Ferrari, incognita long run. Leclerc: “McLaren lontana”. Hamilton: “L’auto scivolava”

Ott 25, 2025

Luca Manacorda

Verrebbe da definirlo “il solito venerdì promettente” quello vissuto dalla Ferrari sul circuito Hermanos Rodriguez di Città del Messico, non fosse che nel precedente weekend – con formato Sprint – di Austin questo trend stagionale si è interrotto con una prima giornata in pista molto difficile per la SF-25. Non è stato così oggi, con Charles Leclerc che ha chiuso primo le FP1 – sessione che ha visto in pista ben nove giovani piloti – e secondo le FP2 dietro allo scatenato Max Verstappen. Nella prova del tardo pomeriggio è arrivato anche il quinto tempo di Lewis Hamilton, a meno di due decimi dal compagno di squadra: per il britannico era l’esordio in pista dopo aver ceduto la monoposto ad Antonio Fuoco per la prima ora di attività. Il calabrese ha chiuso con l’ultimo tempo, ma per lui era importante soprattutto accumulare esperienza e dati da trasferire poi sul lavoro al simulatore, suo abituale “ufficio” quando non è impegnato con la Ferrari 499P nel campionato WEC. Da questo punto di vista, i 29 giri percorsi (su 120 in totale per il Cavallino Rampante) rappresentano un ottimo bilancio.

Leclerc: “Buon inizio, ma non sembra realistico lottare con McLaren in gara”

Alla vigilia del weekend, Leclerc aveva consigliato di rimanere con i piedi per terra dopo il buon risultato di Austin. Un approccio che ha conservato anche dopo le due sessioni di prove libere del GP Messico: “Venerdì è stato positivo. Siamo ancora in svantaggio rispetto alla Red Bull, soprattutto con poco carburante, e alla McLaren, soprattutto con molto carburante. Nessuna sorpresa, ci aspettavamo che fossero i team più forti qui. Ma abbiamo fatto dei giri piuttosto buoni. Mi sentivo abbastanza bene con la macchina, quindi dobbiamo solo ripartire da lì e, si spera, possiamo ottenere un po’ più di prestazioni“.

LEclerc (Ferrari)

Ad impressionare Leclerc è stata in particolare la McLaren: “Con molto carburante, forse siamo andati un po’ meglio rispetto alla Red Bull, ma la McLaren era in un campionato a parte, di gran lunga. Non so esattamente cosa stesse succedendo. Spero che avessero poco carburante, ma non lo so. Sembravano molto forti. Per ora, non sembra realistico per noi lottare con loro in gara, ma cercheremo di apportare modifiche per avvicinarci a loro“.

Hamilton: “Bilanciamento nei long run disastroso”

Nonostante l’handicap della sessione in meno in pista, Hamilton si è portato subito vicino alle prestazioni di Leclerc. Un risultato sorprendente per lo stesso britannico, tutt’altro che a suo agio al volante della SF-25: “Sono sorpreso di quanto siamo relativamente vicini, considerando quanto non sia andata bene. Ogni volta che veniamo qui, a causa dell’altitudine, giriamo tutti con un carico aerodinamico molto elevato, ma sembra più basso rispetto a Monza, quindi si scivola cercando di trovare aderenza, ma non c’è“.

Hamilton (Ferrari)

Parlando delle sue sensazioni al volante, Hamilton ha aggiunto: “La macchina scivolava molto. Il bilanciamento è molto aperto. Ho molto lavoro da fare per cercare di capire come trovare un bilanciamento più fluido. Non voglio assolutamente correre con quello che abbiamo fatto oggi. Il bilanciamento nei long run non è stato disastroso, ma dobbiamo solo ottenere di più dalle gomme. So che la macchina ha più ritmo“.

Fuoco: “Non eravamo in pista per cercare la prestazione”

Per Fuoco, come detto, l’esperienza in pista è servita soprattutto per trarre spunti preziosi da riprendere nella sua attività di collaudatore. Il calabrese si è detto contento di aver riportato l’Italia al volante di una Ferrari dopo quasi 20 anni: “È stata una giornata davvero speciale per me. Tornare al volante di una Ferrari a 16 anni dall’ultimo italiano, Giancarlo Fisichella, è qualcosa che mi riempie d’orgoglio, e voglio ringraziare di cuore tutta la squadra per avermi dato questa opportunità. Mi sono goduto ogni singolo giro, momento dopo momento“.

L’ultimo posto nella graduatoria dei tempi delle FP2 non ha macchiato la giornata di Fuoco, soprattutto perché il classe 1996 è stato impegnato in tutt’altro genere di lavoro: “Al di là dell’emozione, è stata una giornata importante per me credo anche per il team – ha aggiunto Fuoco – Non eravamo in pista per cercare la prestazione, ma per raccogliere più dati possibili e creare un buon riferimento per il lavoro al simulatore. Un enorme grazie a tutti i ragazzi e le ragazze del team per il supporto e l’entusiasmo: credo che non dimenticherò questo venerdì in Messico“.

Fuoco

Sull’esperienza di Fuoco nelle FP1 si è espresso anche Fred Vasseur nel corso della conferenza stampa dei team principal andata in scena tra FP1 e FP2: “Ha fatto un ottimo lavoro. È sempre difficile per i giovani piloti perché in F1 siamo un po’ schizofrenici, chiediamo loro di non commettere errori, di non andare a sbattere e, alla fine, chiediamo anche di spingere. Ma Antonio ha fatto un ottimo lavoro: non è un vero e proprio debuttante, è uno dei nostri piloti di riferimento sull’Hypercar, ha vinto la Le Mans e sta dedicando molto tempo al simulatore per noi. Questa è l’occasione migliore per dargli del tempo in pista“.

Sull’importanza di concedere a piloti come Fuoco l’opportunità di scendere in pista in un weekend di gara rispetto ai test TPC (Test Previous Car) in cui sono solitamente coinvolti, Vasseur ha spiegato: “Per quanto riguarda il TPC, per definizione, non è con la macchina della stagione in corso. Se vuoi guidare la macchina attuale e fare pratica per il simulatore, le FP1 sono l’unica occasione. Antonio non è esattamente nella stessa posizione di alcuni altri piloti oggi in pista, non ha nulla da mostrare, ha vinto a Le Mans“.

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