Dopo le note positive di Baku, ma soprattutto il successo di Singapore, ad Austin la Mercedes ha compiuto qualche passo indietro, dimostrandosi complessivamente quarta forza in pista. Una Ferrari tornata improvvisamente a vita ha condannato la stella a tre punte a rincorrere e, sebbene in classifica costruttori occupi ancora il secondo posto, c’è un fazzoletto di soli 10 punti che vede tre squadre contendersi questa posizione. Nel debrief di analisi del weekend rilasciato dalla Mercedes, è intervenuto il Direttore Tecnico James Allison, che ha spiegato cosa abbia inficiato negativamente sul ritmo della W16 in Texas, ponendo particolare attenzione sugli pneumatici.
Allison: “ad Austin il ritmo è condizionato dalla vettura che ti precede”
Dopo aver messo in pista uno dei migliori fine settimana dell’anno a Marina Bay, la Mercedes ha disputato un weekend senza particolari picchi in quel di Austin. Il risultato di punta è stato il secondo posto nella Sprint, figlio però anche del doppio ritiro McLaren. “Penso che in questo momento i margini siano molto ristretti e lo dimostra il fatto che la griglia sia compressa in meno di un secondo,” ha dichiarato il DT James Allison. “Per questa ragione il margine è molto sottile fra l’avere giornate positive e un weekend abbastanza mediocre.” Nella tre giorni di Austin la Mercedes non ha certamente brillato per prestazioni, in questo scenario è così potuta emergere la Ferrari, che di contro ha invece chiuso uno dei migliori weekend del 2025. A pesare negativamente nel bilancio Mercedes, le prestazioni messe in pista alla domenica, dal momento che dei segnali positivi si erano osservati nella gara del sabato. “Come tutti, dopo la Sprint abbiamo apportato alcune modifiche per rendere la vettura più competitiva in qualifica, ma non abbiamo visto grossi cambiamenti. Ad Austin, a causa del rischio di surriscaldamento degli pneumatici, la competitività è condizionata dalla vettura che ti precede. Nella Sprint si vedeva che George riusciva a tenere il ritmo di Verstappen, ma alla domenica siamo rimasti bloccati dietro a Piastri.”

Sulla strategia di Russell: “Piastri ci ha sorpreso sul tempo e non abbiamo potuto provare l’undercut”
Proprio guardando al ritmo del pilota della McLaren, quest’ultimo poteva rivelarsi una preda abbordabile a differenza di ciò che ha mostrato per gran parte del campionato. Soprattutto nelle prime fasi della corsa, Russell non era infatti così lontano da Piastri. “Siamo rimasti bloccati alle sue spalle perché il carico si riduce, ma cambia anche la direzione in cui l’aria colpisce la vettura, inficiando sul bilanciamento,” ha spiegato il DT Mercedes. “Ciò aumenta lo stress degli pneumatici, che sono già messi a dura prova su un tracciato così dinamico e con condizioni di gran caldo. Qualsiasi carico di calore extra sulle gomme fa diminuire le prestazioni, quindi man mano che ti avvicini alla vettura che ti precede, in un certo senso si rovinano le tue performance.” Le particolari condizioni hanno influito anche a livello strategico e su questo fronte Allison ha spiegato come si sia optato per un cambio in corsa rispetto a quelli che erano i piani originari. “La cosa insolita è stata che, dopo aver pianificato di partire con le Medie per poi passare alle Hard, abbiamo visto che il ritmo di alcune monoposto sulle gomme dure non era per niente brillante. Per questo abbiamo deciso di passare alle Soft. Perché non abbiamo tentato l’undercut su Piastri? I nostri strateghi sono sempre impegnati ad osservarne il potenziale effetto giro dopo giro, nell’ottica di arrivare fino in fondo, ma Piastri ci ha sorpreso sul tempo, fermandosi prima ed eliminando questa opzione.”

Sulla gara di Antonelli: “dopo l’incidente con Sainz due giri da cuore in gola, ma nessun danno compromettente”
Nella corsa Mercedes non sono mancate le sfortune, che si sono palesate nella prima frazione di gara di Kimi Antonelli. Il pilota bolognese al settimo giro è stato tamponato da Carlos Sainz, che ha commesso un errore di valutazione in fase di sorpasso. Dopo un testacoda, l’italiano ha ripreso la sua gara, ma è stato in primis costretto a lasciar sfilare il gruppo prima di ripartire. “Tutti i sensori sulle sospensioni ci dicevano che ha aveva preso un bel colpo,” ha rivelato il Direttore Tecnico. “Ma a preoccuparci maggiormente era il fatto che non sapevamo se l’ala posteriore avesse subito danni o meno. Non sapevamo se avesse superato il limite di sopportazione e quindi abbiamo passato due giri con il cuore in gola, fino a quando non è stato chiaro che poteva proseguire. Quindi il colpo c’è stato ma nulla che abbia ostacolato la sua gara.”

Allison scettico sul salto di mescola: “nei weekend Sprint non è ideale”
Guardando alla prossima tappa a Città del Messico, come negli Stati Uniti, la Pirelli riproporrà il salto di Mescola, che subirà uno step di morbidezza rispetto allo scorso weekend. In Messico il fornitore unico di pneumatici porterà in pista la C2 Hard, la C4 Media e C5 Soft. Per i team sarà più semplice interpretare il fine settimana, dal momento che si ritornerà al format tradizionale. “Ad Austin siamo stati colti di sorpresa per quanto fosse fuori ritmo la Hard,” ha dichiarato Allison commentando la scelta di Pirelli. “Inoltre, nel weekend Sprint la difficoltà si amplifica perché c’è solo un’ora a disposizione per fare quella preparazione che solitamente si fa nelle tre ore di libere. A complicare le cose poi, il fatto che era la mescola più dura a non essere consecutiva e c’era un grosso divario di rigidità fra Media e Hard. Essendo un weekend Sprint ciò ha complicato le cose.” Spostando lo sguardo sulla classifica, la lotta al secondo posto nei costruttori è serratissima. A presidiare il ruolo di runner-up c’è ancora la Mercedes, ma Ferrari e Red Bull sono distanti rispettivamente 7 e 10 lunghezze. Come provare a difendersi? “Tutto ciò che possiamo fare è concentrarci sulla miglior preparazione possibile del fine settimana, senza fare errori ed assicurandoci di avere una performance di base,” ha affermato il DT sulla lotta con i diretti rivali. “Abbiamo praticamente terminato di sviluppare la nostra auto, quindi si tratta soltanto di cosa utilizziamo e di eseguire tutto nel miglior modo possibile.”



