Analisi: Supremazia McLaren, perché la MCL39 può usare meno ala dei rivali?

Giu 1, 2025

Paolo D’Alessandro, Andrea Vergani

La Qualifica di Barcellona ha ribadito lo strapotere tecnico della McLaren in questa stagione. Questa sessione era attesa per valutare se le ali flessibili sotto la nuova TD018 più stringente avrebbero effettivamente fatto perdere qualcosa a qualcuno, ma nulla è cambiato. La MCL39 ha mostrato segnali di superiorità in praticamente tutte le condizioni e caratteristiche, con un fattore piuttosto indicativo. Mercedes e Red Bull sul giro secco hanno provato a sfidare Oscar Piastri e Lando Norris, ma alla fine si sono contesi la seconda fila. La Ferrari questa volta aveva il potenziale, ma una strategia in ottica gara ha tenuto Charles Leclerc fuori dai giochi. Lewis Hamilton migliora, mentre Andrea Kimi Antonelli ha avuto qualcosa in meno rispetto al compagno di squadra tutto il weekend.

McLaren stupisce: a Barcellona senza il massimo carico domina la Qualifica!

Nella giornata di Venerdì la McLaren ha svolto un lavoro di compare tra due specifiche di ali posteriore ed alla fine ha deciso di optare, un po’ a sorpresa, per quella più scarica. La decisione è stata presa dopo che in FP1 si è visto un po’ di sottosterzo su Oscar Piastri (che aveva provato il setup più carico) e non un chiaro vantaggio con quella specifica. Inoltre Lando Norris aveva raccolto buone sensazione e così poi si è vista una MCL39 andare molto forte sia nella simulazione Qualifica che sul passo gara. La scelta è stata più che azzeccata perché, in modo anche impressionante, la McLaren ha quasi del tutto annullato il proprio deficit di drag rispetto ai rivali diretti, ma senza sacrificare del carico in curva, mantenendo ottimi livelli di carico, prodotto soprattutto da fondo e copro vettura. A dare la pole position e l’intera prima fila al duo Papya è stato il primo settore, lì dove la differenza sui rivali è marcata. Le prime 5 curve sono state fatali per Max Verstappen e George Russell – che ha anche usufruito della scia di Pierre Gasly per contenere questo distacco. Solo in curva 1 i due piloti di Mercedes e Red Bull perdono 2 decimi e poi al termine del primo settore praticamente l’australiano ha già 3 decimi di vantaggio che si porta dietro fino a fine giro.

Credits: Enrico Ghidini

La differenza non è tanto nelle tipologie di curve, lenta-medio-veloce, quanto nell’incredibile capacità di McLaren di poter gestire le gomme in modo ottimale e spingere dalla prima curva fino all’ultima, mentre gli altri devono preoccuparsi di gestire in qualche parte del circuito. Abbiamo discusso a lungo sul ‘segreto’ dei cestelli della MCL39, ma non è l’unica caratteristica. La vettura di Woking è generalmente la più chiusu a livello di sfoghi d’aria, nonostante le altissime temperature. Il caldo non influenza solo le gomme, ma ha un impatto anche aerodinamico. Riuscendo a tenere la carrozzeria molto compatta, i flussi intorno alle pance, al cofano motore ed anche al fondo, sono meno disturbati e lineari. Tutta questa ‘pulizia’ aiuta molto il carico generato, dando più stabilità e energizzando ancor di più il posteriore, soprattutto l’ala, esaltandosi così nelle varie zone di trazione e in tutte quelle curve prolungate. Punti di pista dove i rivali soffrono, scivolano o devono forzare di più, surriscaldando le gomme e perdendo nei confronti di McLaren.

La pole position di Piastri la potremmo definire come una conferma di una sua crescita tecnica. Il pilota australiano ha fatto la differenza su Lando Norris nei propri punti di forza, ossia le curve più lente del circuito: la 5, la 7 e la 10. La sua forza è stata però nel non perdere molto nelle curve veloci e questo ha creato il gap importante che si è visto a fine giro. Un giro non ideale di Lando, ma potrebbero esserci anche due spiegazioni tecniche. Una che andrebbe nel caso confermata nel tempo, è che l’ala più rigida possa aver influenzato maggiormente lo stile di Norris, che era solito fare più differenza alle alte velocità, rispetto a Piastri. La MCL39 non ha mai eccelso nel veloce ed è nervosa da guidare, e lo si è confermato ancora una volta oggi almeno per Norris. La seconda è che la scelta di usare un’ala più scarica è andata un po’ in direzione delle preferenze di Piastri, che su circuito da medio-basso carico è solitamente più vicino o più veloce del compagno, rispetto a tracciati da alto carico aerodinamico, come Barcellona dove però, appunto, McLaren ha fatto una scelta sorprendente. Fin qui solo vantaggi ed in gara darà certamente un aiuto nelle eventuali lotte corpo a corpo, sarà da confermare però l’ottima gestione gomma e sarebbe un altro segnale di una superiorità tecnica incredibile su tutti.

Il gap Ferrari è un po’ bugiardo: ci sono segnali positivi ma evidenze anche sui problemi della SF-25

Analizzando brevemente ciò che è stata la prestazione Ferrari, il giro di Lewis Hamilton è stato molto buono ed ha tracciato un po’ quello che è il limite della Ferrari in questo momento, almeno per lui che ancora non è in confidenza assoluta con la SF-25. Non avendo compiuto il secondo giro in Q3, abbiamo preso come riferimento più veritiero quello del primo giro di Charles Leclerc con Lando Norris, che aveva fatto il miglior giro nel primo run della Q3. Rispetto a Piastri infatti il confronto sarebbe stato impari, con una pista che è migliorata velocemente con l’abbassamento delle temperature. Innanzitutto va sottolineato come il monegasco riesca a contenere, e non di poco, il distacco nel primo settore ed in particolare nelle prime curve, che sono state il problema per Mercedes e Red Bull. Nella giornata di ieri anche erano stati un problema per la Ferrari ma qui, tra un filo di scia che Leclerc ha preso ed una buona sequenza il gap è contenuto.

Ferrari

Il resto del giro vede una SF-25 esprimere sempre buoni livello di carico e discreta efficienza sul rettilineo. Il giro del monegasco è stato privo di sbavature, tanto che lui stesso era consapevole che con il secondo set di Soft, che tra l’altro avevano già un outlap dal Q2, non si sarebbe migliorato anche visto il giro compiuto. Il gap finale si accumula quasi tutto nelle ultimissime curve: non vi è un particolare errore ma alla 12 c’è la perdita di 1 decimo e mezzo ed un altro mezzo decimo all’ultima curva. Ferrari, come gli altri, deve gestire le gomme tra inizio e fine giro ma nei confronti di McLaren è evidente la mancanza di grip che gli altri hanno. Semplicemente Norris e Piastri con un posteriore più solido e gomme sempre in finestra ottimale, possono portare più veloce in curva e trazionare meglio in uscita. La SF-25 qui sta correndo con altezze da terra migliori, ma chiaramente non si possono chiedere miracoli fino a quando non arriveranno i correttivi, e la finestra di lavoro ottimale non sarà possibile centrarla. Però anche il buon tempo di Hamilton è un segnale incoraggiante, e c’è fiducia in ottica gare.

 

Autori

RIPRODUZIONE VIETATA. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge