Bearman: “Hamilton un modello, Ferrari un sogno che mi devo meritare”

Set 5, 2025

Daniel Francesco Speranza

In un weekend difficile, Bearman ha saputo tirare fuori il massimo dalla sua Haas, chiudendo in sesta posizione e portando a casa 8 punti fondamentali per il campionato costruttori. Una prova che conferma i progressi del giovane pilota britannico che dopo una Qualifica deludente, a causa anche del traffico come detto da lui stesso, e la decisione di Haas di rompere il parco chiuso e cambiare Power Unit, è dovuto partire dalla pit lane rimontando fino alla P6, anche grazie alla strategia.

I problemi di Zandvoort e le sensazioni positive per Monza

Il comportamento della Soft nuova a Zandvoort ha influito notevolmente sulle prestazioni. Bearman ha descritto le differenze di grip che passavano dall’orrendo al fantastico, senza una via di mezzo. “A Zandvoort abbiamo avuto problemi con il grip sulla Soft nuova. Non ci siamo migliorati rispetto alla Soft usata e questo è strano ma abbiamo capito cosa è successo e come evitarlo in futuro”. Bearman ha evidenziato come il team stia lavorando sul migliorare la preparazione del giro per ottimizzare la temperatura delle gomme. Se Zandvoort è stato un weekend complicato, le aspettative per Monza sono migliori. La nostra macchina generalmente si adatta meglio al setup da basso carico, anche se lo abbiamo utilizzato solo nella prima parte del weekend a SPA. Però rispetto ai circuiti ad alto carico, riusciamo a lavorare meglio sui nostri problemi” ha specificato il pilota inglese.

In fondo per lui Monza è anche un po’ un Gran Premio di casa, visto il suo legame con Ferrari e il fatto che da più di 3 anni vive oramai in Italia. “L’Italia è un po’ come una gara di casa, sono molto connesso qui. Abito in Italia da 3 anni e mezzo, sto imparando la lingua, c’è la mia relazione con Ferrari. In qualche modo è una gara di casa e c’è un supporto incredibile. Era già incredibile in F2 e F3, non vedo l’ora di provare a girare con una F1 qui”. Un risultato positivo gli permetterebbe anche di festeggiare quanto fatto in Olanda, poiché Ollie ha rivelato di essere dovuto subito partire, ha incontrato la madre e la sorella, facendo rientro a casa però molto tardi, prima di dover poi focalizzarsi subito sull’appuntamento di Monza.

Il sogno Ferrari e la crescita in Haas
L’obiettivo nel lungo periodo è chiaro: approdare un giorno in Ferrari. La scorsa stagione il britannico è stato pilota di riserva della Scuderia di Maranello, esordendo ufficialmente in Formula 1 nel Gran Premio d’Arabia Saudita 2024, quando ha sostituito Carlos Sainz, indisponibile a causa dell’appendicite. Entrato in macchina nelle FP3 ha fatto l’undicesimo tempo in Qualifica e settimo posto in gara, con una perfomance priva di errori e mostrando talento e qualità, oltre che il riconoscimento di Driver of the Day quel giorno. 
A soli 18 anni, 10 mesi e un giorno, è anche diventato il più giovane pilota della storia Ferrari a scendere in pista in F1 e il più giovane a conquistare punti. “Il mio sogno è arrivare in Ferrari. Ho avuto un assaggio l’anno scorso ed è la mia motivazione. Ma ora devo dimostrare costanza in Haas, dimostrare di meritarmi un top team. Mi concentro solo sull’essere veloce, il resto arriverà di conseguenza” ha spiegato Bearman, che ha poi ben in mente quelli che sono i progressi che deve fare per meritarsi questa chiamata in futuro. Il primo aspetto è essere più consistente, e per questo l’esperienza in Haas gli servirà. “Voglio vedere una crescita costante in me stesso, con più familiarità in macchina e nel team. Sono solo 15-16 gare in questa stagione. Ma serve anche mettere tutto al posto giusto. Durante l’estate ho riflettuto su quante ore spendo dietro i dati, su come guidare più veloce o rendere più performante la macchina, ma raramente penso al mio mindset e a come affronto ogni sessione. Quando pensi a troppe cose insieme, diventa difficile rimanere concentrati in macchina. Quindi è importante chiarire i pensieri e avere un obiettivo preciso in mente”.
Verso Baku con più esperienza
Dopo Monza è in arrivo anche Baku. A Bearman è stato fatto notare come sarà il primo GP in cui riuscirà a ripetere per intero un weekend da pilota ufficiale, dopo che anno scorso ha sostituito Kevin Magnussen, proprio in Haas. È la prima volta che potrò affrontare un weekend intero conoscendo già il comportamento della macchina. Sarà un grande aiuto. Ho avuto esperienze simili a Jeddah e Silverstone, ma poter ripetere l’intero weekend è un vantaggio enorme. Ti ricordi come la macchina si comporta in certe curve e le sensazioni provate, qualcosa che il simulatore non può darti. Sono entusiasta di questo”.
“Ci sarà molta evoluzione del tracciato, quindi so già che il grip che ricordo a fine gara non ci sarà, e troverò un grip molto basso, ma consapevole che migliorerà. Tuttavia posso fare affidamento sui dati e sulle esperienze dello scorso anno, anche in apertura di weekend. Normalmente leggo e ascolto le indicazioni di altri piloti, ma a Baku potrò basarmi sulle mie sensazioni dirette”.
La ‘luce’ di Hadjar e Lewis Hamilton come modello da seguire
A Bearman è stato chiesto se gli dispiacesse che il risultato di Isack Hadjar avesse in qualche modo oscurato ciò che lui ha fatto a Zandvoort “No, assolutamente. Ha ottenuto un podio ed ha fatto una grandissima gara, merita ogni attenzione per quanto fatto alla sua prima stagione in Formula 1. A me non cambia nulla, ottengo comunque gli stessi punti ed è quello che mi importa. Per Isack deve essere incredibile. Complimenti a lui”.
Per un pilota inglese normalmente Lewis Hamilton è una chiara ispirazione. Ollie come detto ambisce anche a quello che è il sedile occupato da lui in questo momento, ma il giovane pilota della FDA ha speso belle parola per il sette volte campione del mondo “Non parliamo molto. Però è uno dei più gentili e disponibili della griglia. Ricordo la mia prima gara, lui è stato incredibilmente gentile con me, ci siamo incontrati qualche volta, anche nella driver parade, scambiando qualche battuta. È molto disponibile. Un modello per i giovani piloti da seguire. E questo è come dovremmo essere. Posso immaginare per chi arriva da fuori in questo sport e pensa che questi ragazzi al top siano inavvicinabili, rendendo difficile integrarsi nella F1, ma non è il caso di Lewis.

Autore

  • Daniel Francesco Speranza

    Classe 1996, ha sempre avuto lo sport come filo conduttore della sua vita. Fin dall’infanzia il calcio è stato il suo primo grande amore, una passione che lo ha accompagnato negli anni e che si è presto intrecciata con quella per la Formula 1, scoperta col tempo e divenuta via via sempre più forte. Dal 2016 intraprende la strada del giornalismo, trasformando la sua curiosità e il suo entusiasmo in uno strumento per raccontare con autenticità il mondo dello sport.

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