In casa Ferrari gli occhi sono puntati su Carlos Sainz, reduce dall’intervento all’appendicite che gli ha fatto saltare il GP Arabia Saudita due settimane fa e che ha messo in serio dubbio la sua partecipazione al GP Australia in programma questo weekend. Come vi avevamo anticipato nei giorni scorsi, lo spagnolo è regolarmente arrivato a Melbourne assieme a Charles Leclerc e valuterà le sue condizioni nel corso della giornata di prove libere, prima di decidere se partecipare o meno a qualifiche o gara.
Sainz: “Sono il primo a non voler soffrire o peggiorare le cose”
Ovviamente Sainz si è presentato in Australia non nelle migliori condizioni fisiche possibili. L’intervento lo ha costretto ad alcuni giorni di riposo forzato nella sua casa di Madrid e solo recentemente ha ripreso ad allenarsi in palestra. Proprio gli ultimi allenamenti hanno dato risposte positive al pilota della Ferrari: “Dagli esercizi in palestra e vedendomi muovere, tutto questo mi dice che sono pronto per salire in macchina domani e provarci. Ovviamente non sono stupido, se domani non mi sentirò bene sarò il primo ad alzare la mano e dire che mi servono altre due settimane prima della prossima gara. Questo, insieme alla FIA è il piano che abbiamo in atto. Domani avrò un altro controllo e loro stanno monitorando i miei progressi“. Lo spagnolo a Jeddah aveva partecipato al giovedì di prove libere nonostante non fosse già al meglio, ma garantisce di averlo fatto perché era nelle condizioni di scendere in pista, ribadendo di non voler correre rischi eccessivi: “Sono il primo a non voler soffrire o peggiorare le cose. Non sono stupido e sarò molto chiaro su come mi sento. Inoltre, non sarei saltato in macchina a Jeddah giovedì se non fosse stato possibile. Ho fatto 26 giri perché potevo, non perché soffrivo. Sì, non sono stati 26 giri facili, ma sono riuscito a farli“.

Il sostegno e i consigli di Alex Albon
La vicenda che ha coinvolto Sainz ha un precedente abbastanza recente: nel weekend del GP Italia 2022 Alex Albon dovette rinunciare a correre sempre a causa dell’appendicite, cedendo il suo sedile a Nyck De Vries che portò la Williams in zona punti. Proprio per questo, il thailandese e Sainz si sono sentiti molto in questi giorni, come ha spiegato il ferrarista: “Ho avuto molto supporto da Albon. Penso che abbia avuto qualche giorno in più rispetto a me per riprendersi. Ha detto che all’inizio mi sentirò un po’ strano, ma poi mi abituerò. Il problema è che non lo sai finché non sali su una macchina di F1 e non senti le forze, è impossibile saperlo“. Sainz ha poi spiegato il rammarico vissuto nel dover seguire dal box la gara di Jeddah: “Non è una bella sensazione non poter correre, soprattutto dopo un inizio di stagione così forte, vedendo quanto la macchina fosse competitiva di nuovo a Jeddah e pensando e facendo i calcoli di quanti punti hai perso. Poi pensi alla prossima gara e sai che non potrai andare al simulatore e prepararti o allenarti per 14 giorni. Non è l’ideale“.
La sorpresa Bearman
Non poteva mancare un pensiero sull’ottima prestazione nel GP Arabia Saudita del suo sostituto, il diciottenne britannico Oliver Bearman. Sainz si è complimentato per l’eccellente settimo posto, spiegando come sia stato possibile per il debuttante farsi trovare così pronto all’esordio: “Ollie ha fatto davvero, davvero un ottimo lavoro. Sono d’accordo con Charles (Leclerc), ciò è stato possibile anche grazie al modo in cui questi piloti vengono preparati al giorno d’oggi, con il tanto tempo passato al simulatore e la quantità di test che facciamo con le vecchie auto. Anche grazie a questo è possibile fare quello che ha fatto, ma era sotto pressione con solo le FP3 a disposizione e ha fatto le cose davvero bene e alla grande“. Proprio Bearman resta pronto per sostituire nuovamente Sainz in caso di necessità: il giovane britannico è a sua volta a Melbourne e, se non dovesse essere chiamato dalla Ferrari, parteciperà regolarmente alle gare di F2 in programma sempre sul circuito dell’Albert Park.



