Quando si pensava ad un confronto tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton nell’inverno ci si immaginava un duello a suon di Pole Position e vittorie, ma il 2025 si è rivelato l’ennesimo boccone amaro per Maranello. Nel campionato costruttori i 222 punti accumulati sono un risultato piuttosto demoralizzante rispetto ai 302 dell’anno scorso, soprattutto perché i sogni di gloria di quest’anno erano giustificati da un’ottima seconda parte di 2024. Tutto questo ha messo la sfida tra i due piloti in rosso in secondo piano, dietro al tentativo di recupero da parte della Gestione Sportiva: l’attesissima sospensione posteriore ha debuttato al Mugello e Ferrari spera di essere protagonista nella maggior parte delle tappe da qui ad Abu Dhabi come era accaduto meno di dodici mesi fa grazie agli aggiornamenti meccanici a Spa e aerodinamici a Monza ed Austin sulla SF-24. Non è un segreto che Hamilton e Leclerc siano due animali da vittoria e, se per il primo il palmares parla da solo, anche il monegasco ha sempre dimostrato di saper estrarre qualcosa in più quando la vettura gli consente di lottare per le posizioni che contano: ecco perché il duello tra i due si potrebbe accendere nella seconda parte di campionato.
Il confronto: Hamilton in crescendo da Spielberg, Leclerc ha perso il manico in Qualifica?
La storia della prima parte di stagione tra i due ferraristi è la forza di Charles Leclerc in fase di gara: Silverstone è stata la prima gara in cui Hamilton è stato più veloce del suo compagno di squadra, un dato che a inizio stagione poteva sembrare impensabile vista le ottime prestazioni di Hamilton nelle domeniche del 2024 contro Russell. Parlando di Silverstone, è stato sottolineato come le difficoltà di Leclerc sul bagnato in Inghilterra hanno una forte correlazione con la sua scelta estrema di impostazioni: la telemetria conferma che Ferrari faceva fatica in trazione rispetto ai rivali e Leclerc ancora di più del compagno. Dopo dodici gare è “finalmente” arrivato un weekend nero anche per il monegasco che, prima della gara nel Regno Unito, ha sbagliato pochissimo. Le carenze della SF-25 costringono entrambi a fare grandi compromessi in termini di assetto e questo li danneggia in modo particolare sul giro secco, dove Leclerc ha un vantaggio di 8-4 negli scontri diretti e un gap medio di un decimo e mezzo. In gara, dove la Rossa spesso si accende e accusa meno le difficoltà specialmente nei tratti più lenti, il margine tra i due si allarga: 10-2 e più di due decimi di vantaggio per il monegasco, che in sintonia con la vettura diventa più competitivo nelle sezioni a bassa velocità rispetto all’inglese. Se confrontati con i numeri dell’anno scorso tra Russell e Hamilton in Mercedes abbiamo la conferma di una certezza già evidente: a Leclerc la velocità non manca. Per Ferrari gli ultimi weekend sono stati una buona sorpresa in termini di prestazioni ‘ideali’ della vettura e perché Lewis Hamilton ha mostrato segnali di ripresa: i dati mostrano che la prima parte di stagione si è divisa in tre diversi momenti per i due piloti in rosso.

Le carenze intrinseche della SF-25 sono il comune denominatore di ogni tappa della stagione e, di conseguenza, spiegano scelte e difetti di entrambi i lati del box. Nonostante una vettura progettata per avere un anteriore molto forte, il fastidioso sottosterzo è ancora presente in Qualifica – una caratteristica che le Rosse a effetto suolo si portano dietro dagli aggiornamenti di Silverstone/Francia nel 2022 – e l’asse posteriore non da garanzie a nessuno dei due piloti. Nelle prime gare entrambi i piloti hanno iniziato a prendere confidenza con la vettura sfruttando assetti ‘tradizionali’: in questa fase Leclerc ha mantenuto un vantaggio di un decimo e mezzo in Qualifica e Gara sul compagno di squadra, senza grandi differenze tra sabato e domenica. Da Suzuka e ancora di più Sakhir, il numero 16 ha imboccato una strada che ha spesso definito ‘aggressiva’ al fine di estrarre qualcosa di più dalla vettura. “La macchina è un po’ più difficile delle precedenti, molto puntata sul davanti e questo la rende abbastanza complicata da guidare, soprattutto quando si va al limite in qualifica”, aveva affermato Leclerc a Maggio. Nei dati questo trova riscontro: dal GP del Bahrain il vantaggio su Hamilton in Gara è aumentato di un decimo rispetto ai primi weekend, ma questo step è stato di minor entità in Qualifica dove comunque è rimasto un gap non trascurabile. Gli insoliti errori di Montreal e Silverstone nell’ultimo giro del Q3 confermano una SF-25 molto complicata da guidare quando si ricerca il picco della prestazione, fase in cui la monoposto fa fatica a sfruttare gli pneumatici come i rivali; nonostante ciò la strada intrapresa ha portato a quattro podi, confermandosi oltremodo positiva.

Nelle ultime settimane una ‘risposta’ da parte di Hamilton è arrivata in corrispondenza con l’introduzione del nuovo fondo a Spielberg: allargando la finestra di funzionamento e rendendo la Rossa meno difficile, si è sbloccato del potenziale inespresso e Hamilton si è avvicinato al compagno. Prima del debutto degli ultimi aggiornamenti, il trend del confronto tra i ferraristi ha visto Hamilton molto in difficoltà nelle curve ad alta velocità e in saliscendi nel medio-lento. Negli ultimi anni l’inglese non ha mai stato protagonista di un trend così accentuato contro Russell, e probabilmente la spiegazione risiede anche nelle scelte tecniche: sulla SF-25 numero 44 un anteriore meno carico giustifica qualche difficoltà ad alta velocità, oltre a una evidente mancanza di fiducia nella monoposto. Dall’altra parte un posteriore più stabile consente all’inglese di essere più competitivo nelle curve lente: i confronti telemetrici tra Hamilton e Leclerc evidenziano una differenza sostanziale nel tempo trascorso off-throttle, con Hamilton molto più veloce a riprendere l’acceleratore. La direzione intrapresa da Leclerc che prevede un anteriore molto puntato a discapito del posteriore lo mette in maggiore difficoltà in uscita dalle curve più lente sul giro secco. Inoltre il nuovo fondo introdotto a Spielberg ha permesso ad Hamilton di fare un passo in avanti consentendo anche all’inglese di spostare il bilanciamento più avanti, come ha confermato Jerome D’Ambrosio: “Lewis si è mosso in quella direzione (di una vettura un po’ più sovrasterzante, come ha fatto Leclerc) di recente e sta facendo funzionare le cose”. Nelle curve a media e bassa velocità, dove Leclerc da Sakhir a Montreal aveva fatto dei grossi miglioramenti, si è visto un Hamilton di nuovo competitivo come nei primi appuntamenti e in generale molto più vicino alle prestazioni della Ferrari numero 16. Spielberg è un tracciato molto corto, e Silverstone è uno dei circuiti migliori per Lewis: a Spa e Budapest – due circuiti con cui l’ex pilota Mercedes comunque ha un buon rapporto – serviranno conferme. Un asse posteriore rafforzato dalla risoluzione delle problematiche attualmente presenti potrebbe aiutare a dare un retrotreno più stabile nelle curve più veloci, ancora il tallone d’Achille principale.



