La sensazione al termine delle prime due sessioni di prove libere a Jeddah è che Max Verstappen, non a sorpresa, sarà ancora l’uomo da battere. La RB20 si conferma una vettura versatile e completa che, dopo Bahrain, si impone anche sul veloce cittadino dell’Arabia Saudita, anche senza il miglior tempo nella simulazione di Qualifica. Quello è di Fernando Alonso, con un Aston Martin ancora una volta a due facce. Il trio di inseguitori alle spalle del team di Milton Keynes è compatto: Ferrari, Mercedes e McLaren inseguono e lavorano per uno step nella giornata di domani.
Aston Martin la più spinta nel giro secco. Ferrari scopre qualche cavallo. McLaren non ancora al meglio.
Le simulazione di Qualifica sono sempre un rebus per le tante variabili che possono influenzare il rendimento delle monoposto. Secondo i primi riscontri, l’Aston Martin è la vettura che maggiormente ‘scopre le carte’ durante le sessioni di prove libere. Il giro di Fernando Alonso in particolare è stato fatto con un vantaggio in termine di carburante e di utilizzo della Power Unit, più spinto rispetto ai diretti rivali. In fondo al rettilineo di partenza infatti Alonso aveva un vantaggio di 7km/h su McLaren e – insolitamente – Ferrari, le più lente tra i top team in quella zona. Al contrario però, nel rettilineo prima dell’ultima curva tra le vetture più veloci c’erano Mercedes e la Ferrari, segno comunque di una buona efficienza della SF-24. Una prima giornata di lavoro non lineare per McLaren, con qualche problema di assetto lamentato da entrambi i pilori e con una MCL38 che ancora non è completamente a suo agio sul veloce circuito di Jeddah, come invece ci si attendeva. Il team di Woking infatti paga ancora un deficit di efficienza aerodinamica e, almeno sul giro secco, non tiene il passo di Ferrari e Red Bull nei tratti medio-veloci.
La Mercedes invece ha mostrato buoni doti sul dritto – frutto anche dell’utilizzo della Power Unit e di un assetto piuttosto scarico – con riscontri positivi alle medio-basse velocità. Come ha riferito però più volte George Russell via radio la W15 è “molto molto instabile alle alte velocità” che è la zona dove maggiormente perde terreno dagli altri la Mercedes. Red Bull dal canto suo non ha avuto molti problemi, se non qualche lamentela di Max Verstappen su un erogazione della potenza troppo brusca e un po’ troppo saltellamento per Sergio Perez nel momento in cui la RB20 scende dai dossi. Nonostante un utilizzo molto ‘safe’ della Power Unit, la RB20 ha mostrato già le sue impeccabili doti di carico efficiente, con velocità notevoli in curva e sul rettilineo.
Particolare il lavoro in casa Ferrari dove, per tutta la giornata, c’è stato un lavoro sul posteriore con l’alternanza di beam wing con livelli di carico diversi, senza però mai sostituire l’ala posteriore da medio carico utilizzata in Bahrain. Frederic Vasseur ha fatto intendere che la SF-24 potrà essere ulteriormente scaricata domani quando “tutti finiremo per convergere più o meno con lo stesso livello di carico” mentre oggi in pista la Rossa era tra le più cariche. Una situazione che ci ha permesso di vedere una SF-24 molto forte nelle zone medio-veloci, a livello Red Bull, ergendosi a vetture di riferimento, ma palesando anche una buona efficienza. Nella zona dello Snake la SF-24 e la RB20 si sono rivelate le monoposto migliori come velocità e bilanciamento. Rispetto al Bahrain la Power Unit è stata utilizzata ad un livello leggermente più alto. Solamente dopo questa notte di analisi dati e di confronto con ciò che esce dal simulatore a Maranello, in Ferrari decideranno se confermare l’asstto delle FP2 o cambiare l’ala posteriore.
Passo gara: Verstappen davanti a tutti, Ferrari e McLaren provano le Soft, Mercedes con pochi giri nel long run
Sul fronte passo gara possiamo vedere come i top team siano ancora una volta vicini tra loro. La migliore simulazione è quella di Max Verstappen con una media di 1.34.038 e la ‘peggiore’ è di è di Lance Stroll in 35.237. I long run di Ferrari, Mercedes, Perez e Lando Norris mostrano uno scarto di appena 3 decimi. Più attardati Oscar Piastri e l’Aston Martin. Soprattutto l’AMR24 mostra, come si era già notato, un po’ meno consistenza sul passo gara. Questo è dovuto sia ad una condizione più paritaria come utilizzo di Power Unit e carburante, che ad una vettura che non è più al top come gestione degli pneumatici, come ha confermato anche Fernando Alonso recentemente. Il vantaggio di Max Verstappen è intorno ai quattro decimi dal primo rivale, con Ferrari e Mercedes che sembrano essere le due monoposto più vicini alla RB20.
I segnali positivi per Ferrari ci sono anche nel passo gara dove la SF-24 mostra un po’ meno velocità sul dritto – con un utilizzo più conservativo della Power Unit – ma regge il confronto nei tratti guidati con la Red Bull RB20 e, dopo un introduzione lenta, mostra un buon ritmo sia con Soft che con Media, in progressione positiva, migliorando i tempi. Anche a Brackley hanno simulato un breve stint con più carico di benzina e nonostante i tempi sono buoni, il run non è stato continuo e non permette un confronto diretto con i rivali. Sergio Perez è stato il pilota con più tornate all’attivo ed un passo che lo mette in lotta proprio con Ferrari. La differenza tra McLaren e la Rossa è stata di 2 decimi, nella simulazione, a vantaggio della squadra italiana. Il lavoro di setup di questa notte potrà ancora mescolare un po’ i valori in campo, con una FP3 che potrebbe dare più risposte del solito.
Per la giornata di domani i team, a differenza di quanto arrivano in Bahrain, arrivano con un numero e una scelta di pneumatici uguale per quanto riguarda i top team. Un set di gomme Hard, 2 set di gomme Medie ed infine 6 treni di Soft che saranno utilizzati certamente in FP3 e poi per la Qualifica.
Autori: Paolo D’Alessandro & Giuliano Duchessa
Passo gara: Toni Sokolov