Delusione Ferrari: perché la scelta “aggressiva” ha pagato solo su Verstappen?

Set 10, 2025

Rosario Giuliana
Una Monza dalle poche emozioni e tutta “orange” sul podio: Max Verstappen ha fatto due-su-due in Italia, vincendo sia a Imola che a Monza mentre i due alfieri della McLaren non hanno mai realmente impensierito il campione del mondo in carica. D’altronde, si può affermare che all’Autodromo Nazionale l’olandese ha avuto fra le mani forse la miglior RB21 dell’anno. Capitolo Ferrari decisamente più amarognolo, con la SF-25 è stata più bella fuori (con la livrea celebrativa dell’occasione): la gara di casa non ha avuto lampi rossi se non nelle tribune gremite, Ferrari è rimasta fuori dai giochi senza mai essere realmente in grado di poter lottare per il podio. Monza era, a ruote ferme, un layout pista che poteva essere favorevole alla SF-25 e livellare di più le prestazioni dopo il dominio MCL39 di Zandvoort. Effettivamente così è stato ma la Ferrari a Monza è stata terza forza. “Sono deluso” ha concluso una parte delle sue dichiarazioni Vassuer: “E’ stato il gap più piccolo della stagione. Abbiamo fatto un buon week end, ma non è bastato”. 

Quando non c’è degrado la RB21 è competitiva con Verstappen: McLaren troppo attendista e può permetterselo ma Max era battibile?

La pole del sabato di Verstappen è stata tramutata in vittoria con una gara perfetta e una Red Bull competitiva anche la domenica. Nel corso di questa stagione l’accoppiata Red Bull-Verstappen ha spesso ricorso ad assetti volti a premiare la prestazione sul giro singolo, com’era avvenuto per esempio a Silverstone. In Inghilterra il team di Milton Keynes aveva deciso di adottare un setup ultra-scarico che aveva permesso a Max di centrare una fenomenale pole-position, con un giro dei suoi. Sempre in quell’occasione poi, i problemi erano arrivati la domenica, quando l’auto risultò pressoché inguidabile e con problemi di degrado gomma e surriscaldamento dell’asse posteriore, aspetto che a Monza non si è ripetuto grazie ad un’usura gomma praticamente nulla.
Anche in Belgio l’olandese era riuscito ad essere competitivo al sabato, centrando poi una vittoria nella sprint, tenendo a bada per tutta la durata la McLaren di Piastri. Nel “tempio della velocità” la RB21 dek campione del mondo in carica non ha dato chance ad una McLaren troppo attendista nella strategia: cercare un overcut con la speranza di una Safety Car – che poi non è arrivata – era forse l’unico modo per provare a sopravanzare Versteppen. Ma tradizione vuole che Monza regali poche uscite della Safety, e il duo papaya si è così preso 20 secondi dalla Red Bull al traguardo.

La scelta vincente a venti minuti dal termine delle FP3: Red Bull ha valutato di poter scaricare l’ala “prendendo spunto” da Ferrari

Certezza rimane che, quando non c’è da gestire troppo il degrado termico della gomma e il graining, la RB21 è una vettura molto competitiva. La scelta aggressiva di scaricare ulteriormente l’ala posteriore sulla monoposto numero uno, a soli 15 minuti dal termine delle FP3, è stata una mossa aggressiva ma vincente.Verstappen ha avuto anche a disposizione l’aggiornamento al fondo, sviluppato esclusivamente al CFD senza occupare ore in galleria con piccole modulazioni alla struttura a seguito di una miglior comprensione dopo mesi di difficoltà. Il nuovo fondo è stato promosso sulla RB21 numero Uno per tutto il week end.
La MCL39 nel secondo settore aveva suo terreno fertile, e nelle curve di Lesmo l’auto di Norris e Piastri era perfetta in percorrenza e inserimento, pagando leggermente di più negli altri due settori. Con un giro perfetto in Q3 Verstappen ha piazzato la consueta zampata, ma la sorpresa è arrivata la domenica dove il ritmo gara inferto dall’olandese ha un po’ spiazzato Norris: l’inglese, nonostante si fosse ripreso la prima posizione dopo il taglio alla prima chicane di Verstappen, ha poi subito il controsorpasso della RB21 il giro successivo.
Ferrari impotente e fuori dal podio: la scelta dell’assetto più scarico non ha premiato come per Verstappen.
Monza è stata vissuta sempre con il solito entusiasmo attorno a Ferrari che però più di arrivare ai piedi del podio non aveva. Un layout stop-and-go non ha comunque permesso a una SF-25 troppo improntata a puntare tutto sui km/h in rettilineo di giocarsela al top. La scelta di non fare giochi di scie al sabato non è un rimpianto vedendo poi la prestazione domenicale, troppo più lenta rispetto ai tre top. La SF-25 con l’ala tagliata, volta a ottimizzare i rettilinei e a “sacrificare” il secondo settore, non ha mai acceso la rossa sul passo gara. Ferrari, soprattutto all’inizio del week end, è risultata complicata da assettare sui parametri che governano la guidabilità in inserimento e la stabilità in frenata. La scelta di effettuare il carry over dell’ala del 2024 è qualcosa che quasi tutti i team hanno pianificato per Monza e non c’è stata nessuna sorpresa in questo senso. Eccezion fatta proprio per Red Bull e McLaren, le quali hanno introdotto a Monza specifiche “fresche” da basso carico che verranno poi utilizzate anche a Las Vegas, e non c’è da escludere Baku per Red Bull.
Sulla RB21 il taglio al flap mobile, accorciato nella corda, è arrivato su una specifica collaudata e introdotta l’anno corrente, la quale, sentendo il parere di addetti ai lavori, risulta un compromesso più efficiente nella zona esterna, in quelli che in gergo tecnico vengono chiamati “tips”. Un qualcosa che, per esempio, Mercedes ha modificato rispetto alla specifica portata l’anno scorso sempre a Monza, pur restando sempre un riciclo della versione 2024. Fra le prime due sessioni del venerdì, dopo che su entrambe le rosse si era scelto di promuovere l’ala posteriore più scarica a seguito di alcune verifiche aerodinamiche e strutturali, era stato effettuato un ulteriore trim manuale di qualche millimetro per ricercare ulteriormente un compromesso più volto a guadagnare km/h. “A livello di downforce non c’era molta differenza tra le opzioni che avevamo a disposizione come prestazione generale, si trattativa solo di decidere dove volevi essere veloce.”(Vasseur) Ripetere Monza 2024 era un’impresa irrealistica ma è innegabile che almeno un podio era l’obbiettivo alla vigilia. “Ci sono ancora tracciati dove potremmo essere forti, ad esempio Baku, ed avremo occasioni per provare a vincere, ma l’obiettivo principale rimane finire secondi nel mondiale Costruttori”.(F.Vasseur)

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