Pirelli: gara ad una sosta ma possono esserci ancora delle variabili

Set 7, 2025

Paolo D’Alessandro

Nel weekend di Monza si è parlato poco di pneumatici e di tematiche relative ad essi. La gara sembra indirizzata sulla singola sosta con la maggior parte dei piloti che hanno tenuto un singolo set di Hard ed uno di Medie. Ci possono essere però ancora delle sorprese e già in Qualifica ci sono state alcune particolarità. In una intervista con i media, Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli, ha risposto ad alcune domande in relazione non solo alle Qualifiche, ma anche in ottica gara, offrendo alcune indicazioni interessanti.

Qualifiche: dall’asfalto, alla scelta Mercedes fino alle difficoltà della Williams.

Partendo dal Q1, la prima particolarità che si è vista è stata una Mercedes che ha deciso di scendere in pista con le gomme Medie, ottenendo ottimi riscontri cronometrici. Il feeling era talmente buono che George Russell avrebbe voluto utilizzare la stessa mescola anche nelle Q3 ma, a suo dire, vi è stato un problema di comunicazione con il box. La Soft non ha reso allo stesso modo sulla Mercedes e Mario Isola ha spiegato come mai questa sia stata una decisione legata strettamente alle caratteristiche della macchina e delle sensazioni del pilota. “Lo abbiamo visto giù succedere ad Imola per esempio, sempre con Mercedes e non solo. Estrarre il picco di grip dalla Soft è un po’ più difficile rispetto alla Media, che è un po’ più dura ma da più consistenza nelle curve veloci. La Soft tende a muoversi un po’ e questo non è piacevole per alcuni piloti. Dipende molto dal feeling e dal tipo di gomma. Succede di più quando usiamo le morbide, come la C5 o C6. In questo caso è stato possibile farlo anche perché la differenza tra i due compound era di 2 decimi ed a Monza non ci sono troppe curve

Andando al turno successivo, in Q2, le due Williams non sono riuscite a qualificarsi alla fase successiva, trovando diverse difficoltà legate anche all’uso degli pneumatici. “E’ un qualcosa di relativo alla macchina. Solo alcuni team si sono lamentati del warm up delle gomme e Williams è tra queste, soprattutto l’asse anteriore”. Un problema che è costato carico dopo un Venerdì in cui Carlos Sainz ed Alexander Albon sono stati nella parte nobile della classifica e sembravano una concreta minaccia per i top team. Tra le caratteristiche di Monza c’è anche un asfalto che non rende il degrado problematico, tanto da permettere anche di poter spingere per più giri, come ha fatto Lando Norris, costretto dall’errore nel primo tentativo. “E’ possibile fare quella strategia, è corretta, perché non solo il grip ritorna con questi cooldown laps, ma c’è anche l’evoluzione pista. Il grip da solo non sarebbe sufficiente. La perfomancra vera però, comunque, si ottiene al primo giro” precisa Mario Isola. L’asfalto è sicuramente uno dei temi di Monza, e lo è stato anche in Q3.

Pirelli non ha registrato particolari problemi con l’asfalto, se non variazioni legate all’invecchiamento tipico di anno in anno, dovuto alle condizioni atmosferiche e dal fatto che a Monza girano diverse categorie ed è dunque un circuito molto utilizzato. “Il grip è rimasto basso come anno scorso, ma il fattore principale qui è l’evoluzione pista. Ne abbiamo vista molta in FP1, meno in FP2 e poi abbiamo potuto vedere come in Q3, all’ultimo giro, dopo una grande evoluzione in Q1, Q2 ed anche in Q3 stessa, il tracciato non si è evoluto molto. Probabilmente le temperature si sono un po’ stabilizzate e questo ha fermato l’evoluzione della pista”. In effetti, nell’ultimo tentativo, il miglioramento più grande è stato di Max Verstappen che ha fatto la pole, le due McLaren e poi alle loro spalle Ferrari e George Russell non si sono migliorati e gli altri piloti invece sono riusciti a migliorarsi di poco. Mario Isola ha voluto sottolineare anche i gap visti durante la Qualifica “Abbiamo visto 8 decimi tra il primo e l’ultimo, non ricordo l’ultima volta che c’è stata una griglia così compatta”.

Strategia attesa: una sosta e la Soft può rientrare in gioco. La track evolution sarà importante

Affrontando il tema della gara, secondo i calcoli Pirelli, grazie anche ai dati raccolti nel weekend, il poco graining che si è visto in questi due giorni spingerà tutte le squadre ad andare sulla singola sosta, ritenuta la strategia più veloce. Max Verstappen ha tenuto da parte un secondo treno di mescola Hard, Mercedes avrà una sola Hard ma una Media in più (quindi 2), ossia quella utilizzata in Q1, mentre Hadjar ne ha conservate due nuove. Tutti gli altri andranno in gara con 1 treno di Hard, 1 di Medie e le Soft usate, che non vanno escluse. “La strategia più veloce è partite con Media e passare alla Hard. Chi è indietro può provare una strategia invertita. Però anche la Soft può essere un opzione se si riuscirà ad estendere lo stint con la Media a 30 giri.”. Secondo Mario Isola le due soste potrebbero essere una soluzione in caso di Safety Car o eventi straordinari ed in quel caso la Soft potrebbe essere ancor di più un fattore.

Entrando nei temi della strategia, il Direttore Motorsport Pirelli non crede che l’underuct sia l’arma giusta per la gara. “Il degrado è basso e si può gestire e quindi l’undercut non sarà molto potente”. In aggiunta a questa va considerato anche l’assetto da basso carico (anche bassissimo) che i team utilizzano a Monza. “La scia è potente, e lo abbiamo visto in Qualifica, dove tutti cercavano una macchina da seguire. L’effetto DRS però è meno forte che su altre piste, dove c’è bisogno di ali da più alto carico. Nonostante i rettilinei e le importanti frenate, sorpassare a Monza non è semplice. Mario Isola ritiene per questi motivi che la track position sarà importante nella gara.

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