Analisi: Ferrari e Leclerc minacciano McLaren! Red Bull limitata dal grip meccanico

Mag 25, 2025

Paolo D’Alessandro, Andrea Vergani

La Qualifica di Monaco ci ha restituito per la prima volta – esclusa la parte Sprint della Cina – una Ferrari in lotta per la pole position che però ha terminato con l’amaro in bocca. Charles Leclerc deluso e molto arrabbiato per aver fatto solo il secondo tempo dopo aver chiuso davanti tutte le altre sessioni del weekend, e Lewis Hamilton che vede tolta la sua P4 per domani a causa di un errore di comunicazione con i box. E’ Lando Norris a fare il nuovo record della pista (che era stato battuto poco prima già da Leclerc) e mettersi in pole position, davanti appunto al monegasco, al compagno di squadra Oscar Piastri e, post penalità, a Max Verstappen. La Mercedes delude e non passa il Q2 per l’incidente di Kimi Antonelli al Portier e i problemi di affidabilità di George Russell; ma la prestazione della W16 non è stata esaltante.

Charles Leclerc si esalta, ma perde la pole all’ultimo. Ferrari mostra il famoso potenziale.

Abbiamo già avuto modo di analizzare e spiegare come l’assenza di compromessi tecnici da fare sul Principato, mostri quello che la SF-25 potrebbe essere in condizioni ideali. La finestra di setup si avvicina molto alla migliore possibile, ma chiaramente alcuni limiti rimangono soprattutto nei confronti della MCL39. I piloti ci hanno messo del loro, soprattutto Charles Leclerc che nel suo circuito di casa si esalta. Se la McLaren fa in generale la differenza su Ferrari su lento, è curioso notare come invece il monegasco ‘faccia sue’ il Loews e la curva immediatamente dopo, che è il tratto più lento in assoluto.

Nell’ultimo tentativo è riuscito a migliorarsi di due decimi dal run precedente, guadagnando così un decimo su Lando Norris, facendo segnare il miglior riferimento di sessione nel secondo settore che era quello più di difficoltà della Ferrari. La trazione è migliorata rispetto ai weekend precedenti, proprio grazie ad assetti meno compromessi, ma la MCL39 ha mantenuto la sua superiorità anche in quel senso, mentre la SF-25 mostra una migliore efficienza sul dritto. A pesare sul bilancio finale di Leclerc sono stati la prima curva, dove Lando Norris è riuscito a fare la differenza nel suo ultimo tentativo, dopo aver perso diverso tempo (più di 1 decimo) per tutta la sessione, ma soprattutto nel finale tra Rascasse ed Antony Noughesse. Leclerc arriva in quel tratto con un decimo di vantaggio, ma ne perde due ad arrivare al traguardo.

La Ferrari nell’ultimo settore è stata particolarmente buona soprattutto con Lewis Hamilton che, ancora una volta, conferma le sue qualità nel lento come si è visto fin qui in stagione. Anche qui si è confermata poi per il pilota inglese la perdita più rilevante nei pochi tratti veloci presenti: Casinò e Tabaccaio/piscine, confermando così un trend in miglioramento per Hamilton, ma con un gap pur sempre presente. I 2 decimi di vantaggio che la MCL39 ha nelle curve lente rispetto alla SF-25 alla fine hanno fatto la differenza per la pole, nonostante uno strabiliante Charles Leclerc.

In Q3 sono usciti i limiti meccanici di Red Bull mentre McLaren conferma la superiorità tecnica

Quello che ha confermato Monaco è come la MCL39 goda di un equilibrio unico in griglia, e non sia praticamente costretta a fare alcun compromesso e che rispetto agli altri può permettersi impostazioni, si può dire, uniche! Anche a Monaco abbiamo visto una McLaren molto bassa e capace di aggredire i cordoli come nessun altro, segno di un assetto sospensivo più morbido, che contribuisce anche alla prestazione nel lento. Nelle curve a bassa velocità infatti è molto più importante guidabilità e grip meccanico, che carico aerodinamico ed è dove la Red Bull ha fatto più fatica. Nonostante i passi avanti nel bilanciamento, la RB21 eccelle nel carico alle alte velocità, ma nel lento ed in trazione fa ancora fatica e perde più di 4 decimi dal riferimento (McLaren) e più di 2 decimi anche nelle curve medie.

A Monaco abbiamo quindi appurato come anche in condizioni particolari la MCL39 riesca ad essere in una finestra di utilizzo ottimale. Rispetto ad Imola la Ferrari ha lavorato meglio sulle gomme e sfruttato il picco di grip della C6 al meglio. La possibilità di non dovere fare compromessi ha visto una SF-25 più vicina del solito nel lento e continuare a primeggiare nel medio-veloce e nei rettilinei (in riferimento a McLaren). Red Bull invece ha storicamente sofferto le strade cittadine del Principato ed alcuni problemi del passato sono rimasti, nonostante qualche progresso. Lando Norris ha comunque dovuto fare un giro quasi perfetto e trovare lui decimi perché McLaren, seppur migliore, continua a non essere perfetta e questa volta è stato Oscar Piastri ad avere difficoltà nel mettere insieme il giro, pagando dazio in Qualifica. Il suo ideal lap infatti avrebbe dato alla squadra di Andrea Stella l’intera prima fila, ma ciò non è avvenuto! Ferrari ha un piccolo gap da chiudere, ma quanto visto oggi fa capire perché i prossimi aggiornamenti di Loic Serra e i suoi uomini sono importanti, per concedersi una seconda parte di stagione migliore e più incoraggiante in ottica 2026, provando a sfidare Mclaren.

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