La Williams a Miami ha mostrato una sorprendente competitività, riuscendo a battagliare con i quattro top team della griglia. Nella Sprint, Alexander Albon ha chiuso quarto grazie a una strategia brillante, prima di essere penalizzato. In gara il thailandese ha ottenuto un eccellente quinto posto, mentre il compagno Carlos Sainz ha terminato nono, appena dietro alle due Ferrari, penalizzato da una serie di complicazioni. La FW47 in Florida si è sorprendentemente presa i gradi quarta forza ai danni della SF-25.

Albon brillante tra strategia nella sprint e consistenza in gara
Alex Albon ha saputo sfruttare al massimo il potenziale della sua Williams sul circuito di Miami, che ha esaltato le qualità della FW47 che nei tratti veloci e in rettilineo si esalta con un’ottima efficienza aerodinamica. L’ex Red Bull ha disputato una Sprint di alto livello, chiudendo in quarta posizione grazie a un impeccabile passaggio dalle intermedie alle slick durante la fase concitata. Tuttavia, a pochi minuti dalle qualifiche, ha appreso di aver ricevuto una penalità di cinque secondi per non aver rispettato il delta time sotto Safety Car, finendo così fuori dalla zona punti. In gara, partito dalla settima posizione, Albon ha avuto un eccellente spunto al via, sfruttando un varco all’esterno che gli ha permesso di superare sia Lando Norris che il compagno Carlos Sainz, con cui c’è stato un contatto: “Dopo la Sprint ero felicissimo ma poi mi hanno detto che ero stato penalizzato e che ero finito 13°. È stato un colpo durissimo. In qualifica ho faticato a ritrovare la concentrazione, era una sensazione davvero strana,” ha raccontato Albon.
Il pilota numero 23 ha poi mantenuto la quinta posizione per tutta la gara, riuscendo persino ad aumentare il margine sulla Mercedes di Kimi Antonelli e sulle due Ferrari: “Abbiamo finito davanti a una Mercedes e ci siamo allontanati da due Ferrari. Inoltre, ho avuto una Red Bull a vista per tutta la gara. È la prima volta che vedo Max finire una gara, anche rispetto a quando correvo con loro. Sono molto soddisfatto.” Albon ha poi evidenziato con entusiasmo il rendimento della vettura: “Questo weekend ci ha sorpreso in positivo. In ogni debrief ci chiedevamo perché stessimo andando così bene, e credo che in buona parte lo abbiamo capito. Non c’è curva in questa pista che non si adatti alla nostra macchina. Già dal primo giro delle FP1 la monoposto si comportava bene, e siamo riusciti a costruire subito il ritmo, fondamentale in un weekend con Sprint Race.”

Williams cresce senza updates, per Sainz 3 decimi di danno al fondo
Dall’altro lato del box, il weekend di Carlos Sainz è stato caratterizzato da rammarico e frustrazione. Nonostante in qualifica abbia mostrato un passo simile a quello del compagno, lo spagnolo ha compromesso la Sprint partendo quindicesimo, a causa di un errore in SQ2. Durante la Sprint é stato uno dei primi a montare la gomma media, tra l’altro nuova, con cui però si é provocato una foratura alla posteriore destra e il conseguente ritiro. In gara è partito con una gomma media usata, dopo che il team aveva montato per errore il set nuovo durante la Sprint: “Non siamo stati perfetti, né io con due errori tra Qualifica e Sprint, né il team con l’errore sulle gomme. È un’ingenuità operativa che non possiamo permetterci se vogliamo lottare per vittorie e titoli. Dobbiamo imparare tutti da questo weekend per non ripetere certi errori e crescere come squadra.”
La partenza di Sainz è stata complicata anche da una manovra per evitare Norris, che gli ha fatto perdere posizione a vantaggio di Albon. Il contatto con il compagno ha danneggiato il fondo della sua vettura n.55: “La gomma usata ha compromesso già l’inizio di gara e poi il contatto con Alex ha peggiorato le cose. Nonostante ciò, ho cercato di difendermi al meglio dalle Ferrari”. Lo spagnolo è stato abile ad evitare Lando Norris, ma purtroppo con questa manovra ha finito per scontrarsi con il suo compagno di squadra che all’esterno della 3 lo ha superato, rischiando un brutto incidente per le due Williams. Il fondo della sua FW47 si è danneggiato raccogliendo anche qualche detrito in pista e questo, a quanto appreso, gli è valsa la perdita di circa 20 punti downforce complessivi. Per fare una stima in termini di tempo, la perdita di prestazione di Sainz si è attestata intorno ai 3 decimi al giro, circa 15 secondi totali in gara. Facile capire quindi come la corsa di Sainz si sia irrimediabilmente complicata, confermando però un potenziale importante della vettura, nonostante il danno subito.

Le battaglie interne e il contatto finale tra Sainz e Hamilton
Dopo alcuni giri, Sainz è riuscito anche a superare di nuovo Albon, ma questo solo a causa di un errore di quest’ultimo che poi, con gomme nuove e macchina integra si è ripreso la posizione. Il piano in gara era replicare la collaborazione vista a Jeddah con il gioco del DRS, ma Albon ha preferito allungare, lasciando Sainz esposto alle due Ferrari che, grazie anche alla Virtual Safety Car, hanno guadagnato tempo durante la sosta e lo hanno poi superato in pista: “La battaglia con Alex va rivista. Mi era stato detto che non mi avrebbe attaccato, ma non ha esitato a farlo. Poi le Ferrari hanno beneficiato della VSC e con gomme fresche sono riuscite a superarmi. Ho provato a tenerle dietro, ma erano troppo veloci. All’ultima curva ho tentato tutto.”
Il team radio a fine gara ha espresso infatti tutta la frustrazione dello spagnolo: “Così non si corre ragazzi. Non mi interessa. Ho perso molta fiducia… in tutto.”
Negli ultimi giri, Sainz si è avvicinato alla Ferrari di Lewis Hamilton e ha tentato un attacco all’ultima curva dell’ultimo giro, culminato in un contatto: “Ho visto uno spazio e mi sono buttato. Lui ha reagito spostandosi verso sinistra in frenata, cosa che regolamento alla mano non si può fare. Ma è l’ultimo giro, tutti siamo al limite.” La FIA ha giudicato l’episodio come un incidente di gara, evidenziando la responsabilità condivisa: Sainz ha forzato l’attacco da lontano, mentre Hamilton ha chiuso rapidamente la traiettoria.



