Verstappen finalmente annuncia “Resto in Red Bull” e analizza la McLaren

Ago 1, 2025

Paolo D’Alessandro

Max Verstappen si è presentato in conferenza stampa smorzando subito – finalmente –  le voci che da settimane rimbalzano riguardo il suo futuro. Come sappiamo comunque, non un momento casuale in cui dirlo, visto quanto riguardo il suo contratto, le clausole d’uscita e quant’altro. Il pluricampione del mondo fa chiarezza sul proprio futuro e parlando del lavoro in atto con Red Bull dietro le quinte

Verstappen scherza sulle speculazione e poi parla del suo futuro “Focalizzato sulle perfomance, non mi interessano le voci”

“È stato interessante seguire tutte le storie che sono venute fuori, ma io non ho parlato perché ero concentrato sul lavoro con il team,” ha detto Verstappen ai giornalisti presenti nel motorhome Red Bull. “Abbiamo discusso delle performance, di idee per l’anno prossimo. Per questo sono rimasto in silenzio. Per me è sempre stato chiaro che sarei rimasto. E all’interno del team c’era lo stesso sentimento. Quando non hai intenzione di restare, smetti anche di fare certi discorsi riguardo il futuro. Io non l’ho mai fatto.” Un chiaro segnale di continuità, come quello di Frederic Vasseur in Ferrari, seppur in due situazioni leggermente diverse. Il contratto scade nel 2028, e Verstappen non ha alcuna intenzione di alimentare chiacchiere: “Anche il prossimo anno ci saranno speculazioni, ma non mi interessa. Sono impegnato e concentrato sulla performance. Per questo non parlo mai del mio contratto.”

Venendo alla pista, il 2026 è già sul radar, ma Verstappen è lucido nel tenere separati i programmi: “Stiamo già lavorando sulla macchina del prossimo anno, ma c’è ancora tanto da imparare da quella attuale. Anche se il Mondiale è andato, non possiamo semplicemente mollare. Ci sono sempre dati e sensazioni da portarsi dietro.” Alzare bandiera bianca è inevitabile visto lo strapotere della McLaren e Max non ne fa più un mistero. Quest’anno sarà molto difficile lottare con la McLaren, e già contro Ferrari e Mercedes non è semplice. Ma ci sono opportunità da cogliere, soprattutto per imparare di più sul comportamento della vettura. Alcuni concetti potranno aiutarci anche in futuro, pur sapendo che le auto cambieranno radicalmente.” A proposito dei rivali e specialmente di Lando Norris ed Oscar Piastri, l’olandese è andato molto nel dettaglio di quella che è la superiorità tecnica della McLaren. Sono impressionanti nella gestione delle gomme, lo si può vedere con le intermedie. Riescono a tenerle in vita come nessun altro. Nelle curve di media velocità sono i più forti, con una rotazione anteriore incredibile che non compromette il posteriore. Stiamo cercando di colmare quel divario.”

Dal tema sicurezza, al lavoro con Laurent Mekies e primi commenti in ottica 2026: Verstappen a tutto tondo

Verstappen ha anche espresso apprezzamento per Laurent Mekies, arrivato da poco a riorganizzare la struttura tecnica: “È ancora presto, ma mi piace come lavora. È motivato, fa le domande giuste a me e al team. È bello vederlo all’opera. I risultati non saranno immediati, ma sono curioso di vedere l’evoluzione nel medio-lungo periodo.” Riguardo il 2026, non solo Verstappen parla del perché ha scelto di restare ma anche lui rivela le prime sensazioni al simulatore “Non entrerò nei dettagli, ma mi piacciono le persone con cui lavoro. Abbiamo avuto tanto successo insieme, e l’anno prossimo sarà tutto diverso. Sarà entusiasmante. Sì, potrebbe diventare una F1 ancora più basata sulla gestione, ma già ora lo è. Il tempo ci dirà se sarà un bene o un male.”

Mekies Verstappen

Non è mancato un commento sulla sicurezza e le difficoltà dell’attuale Formula 1 a correre sotto la pioggia “Con queste vetture, molta dell’acqua viene sollevata dal diffusore e con gomme così grandi è ancora peggio. A Silverstone eravamo al limite. Se non vedi nulla, devi alzare il piede, ma spesso non succede. È una situazione complessa. Capisco la sicurezza, ma se oggi possiamo correre solo sull’asciutto, c’è qualcosa che non va.“. Durante la conferenza stampa c’è stato modo anche di scherzare un po’, con una domanda riguardante il sorpasso di Piquet a Senna nel 1986 all’Hungaroring: “Ne ho parlato con lui (Piquet). Potrei provarci anche io con un po’ di drift, ma dubito che otterrei lo stesso risultato!”

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