Red Bull cerca l’impresa: ennesima nuova ala anteriore con uno scopo ben preciso

Ott 3, 2025

Paolo D’Alessandro, Piergiuseppe Donadoni

Il GP di Singapore sarà importante per capire come la Red Bull potrà chiudere la stagione. Da qui passeranno anche molte delle residue speranze mondiali per Max Verstappen, detto che il costruttori è già formalmente nelle mani di McLaren. I due precedenti appuntamenti ci hanno mostrato il solito campione olandese a livelli stellari, ma anche una RB21 migliorata e curata da alcuni dei suoi malanni. A questo però vanno aggiunte le caratteristiche dei circuiti. “Monza e Baku sono due circuiti atipici” aveva avvisato Laurent Mekies, in attesa di capire come la monoposto si sarebbe comportata su una pista diversa come Singapore.

Al Marina Bay Circuit troviamo ancora curve a 90 gradi, alcuni allunghi che ricordano in parte il primo settore dell’Azerbaijan, ma qui abbiamo la presenza anche di alcune curve medio-veloci. A queste caratteristiche si aggiungono temperature ambientali elevate ed una forte umidità, con molte difficoltà in più nella gestione degli pneumatici. Entrerà in gioco quindi l’usura termica degli pneumatici, ossia uno terreni di caccia della MCL39, incluse le curve a media velocità dove è regina della griglia. All’opposto, la Red Bull soffre quando si usa l’impostazione da alto carico, con un dannoso sottosterzo che limita molto la RB21. 

Red Bull porta in pista l’ennesima ala anteriore nuova per curare IL problema: il sottosterzo

Abbiamo recentemente analizzato come lo sviluppo portato avanti a Milton Keynes si sia focalizzato, più di qualsiasi altra squadra, sul fondo e sull’ala anteriore. I tecnici guidati da Pierre Waché hanno dovuto infatti trovare un nuovo equilibrio per la loro RB21, cercando il giusto bilanciamento tra il picco di carico e la guidabilità, un elemento molto importante per la prestazione. Nei vari aggiornamenti apportati al fondo la squadra è riuscita ad estrarre maggiore perfomance, proprio grazie a questi aspetti. Non è tanto la downforce che è aumentata, ma è la finestra di utilizzo e la piattaforma aerodinamica che, diventando più stabili, offrono un livello di carico più costante, rendono la vettura più prevedibile ed aumentano il feeling del pilota.

Tutte queste modifiche hanno visto la RB21 crescere ed esaltarsi, soprattutto su piste che le sono congeniali o che quanto meno nascondono alcuni dei suoi difetti. In Ungheria, pista da alto carico con un range ampio di curve, abbiamo visto Max Verstappen soffrire particolarmente mentre a Zandvoort la situazione è stata un po’ migliore, ma McLaren è rimasta in una categoria a parte. Adesso torniamo su una pista da alto carico, con alcune curve medio-veloci e una Red Bull che dovrebbe tornare a combattere col sottosterzo? Questa è una caratteristiche intrinseca della RB21, presente già anno scorso, e che non sono ancora riusciti a togliere con il progetto della RB21. A Singapore è stata cosi portata in pista così una versione aggiornata dell’ala anteriore, cercando più carico efficiente all’anteriore e provando a non creare squilibri col posteriore. “Speriamo di estrarre molto più tempo sul giro dalla nuova ala anteriore. E’ una revisione piuttosto piccola rispetto alla precedente specifica ma avevamo ancora capacità di produzione e allora l’abbiamo portata in pista” ha dichiarato Paul Monaghan, capo degli ingegneri Red Bull, prima della prima sessione di prove libere.

Durante la prima sessione di prove libere, Yuki Tsunoda ha svolto il primo run con il nuovo componente (quando entrambi hanno usato la gomma Hard) per poi invertirsi sul finale (quando sono passati alla gomma Soft), facendo così anche delle prove comparative. Gli ultimi sviluppi al fondo, uniti a questa nuova ala anche, hanno dato delle prime sensazioni positive. Il team di Milton Keynes aveva raccolto buoni dati già dal simulatore, confermando che questo appuntamento non dovrebbe essere una ‘nuova’ Ungheria, bensì la RB21 dovrebbe essere molto più performante. Non tanto per tutti gli aggiornamenti portati in pista nelle ultime gare, come già anticipato in un articolo di qualche giorno fa, bensì per la comprensione della vettura. L’insieme dei nuovi componenti non ci ha fatto fare un salto enorme in avanti; se confrontiamo il tempo curva per curva, si tratta di piccoli guadagni. Questo unito però ad una migliore comprensione della vettura, ci ha aiutati a fare dei passi in avanti. La parte importante è aver capito meglio il comportamento della macchina: abbiamo imparato e scoperto nuove cose”. Intanto, Monaghan ha confermato che questo sarà essere l’ultimo importante sviluppo che vedremo sulla RB21 per quanto riguarda l’anteriore. “Sarà l’ultimo aggiornamento all’ala anteriore, tranne che a Las Vegas potrà esserci una versione adattata alla pista”. In merito agli obiettivi di questo weekend, chiaramente l’intenzione è di far bene ma: “Andare bene qui sarebbe un bel boost per noi, ma se non dovesse succedere non dovremo demoralizzarci. Dovremo andare ad Austin e pensare di provare a vincere quella gara. A Singapore poi tutto può succedere” ha affermato l’ingegnere inglese.

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