Ferrari: Zandvoort da incubo, Monza potrà essere un weekend diverso?

Set 4, 2025

Andrea Vergani

Non solo la prestazione, ma anche esecuzione e risultato hanno reso Zandvoort un weekend da incubo per Ferrari: dalla prima sessione la SF-25 non si è trovata a suo agio sul tracciato olandese, come ha ammesso Vasseur dopo la gara, e la direzione sbagliata ha fatto perdere tempo alla squadra che ha poi rincorso per il resto del weekend. In condizioni di asciutto solo a Imola (in qualifica) e a Miami (in gara) si è vista una Rossa peggiore di quella del fine settimana in Olanda, inoltre gli errori di Hamilton e Antonelli hanno azzerato il bottino finale e aiutato Mercedes ad avvicinarsi in classifica costruttori. Ferrari arriva a Monza dopo aver occupato un ruolo tra la quarta e la quinta forza in Olanda; i tracciati da alto carico si confermano difficili da digerire per questa SF-25. In Brianza ci si aspetta di vedere gli inseguitori, anche Red Bull e Mercedes, molto più vicini a McLaren, ma il Tempio della Velocità da solo sarà capace di azzerare un distacco di sette decimi tra la Rossa e le imprendibili papaya? La prima certezza è che il debutto di Hamilton in rosso a Monza sarà complicato da una penalità in griglia di cinque posizioni che potrebbe costringere il sette volte campione del mondo a un weekend più aggressivo. L’eventuale sfida con le McLaren vedrebbe, ancora, una battaglia tra il solo Leclerc e il duo Piastri – Norris così come accaduto in Ungheria.

Ferrari: da Zandvoort a Monza è realistico pensare di recuperare sette decimi?

Il layout lento e tecnico del circuito di Zandvoort ha messo in difficoltà Ferrari come da pronostico, senza alcun lampo da parte di Leclerc e Hamilton nel fine settimana se non i sorpassi da capogiro del monegasco. Come era successo anche a Imola e Budapest, la SF-25 si è dimostrata insufficiente in particolare nelle curve di percorrenza a media velocità dove invece la MCL39 eccelle e domina: nel fine settimana abbiamo sottolineato come livelli di carico e le altezze richieste da questa tipologia di tracciati entrano in conflitto con le idee di progettazione e una vettura tutto sommato insufficiente da molti punti di vista. Tutto questo non vale solo per Ferrari, perché anche Red Bull e Mercedes hanno faticato e i distacchi in gara ne sono la prova: Piastri ha mantenuto un vantaggio medio di quasi sei decimi su Verstappen nel corso della gara, di sette decimi su Leclerc e quasi nove rispetto a Russell prima dei danni subiti nel contatto con il ferrarista. Solo a Melbourne, Miami e Silverstone, con temperature estreme in entrambi i sensi, si erano visti distacchi più grandi. 

Nella doppietta a distanza Budapest-Zandvoort Ferrari ha raccolto 12 punti contro i 68 di McLaren, 28 di Mercedes e 22 di Red Bull. Le situazioni di gara hanno contribuito a peggiorare il bilancio ma la prestazione non è mai stata all’altezza in entrambi i weekend; solamente Leclerc è stato un fattore positivo con la Pole Position in Ungheria, vanificata dai problemi alla sua Ferrari, e una gara ‘alla Villeneuve’ in Olanda. A Monza, però, la F1 torna a gareggiare su un circuito da basso carico aerodinamico e sulla carta può essere la migliore occasione per avvicinarsi alla straripante MCL39. In Inghilterra e Belgio è stato l’olandese il principale antagonista delle papaya con una Pole e una vittoria Sprint, mentre Ferrari era stata capace di fare vedere qualcosa di positivo in entrambe le occasioni. Se a Zandvoort ha trovato il terreno di caccia ideale per le sue caratteristiche in un circuito da alto carico senza allunghi importanti e con diverse sezioni a media velocità – infliggendo un deficit di 3 decimi al sabato e 6 la domenica a Red Bull, prima inseguitrice – questo fine settimana i favori del pronostico non saranno tanto netti rispetto a un trio di inseguitori che può fare bene con Russell, Verstappen e Leclerc

Monza Ferrari

Il primo nodo riguarda l’asfalto che a Monza è stato rifatto completamente tra 2023 e 2024 e permetterà, insieme alla configurazione aerodinamica estrema alla ricerca di ogni centesimo di velocità di punta, di irrigidire le impostazioni delle vetture al massimo. Questo fattore ha aiutato molto nella prima parte del weekend di Silverstone quando Ferrari si rivelò estremamente competitiva e in lotta per la Pole Position fino al Q2: rispetto al compromesso richiesto lo scorso fine settimana, questo può aiutare a sbloccare una grande fetta di prestazione rispetto ai rivali. Il layout del tracciato non è lontano da quello inglese e con alcune caratteristiche migliori per i punti di forza della SF-25: le curve a media velocità non sono presenti nel Tempio della Velocità, dove sono più prevalenti curve veloci con minime superiori ai 200 km/h; inoltre, a Monza la soglia dei 330 km/h verrà superata in quattro occasioni rispetto alle zero di Silverstone, permettendo alla Rossa di sfruttare le ottime doti di efficienza aerodinamica. A questo proposito è stata studiata una nuova ala posteriore, tagliata nel profilo superiore e resa estrema da diversi punti di vista, e potrà essere l’arma in più nella ricerca di efficienza nel weekend monzese. Come è stato ‘perso’ mezzo secondo tra Silverstone-Spa e Budapest-Zandvoort, non sarà impossibile recuperare altrettanti decimi grazie a un tracciato più adatto, ma non saranno le Rosse a partire da favorite e servirà un’esecuzione perfetta per rientrare nella lotta per il vertice. McLaren gode di una coperta più lunga dei rivali e potrà sfruttare l’arma in più della gestione degli pneumatici in gara – con temperature previste intorno ai 30°C. Non sono da sottovalutare Red Bull, con la RB21 spesso competitiva in circuiti da basso carico e ancora in vantaggio a 360° sulla SF-25, e Mercedes, che in un tracciato da efficienza e stop&go potrà dire la sua grazie alle ottime doti di trazione ed efficienza della W16. 

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