F1 2026, la FIA risponde ai piloti: “Commenti prematuri, regole da finalizzare”

Ago 18, 2025

Luca Manacorda

La stagione 2025 di F1 ha ormai passato il giro di boa e, al rientro dalla sosta estiva, affronterà le ultime 10 gare del calendario. All’orizzonte si staglia sempre più ingombrante la figura dei nuovi regolamenti tecnici previsti per il mondiale F1 2026, con i team che hanno oramai spostato la maggior parte, o più spesso la totalità, delle risorse e delle attenzioni sul progetto riguardante la vettura del prossimo anno. Lavorando al simulatore, i piloti hanno iniziato a prendere confidenza con il comportamento delle monoposto 2026 e non sono mancate le prime critiche a quelle che sembrano essere le caratteristiche di queste macchine rinnovate nell’aerodinamica e nel motore. A cercare di calmare le acque sono giunte le dichiarazioni di Nikolas Tombazis, direttore area monoposto della FIA.

Le perplessità dei piloti

Parlando delle prime sensazioni avute al simulatore con le vetture del mondiale F1 2026, diversi piloti hanno sottolineato i cambiamenti evidenti e non sempre positivi. Lo scorso maggio, Kimi Antonelli ha spiegato come con i nuovi motori, in cui il rapporto tra parte endotermica e parte elettrica sarà quasi alla pari, a Monza si potrà raggiungere la velocità massima già a metà del rettilineo, segnalando un allarme riguardo la gestione della potenza: “Su circuiti come Monza l’elettrico potrebbe finire prestissimo, ritrovandoti solo con i 500 cavalli dell’endotermico. Questo vuol dire che la macchina rallenterà in rettilineo”.

Kimi Antonelli (Mercedes)

Il giovane pilota della Mercedes ha poi sottolineato come cambierà il ruolo del pilota: “Abbiamo visto che noi come piloti possiamo fare un sacco di differenza su come gestire la batteria. […] È molto complicato, tanto che anche la FIA sta continuando ad applicare modifiche perché si sono accorti che non è il migliore dei regolamenti“. Nonostante questi problemi, Antonelli non ha bocciato in pieno il regolamento F1 2026: “Devo dire che la macchina in sé sarà divertente da guidare. […] Servirà uno stile di guida completamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati adesso”.

Un pilota che si è esposto molto sulle monoposto 2026, e non certo in toni positivi, è Charles Leclerc. Il pilota della Ferrari nel weekend del GP Austria aveva dichiarato: “Non è l’auto da corsa più divertente che abbia guidato finora. […] Non è un segreto che con i regolamenti del prossimo anno le auto saranno probabilmente meno piacevoli da guidare. Per ora non ne sono un grande fan“.

A Spa il monegasco è tornato sull’argomento, con alcune considerazioni piuttosto clamorose: “Come piloti ci saranno molte cose che dovremo dimenticare di tutto ciò che abbiamo imparato nella nostra carriera e ricominciare da zero”.

Tombazis: “Le regole verranno modificate gradualmente”

La risposta alle perplessità dei piloti è arrivata direttamente da Tombazis, all’interno di una lunga intervista concessa alla testata tedesca Auto Motor und Sport: “Con l’aumento della componente elettrica rispetto al motore a combustione interna, e con le limitate capacità di carica e scarica delle batterie, la gestione dell’energia diventerà una sfida importante. Gran parte dell’energia continuerà quindi a provenire dal carburante, ma questo dovrà essere sostenibile. Ciò significa che assisteremo ad alcune innovazioni sul lato elettrico del sistema di propulsione. […] Tutto il clamore attorno alle normative si è concentrato principalmente sulla gestione dell’energia“.

Tombazis (FIA)

L’ingegnere greco, con un passato in Ferrari, ha sottolineato come al momento il regolamento sia tutt’altro che definito, con ampio spazio per le modifiche derivanti proprio dalle osservazioni di team e piloti: “Non abbiamo ancora finalizzato le regole. Verranno modificate gradualmente, in base alle esperienze dei team e a quanto ci riferiranno. Siamo a conoscenza dei problemi fin dal primo giorno e li abbiamo gradualmente affrontati e risolti. Più i team e i costruttori di motori saranno coinvolti nello sviluppo, e più spesso i piloti testeranno le monoposto 2026 al simulatore, più feedback riceveremo da loro. Prevedo che da qui all’inizio della stagione del prossimo anno, implementeremo alcune misure aggiuntive per migliorare il flusso di energia e garantire che le monoposto non decelerino improvvisamente sui rettilinei o commettano altri errori innaturali. Pertanto, molti dei commenti sul comportamento delle monoposto sono prematuri. Il prodotto non è ancora pronto“.

A riguardo, Tombazis ha dichiarato che alcuni team e fornitori di motori potrebbero avere una condotta più collaborativa: “Non tutti i team e i produttori di motori sono altrettanto trasparenti con i loro dati. Alcuni sono piuttosto reticenti su ciò che fanno. Altri sono molto aperti e ci supportano con suggerimenti. […] Dobbiamo avviare un processo di coordinamento con i costruttori. Ciò significa che non possiamo cambiare nulla dall’oggi al domani. Ma nel complesso, c’è accordo su come risolvere i problemi“.

F1 2026

E sui commenti dei piloti ha aggiunto: “I piloti seduti al simulatore spesso non sanno cosa viene implementato o cosa stiamo discutendo con i team. Spesso vedono solo un’istantanea temporale. Ma è anche per questo che li lasciamo guidare al simulatore in anticipo. In questo modo, scopriamo i problemi in anticipo“.

F1 2026: un nuovo tipo di guida, basato sulla gestione dell’energia?

Tombazis ha poi affrontato direttamente il tema delle modifiche allo stile di guida, cercando anche in questo caso di frenare le perplessità dei piloti: “Non c’è alcun interesse a trasformare la F1 in una partita a scacchi delle migliori strategie energetiche. […] Stiamo parlando dei migliori piloti del mondo. Hanno una certa capacità intellettuale per risolvere problemi specifici oltre alla guida. Lo fanno già in una certa misura. Quello che non vogliamo è che rilascino deliberatamente l’acceleratore durante la guida per accumulare energia“.

2026

Il responsabile della FIA ha però ammesso che per i piloti la gestione dell’energia diventerà un fattore: “Sarà necessario un certo livello di comprensione dei parametri importanti per la gestione dell’energia. Un pilota di alto livello deve essere in grado di farlo. Il compito principale, tuttavia, rimarrà sicuramente frenare al punto giusto, curvare il più velocemente possibile e accelerare in modo ottimale“.

Infine, Tombazis ha ribadito che per i piloti l’importanza della guida rimarrà centrale: “Non vogliamo sovraccaricarli, distraendoli troppo dalla guida. Avranno maggiore libertà in attacco e difesa rispetto a oggi. I piloti intelligenti hanno sempre avuto un vantaggio. La differenza è data dalla capacità mentale di un pilota di ottenere vantaggi che vanno oltre la pura guida. Ho avuto l’opportunità di lavorare con Michael Schumacher, e questo mi è diventato chiaro. Aveva ovviamente un talento incredibile, ma anche la capacità di vedere e comprendere molti altri aspetti della vettura e di usarli a suo vantaggio“.

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