Wolff e lo scomodo ruolo di Vasseur alla Ferrari: “È come allenare la Nazionale”

Lug 19, 2025

Luca Manacorda

Il mondo della F1 è ancora scosso dall’improvvisa conclusione del rapporto ventennale tra la Red Bull e l’unico team principal della sua storia come scuderia, ossia Chris Horner. Mai come quest’anno le vicende legate agli uomini al comando dei team sono al centro dei riflettori: in precedenza avevano già assistito alle dimissioni di Oliver Oakes dal suo ruolo in Alpine e alle indiscrezioni rilanciate da parte di alcuni media italiani sul futuro di Fred Vasseur in Ferrari. Proprio il francese vede il suo nome tornare al centro delle discussioni dopo quanto avvenuto in casa Red Bull: il possibile ingaggio di Horner da parte del Cavallino Rampante è uno scenario intrigante che stimola la fantasia di addetti ai lavori e appassionati.

Wolff difende Vasseur e ricorda Todt

Quando il “caso” delle indiscrezioni sul futuro di Vasseur era esploso in Canada, Lewis Hamilton era stato tra i primi a difendere pubblicamente il manager francese. Ora anche il suo ex team principal Toto Wolff si è schierato dalla parte dell’amico e rivale, suggerendo alla Ferrari di non farsi prendere dalla fretta.

Power Unit 2026 Mercedes Red Bull

Vasseur, lo ricordiamo, è stato ingaggiato dalla scuderia di Maranello nel dicembre del 2022 in sostituzione di Mattia Binotto: “Sembra esserci una porta girevole con i team in generale – ha sottolineato recentemente Wolff – Penso che in F1 non si possa comprare il tempo e bisogna dare ai vertici il tempo di prendere il controllo della situazione“.

Guardando alla Ferrari, il manager austriaco ha voluto sottolineare come il magico ciclo dei titoli mondiali firmati da Michael Schumacher si sia aperto molto dopo l’arrivo di Jean Todt a Maranello: “Jean Todt, se non sbaglio, è entrato a far parte della scuderia Ferrari nel 1993 e hanno vinto il primo campionato nel 2000. ’93, ’94, ’95, ’96, ’97, ’98, ’99, 2000. Otto anni. È così che vanno le cose, e si verificano ciclicamente“.

Wolff ha poi preso come altro esempio l’andamento della Mercedes, team che guida in prima persona da ormai 12 anni: “Guardate noi. Non mi piace essere in una fase in cui è il terzo anno consecutivo che non lottiamo per un campionato, ma non siamo inutili. Abbiamo dei weekend davvero buoni, stiamo vincendo delle gare. E quando le cose non vanno bene, nessuno si chiede se il capo stia facendo un buon lavoro o meno. Lasciategli spazio. Lasciate che faccia le sue cose“.

La pressione extra di chi lavora in Ferrari

Wolff ha proseguito la sua difesa di Vasseur in maniera eloquente, suggerendo alla Ferrari di non sbarazzarsi del francese: “Fred è uno dei migliori Team Principal che conosca. Se non fossi qui, prenderei Fred. Quindi, lo rispetto molto. Ha una grande personalità. È una persona schietta. Non si occupa di politica e non mente. Sa di cosa sta parlando“.

Quella della Ferrari è una situazione unica in F1. La scuderia di Maranello è la più famosa del Circus e si trova a dover gestire delle pressioni che, soprattutto in patria, non hanno eguali. Lo ha sottolineato anche Wolff, concludendo così il suo discorso: “Fred ha solo bisogno di ricevere la fiducia necessaria per gestire questa squadra. Sa perfettamente che in Italia è come allenare la nazionale di calcio. Sarai sotto esame da parte dei media. Forse è qualcosa su cui devi farti un po’ di pelle dura, perché se vinci sei Gesù Cristo e se perdi sei un perdente. L’Italia è così“.

Horner e quell’esempio svanito poco dopo

Sulla vicenda è interessante ricordare cosa aveva dichiarato Chris Horner nella conferenza stampa del venerdì a Silverstone, in quello che si è poi rivelato il suo ultimo weekend da team principal della Red Bull.

Interrogato sulla situazione di Vasseur e sulla possibilità che il francese venga rimosso dal suo incaricato, il britannico aveva sottolineato come proprio la continuità era stata alla base dei successi ottenuti con Red Bull: “Credo che in qualsiasi organizzazione la stabilità sia estremamente importante. Abbiamo avuto 21 anni di stabilità e questo ha portato i risultati che abbiamo ottenuto“.

2026

Anche Horner aveva solidarizzato con Vasseur, sottolineando a sua volta l’unicità dell’ambiente Ferrari: “Penso che Fred sia un manager molto capace. Ovviamente sta gestendo quella che di fatto è una squadra nazionale come la Ferrari e da questo arrivano aspettative e pressione. È ancora relativamente nuovo nel ruolo e ci vuole tempo per mettere in atto i processi giusti, le persone giuste, la cultura giusta. Non ci sono soluzioni miracolose in questo settore. Si tratta di far lavorare collettivamente un gruppo di persone verso un unico obiettivo. E con la Ferrari, c’è la pressione aggiuntiva delle aspettative nazionali“.

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