Finalmente Hulkenberg: come è nata la gara capolavoro di Silverstone?

Lug 8, 2025

Andrea Vergani

A Silverstone si è scritta una delle pagine più belle di storia recente della Formula 1: Nico Hulkenberg ha conquistato il primo podio in carriera a bordo della Kick Sauber che, prima di questo weekend, si trovava in nona posizione della classifica costruttori. Il tedesco è partito dall’ultima fila dopo una Qualifica complicata per lui, così come per il compagno Bortoleto che gli era arrivato davanti nonostante avesse utilizzato il fondo vecchio dopo l’incidente in FP3. “Le condizioni di vento, soprattutto con l’avvicinarsi della pioggia leggera, hanno reso le cose difficili e noi siamo stati un po’ più colpiti degli altri. Questo tracciato semplicemente non ci si addice come altri. Speriamo che le condizioni di domani ci diano l’opportunità di reagire”, aveva dichiarato Hulkenberg sabato sera. Il momento positivo iniziato dall’introduzione degli aggiornamenti a Barcellona sembrava essersi interrotto e lo stesso Mattia Binotto ha scelto di rimandare di un giorno il suo ritorno a Hinwil per stare con la squadra la domenica. Il finale è stato poetico: Nico Hulkenberg è salito sul podio dopo 239 gare in carriera senza trofei e Sauber è tornata tra i primi tre dopo 276 Gran Premi. L’ultimo podio risaliva al GP del Giappone del 2012 con il pilota di casa, Kamui Kobayashi. Nella seconda parte di gara solo le McLaren e Hamilton hanno avuto un ritmo migliore della Sauber, a conferma dei progressi recenti della squadra.

Non solo fortuna: Hulkenberg e Sauber si sono costruiti una gara capolavoro

In condizioni intercambiabili le gare si costruiscono con pochi rischi e restando in pista. Più facile a dirsi che a farsi perché oltre alle McLaren, aiutate da un vantaggio siderale in queste condizioni come già visto a Melbourne, solamente Hulkenberg e il suo muretto sono riusciti ad eseguire una gara perfetta. Durante il giro di formazione sono rientrati cinque piloti tra cui il compagno di scuderia per montare un treno di gomme medie ma la scelta si è rivelata sbagliata e un’uscita di pista in curva uno ha costretto il brasiliano al ritiro. Questo e i ritiri di Lawson e Colapinto hanno permesso al pilota nato a Emmerich Am Rhein di guadagnare sette posizioni; alla fine dell’ottavo giro occupava il decimo posto ma davanti solo ad Esteban Ocon di quelli con gomme intermedie. Il primo momento cruciale della gara è arrivato al giro successivo quando Hulkenberg è rientrato ai box per montare un nuovo treno di pneumatici a banda verde: “[La pista] si stava asciugando. Il primo set di inter si stava consumando, nel giro di uno o due giri il cielo era diventato molto scuro e io stavo perdendo tempo: ho fatto molta fatica nel primo stint. Quando mi hanno detto che stava arrivando la pioggia mi sono tuffato ai box, a dire il vero senza pensarci troppo, e poi sono uscito e la pioggia è iniziata. È stato un ottimo tempismo”, ha raccontato in conferenza stampa. Via radio sono stati molti gli aggiornamenti muretto – pilota sul meteo. Nico era stato avvertito della pioggia in arrivo ed erano pronti ad accoglierlo ai box, poiché lui ha segnalato che le intermedie erano oramai surriscaldate e sarebbero state inutili. Ai box avevano suggerito di proseguire ancora, semplicemente per attendere il timing migliore (presumibilmente il giro dopo) per il pit, ma Hulkenberg ha deciso (quando si trovava a Stowe) di rientrare, poiché in crisi con gli pneumatici. 

In questo frangente solamente Leclerc, Russell e Stroll hanno guadagnato tempo di gara nei confronti di Hulkenberg: il canadese ha optato per una strategia più aggressiva e rischiosa che è stata la migliore in assoluto, fermandosi al sesto giro per un set di soft e quattro passaggi dopo per un secondo set di intermedie. Come ha ammesso nel post gara, la pioggia arrivata tra il giro 9 e 10 ha permesso alla strategia studiata dal muretto Sauber di funzionare alla perfezione: fino a metà del giro 9 il tracciato si stava parzialmente asciugando ma in pochi istanti è cambiato tutto. Il grip in più offerto dalla gomma nuova è stato cruciale per guadagnare tempo sul gruppo che si è fermato due tornate dopo e Hulkenberg è risalito fino alla settima posizione dopo i pit stop, alle spalle di Piastri, Albon, Verstappen, Norris, Ocon e Stroll; le difficoltà di Albon e Ocon sulle gomme intermedie usate lo hanno promosso in quinta posizione. La pioggia torrenziale e l’incidente tra Hadjar e Antonelli hanno congelato la gara per una decina di giri, dopodiché Nico ha dovuto costruirsi la seconda parte della sua gara. 

Dopo l’entrata della Safety Car, Oscar Piastri e Lando Norris hanno fatto il vuoto con un vantaggio di oltre un secondo a giro sulla prima non-MCL39, la Ferrari di Lewis Hamilton; nelle vesti di quarta vettura più veloce in griglia, la C45 numero 27 è riuscita a contenere il deficit dalla Rossa ad appena due decimi in questa fase di gara. Tuttavia, nonostante il buon passo, per undici giri Lance Stroll è riuscito a tenere a bada Hulkenberg fino all’abilitazione del DRS da parte dei commissari: al giro 34 il pilota Sauber è passato grazie a un sorpasso facile all’interno di Stowe ma il risultato era ancora in bilico con Hamilton all’inseguimento. Tra il giro 35 e il giro 41 il distacco rispetto al sette volte campione del mondo è rimasto invariato: qualche sbavatura del pilota di casa nel corso del giro 38 ha permesso al tedesco di allungare e nei giri successivi, senza la presenza ingombrante della SF-25 degli specchietti, Hulkenberg ha aperto un margine di qualche secondo sul suo rivale aiutato da una vettura che ancora una volta si è confermata ottima in gara nella gestione degli pneumatici. Ancora una volta il vantaggio offerto dai recenti aggiornamenti ha dato un apporto cruciale.

Successivamente, la seconda chiamata perfetta del muretto ha consolidato la terza posizione senza mettere sotto eccessiva pressione Hulkenberg: così come altri team, Ferrari ha scelto di far rientrare Hamilton alla fine del giro 41; dall’altra parte Sauber ha scelto di posticipare di un giro l’ultima sosta e così facendo ha permesso ad Hulkenberg di guadagnare sei secondi sulla quarta posizione. Sono stati inutili gli sforzi di ‘Sir Lewis’ negli ultimi otto passaggi, nei quali ha recuperato appena tre decimi a giro, confermando una Ferrari in grande difficoltà. Fino all’ultimo pit-stop non ho voluto pensarci e quando ho sentito che con il giro in più avevamo recuperato un bel po’ di distacco da Lewis, mi sono detto: “Ok, va bene così, c’è un po’ di respiro”, ma poi lui ha iniziato a rimontare velocemente. È stata una gara intensa ma non abbiamo ceduto. Nessun errore”, ha concluso Nico. “Oggi Nico ha eseguito una vera e propria opera d’arte: ha dato il meglio di sé, nessun pilota merita il podio più di lui”, sono state le parole del Team Principal Jonathan Wheatley.

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