Il Venerdì di Suzuka non è giorno ideale per dare dei verdetti: la seconda sessione di prove libere è stata piena di interruzioni, i programmi sono cambiati i continuazione e non tutti i piloti sono riusciti a mettere insieme il proprio giro migliore. La certezza rimane la McLaren, che ha guidato le classifiche dei tempi di entrambe le sessioni e nei pochi giri di simulazione passo gara effettuati nella prima ora di prove libere, ha mostrato una superiorità chiara rispetto alle altre squadre. Dietro di lei, come si è già avuto modo di dire, c’è un trittico di squadre molto ravvicinato con i valori ancora da definire tra Mercedes, Ferrari e Red Bull, con anche la sorpresa Racing Bulls che andrà però verificata nella giornata di domani, quando i tempi conteranno realmente, e soprattutto poi in gara.
McLaren: la coperta è lunga e la MCL39 riesce a fare prestazione ovunque! L’unico limite è la guidabilità.
In queste prime tre gare della McLaren è emerso un dato evidente: è senza dubbio il riferimento tecnico della griglia, e l’unica limitazione che si è vista fino a questo momento è una certa difficoltà di guida, soprattutto quando serve andare al limite nel giro di Qualifica con le gomme Soft. Non ne hanno fatto mistero gli stessi protagonisti, con Lando Norris che per primo aveva definito la MCL39 “difficile da guidare”, venendo poi supportato dal suo Team Principal, Andrea Stella, dopo le Qualifiche in Cina dove entrambi i suoi piloti avevano commesso degli errori nel corso delle sessioni. Anche a Suzuka, sia Lando Norris che Oscar Piastri hanno avuto delle difficoltà nel tirare fuori il massimo della perfomance, ma quando sono riusciti a chiudere un giro pulito hanno sempre fatto la differenza, infliggendo alla concorrenza distacchi importanti che portano ad etichettarla come l’assoluta favorita per la prima fila di domani, con una lotta interna per la pole position.

Dove la McLaren sta riuscendo a fare la differenza rispetto ai rivali? La risposta semplice è ovunque. La MCL39 è dotata di una coperta talmente larga che non ha necessità di scendere a compromessi a Suzuka e può sprigionare il suo potenziale in ogni parte del tracciato. In rettilineo paga qualche km/h di velocità massima, come si è visto anche in Cina, e nel medio-veloce le rivali riescono a combattere il suo strapotere grazie a compromessi mirati, ma è nel lento che la MCL39 fa la differenza proprio come Red Bull dodici mesi fa. Il vantaggio che si vede nella classifica dei tempi è trovato infatti quasi tutto alla Spoon, alla Degner e soprattutto nell’ultima chicane. Lì Norris e Piastri riescono ad arrivare con gomme in ottimo stato, ma soprattutto dispongono di una piattaforma meccanica morbida che permette di aggredire i cordoli e di un aerodinamica stabile che concede loro di andare subito sull’acceleratore, sfruttare un’importante trazione e fare la differenza in tutte le fasi di quella curva, fino al rettilineo finale. Nessuno riesce ad avere questo equilibrio generale che permette a McLaren di stare oggi davanti a tutti.
Ferrari fa uno step tra FP1 e FP2 e soddisfa i piloti. Verstappen boccia (oggi) la Red Bull, Mercedes conferma pregi e difetti
Quello che unisce le tre squadre inseguitrici della McLaren è la perdita di prestazione che hanno nelle poche curve lente del circuito di Suzuka, che fanno però la differenza nel giro complessivo e sono gran parte (se non tutto) del tempo perso rispetto a loro. Ferrari ha iniziato la giornata con un sottosterzo importante che andava a limitare fortemente le prestazioni, specialmente nella piccola simulazione di passo gara del mattino. Nella sessione pomeridiana sono stati fatti importanti passi avanti e le parole dei piloti danno fiducia. “Abbiamo fatto un grande passo avanti tra le due sessioni” ha dichiarato Lewis Hamilton, che ancora però vuole estrarre del potenziale dalla sua SF-25 con la quale sta entrando più in sintonia. Charles Leclerc invece è soddisfatto della comprensione che sta avendo di questa monoposto “Abbiamo fatto diversi test e sto capendo cosa voglio dalla macchina per estrarre il suo potenziale. Non abbiamo ancora messo insieme tutto” ha dichiarato al termine della giornata, convinto di poter fare tempi migliori, pur indicando la McLaren come favorita. La SF-25 in FP1 soffriva molto le curve lente ed in FP2 ha provato ad intervenire con il setup, riducendo in parte quelle perdite, ma andando a perdere perfomance nelle curve di media velocità, nello specifico a Spoon. Particolarmente in sofferenza nell’ultima chicane, dove Ferrari non riesce ad aggredire in maniera decisa, senza scomporsi, i cordoli e non gode di una buona reattività nel cambio di direzione, perdendo molto tempo anche in fase di trazione. Come punto di forza invece mostra ancora una volta una buona velocità nei rettilinei come accaduto in Cina, ma le perdite in tutte le tipologie di curve la allontanano da McLaren.

Leclerc ha mostrato di soffrire particolarmente curva 1, ma il suo miglior passaggio lì era notevolmente più veloce dei precedenti nonostante il giro non si sia concluso per una bandiera rossa, mentre Hamilton non ha ancora totale fiducia nella sua macchina e perde qualcosa rispetto al compagno di squadra a centro curva nei tratti a media e alta velocità. Max Verstappen non era per nulla soddisfatto della sua Red Bull quest’oggi, arrivando un po’ a bocciare le novità portate e i test di setup; l’olandese si è lamentato più volte di una RB21 che “ha sottosterzo ovunque”, causando grandi perdite di tempo nel lento ma anche nelle curve a media velocità. Il pessimo bilanciamento di oggi è evidente soprattutto nei tratti di Degner 2 e all’ultima Chicane, con McLaren che fa una differenza importante lì anche in trazione, tanto da avere poi anche un vantaggio di top speed finale importante grazie ad una migliore uscita dalla curva. L’asso nella manica al momento è un uso molto conservativo della Power Unit che domani permetterà di fare già uno step in avanti, ma servirà un intenso lavoro al simulatore e sul setup per mettere la vettura sui giusti binari. Il lato positivo è un buon approccio di Yuki Tusnoda, che nelle FP2 non ha effettuato un vero giro di Qualifica con le Soft, ma che si è detto soddisfatto di questa prima giornata di lavoro.

Tra le tre la più concreta e potenzialmente minacciosa per la McLaren pare essere la Mercedes “George è stato particolarmente veloce e domani potrà essere una minaccia in Qualifica”, ha dichiarato Lando Norris al termine della giornata. La W16 si mostra una vettura stabile e che conferisce fiducia ai suoi piloti ma che manca semplicemente di perfomance rispetto alla MCL39, specialmente nelle sezioni più lente del circuito. La vettura di Brackley ha confermato livelli di efficienza migliori rispetto a Ferrari e Red Bull negli allunghi e nei tratti medio-veloci, nei quali Mercedes perde solamente nel confronto con la MCL39. Come per gli altri, anche Russell (ed Antonelli di conseguenza) sono in una categoria inferiore all’ultima Chicane. La sorpresa di giornata è stata Racing Bulls che, come caratteristiche, eccelle nelle curve a media velocità, anche nei confronti dei top team, perdendo però sia nelle curve lente che in quelle veloci.



