Ecco come Verstappen con basso carico ha alzato il livello della lotta per la pole

Paolo D’Alessandro, Andrea Vergani, Giuliano Duchessa
05/04/2025

Tutti erano pronti alla terza pole position su tre della McLaren, con una lotta interna tra Lando Norris ed Oscar Piastri che è andata avanti nel Q1, nel Q2 ed anche nel primo giro del Q3. Max Verstappen però ha voluto ricordare a tutti i suoi quattro titoli mondiali e il suo infinito talento, mettendosi davanti a tutti con la sua Red Bull, che tanto lo sta facendo penare e che tanti difetti lui stesso ha elencato via radio, anche durante la stessa qualifica. L’olandese tornerà a partire in pole position dopo tanto tempo: l’ultima partenza dalla prima casella risale ad Austria 2024, poiché le pole di SPA e Qatar furono poi seguita da delle penalizzazioni che lo portarono a partire più indietro in gara. La Mercedes alla fine ha deluso un po’ le aspettative, complice un George Russell non efficace nell’ultima parte della qualifica, mentre Kimi Antonelli e Yuki Tsunoda hanno entrambi dato dei segnali positivi.

Semplicemente Verstappen! Il campione olandese studia e va oltre i problemi della RB21 tirando fuori un giro d’altri tempi

Quando Max Verstappen ha tagliato per l’ultima volta il traguardo del tracciato di Suzuka, terminando la qualifica, e si è messo in cima alla classifica dei tempi con 12 millesimi di vantaggio su Lando Norris, la sensazione è che i primi increduli siano stati gli stessi uomini Red Bull, al di là del resto del mondo (anche se Norris dice di averlo previsto nel briefing, smorzando un po’ l’entusiasmo intorno a questo giro e forse provando a calmare una delusione per una pole che sembrava scontata). Via radio Christian Horner si è detto senza parole, mentre Giampiero Lambiase ha trovato probabilmente quelle giuste “Tutto ciò non ha senso Max, sei in pole position!” facendo esplodere di gioia il proprio pilota, evidentemente più che soddisfatto del suo giro, ancor prima di sapere il risultato finale. La RB21 ieri era dispersa, con un anteriore debole che gli creava letteralmente sottosterzo ovunque, impedendogli di portare velocità in curva ed essere incisivo nel veloce, perdendo molto nel lento e soprattutto nell’ultima chicane. “Abbiamo sofferto in quel tratto fin dai primi giri di Venerdì. Posso dire però che rispetto a ieri abbiamo completamente ribaltato la macchina, ed intendo ribaltato. Abbiamo cambiato i livelli di carico ma anche la distribuzione dei pesi un qualcosa di non così consueto da effettuare nel corso dei weekend, non in maniera così importante. Helmut Marko è stato anche critico rispetto al lavoro svolto in fabbrica, evidenziando un problema “Non è la prima volta che le buone indicazione del simulatore non si verificano poi in pista. Dovremo rivedere alcuni dei nostri processi”. Da sottolineare che alla fine la squadra ha optato anche per due setup diversi tra le proprie monoposto e che la RB21 di Verstappen era la vettura più scarica tra i top team.

Sempre il consigliere austriaco ha poi spiegato che tra i fattori determinanti di questa pole ci sono stati i consigli di Giampiero Lambiase, ed ovviamente il talento del loro pilota. Max Verstappen ha adottato una strategia molto intelligente che gli ha permesso di andare oltre i problemi della sua macchina. La RB21 si è ritrovata con un anteriore debole di cui Max si è lamentato tutto il tempo e che lo ha portato a ‘reinventarsi’ nel suo stile di guida. Nel suo ultimo giro in Q3 è possibile notare dai dati come l’olandese abbia adottato un approccio particolare ma che sul cronometro alla fine gli è valsa la pole. Rispetto a Norris affronta la curva Degner 1 con ben +9km/h e, così come avviene poi alla chicane dell’ultimo settore, forza molto l’ingresso curva, portando tanta velocità per sopperire poi al sottosterzo che si scatena a centro curva, che ne limita quindi la prestazione, e sopperendo poi ottimamente in uscita con il suo talento, adottando quindi uno stile di curva maggiormente a ‘V’ e meno arrotondato. Max Verstappen ha guidato sopra i problemi della Red Bull, dopo averla studiata, ed ha tirato fuori il suo asso dalla manica. All’ultima chicane ha compiuto poi una magia, con un approccio da tutto o niente. Il suo giro nel complesso lo avrebbe messo in seconda fila, a circa 2 decimi dalle McLaren, con una Red Bull che è migliorata nel lento rispetto a ieri, con riscontri positivi, ma come in Cina ed in Australia paga una carenza di carico dalla MCL39 nel medio-veloce. Anche alla chicane Max forza l’entrata, ma poi è molto abile a non perde in trazione ed anzi, finendo per migliorarsi di due decimi in quel tratto di pista, staccando così anche Norris!

Menzione per Yuki Tsunoda che rispetto al compagno di squadra ha scelto un assetto un po’ più carico, per acquistare gradualmente più fiducia con la sua nuova macchina e questo gli è stato utile con buone prestazioni nei tratti più lenti della pista, anche migliori dello stesso Max Verstappen, pagando però una mancanza di fiducia ed esperienza nei tratti veloci. Il distacco però non è abissale e non è deludente, poiché derivante anche da un errore che lo ha estromesso poi dal Q3. Debutto positivo, seppur ambisse a una posizione migliore.

Norris, Piastri e Russell sprecano ciò che McLaren e Mercedes avevano da offrire con dei giri imperfetti.

Analizzando invece lo ‘stato di salute’ dei rivali di Max Verstappen, anche oggi la McLaren si era mostrata comunque come la migliore macchina del lotto. 1.26.916 ed 1.26.966 erano ‘l’ideal lap’ di Oscar Piastri e Lando Norris, questo fa subito capire quando i due abbiano lasciato lungo il tracciato di Suzuka a causa di errori commessi nei loro giri e, probabilmente, anche delle difficoltà di mettere insieme il giro perfetto nello stesso momento, con entrambi i piloti che hanno commesso diverse sbavature nel corso della giornata. La McLaren ha mostrato le sue grandi doti di carico nei tratti medio veloci della pista, facendo meno differenza rispetto a ieri nelle sezioni lente del circuito e – particolare da non sottovalutare – come in Cina si è ripetuto il trend di una MCL39 che sul dritto paga circa 5-7km/h dagli altri top team, un dato che in Australia non si era visto. Tra configurazioni aerodinamiche e i possibili interventi post TD sull’ala posteriore, a livello di velocità massime la MCL39 non eccelle in questo momento, seppur riesca a compensare con un ottima trazione in uscita dalla curve.

Oscar Piastri quest’oggi ha perso la pole position in curva 1, lasciando più di 1 decimo rispetto al tentativo precedente, mentre Lando Norris ha pagato l’ultima chicane, dove anche lui peggiora rispetto al suo miglior crono in Q2, di tre centesimi Piccoli distacchi, ma decisivi. Da evidenziare anche divergenze di setup e stili di guida tra i due alfieri McLaren: Piastri ha scelto un setup con un carico leggermente superiore, lavorando sull’incidenza del flap dell’ala anteriore, sacrificando un po’ di velocità sul dritto a scapito di una maggiore precisione e confidenza in macchina. L’australiano si esalta nei tratti lenti del circuito, mentre paga nel confronto diretto con Norris oltre che sul dritto, nel medio-veloce, un trend che si conferma da inizio stagione ma che continua rispetto a quella precedente.

Mercedes in griglia è stata oggi quarta forza, ma potenzialmente avrebbe potuto lottare con la Ferrari di Charles Leclerc e soffiargli il quarto posto, con George Russell, se l’inglese fosse riuscito a mettere insieme un giro pulito. Purtroppo non c’è riuscito, anche a causa di una strategia sbagliata che lo ha visto spingere troppo nel primo settore, cercando quei decimi mancanti, trovando effettivamente più perfomance, ma arrivando a perdere la finestra ottimale delle gomme e peggiorando le sue prestazioni nel secondo e terzo settore, allontanandosi così da McLaren e scivolando anche alle spalle della SF-25 numero 16. La W16 continua a mostrare ottimi picchi di velocità sul dritto ed una trazione importante, soffrendo però maggiormente nel lento. Positiva la progressione di Andrea Kimi Antonelli che, parole sue, “nelle prove libere ero disperso”. L’italiano ha trovato man mano ritmo e seppur con un giro non ideale si è avvicinato al compagno di squadra e si è messo in terza fila, alle spalle dei top team, davanti ad un Lewis Hamilton ed un super Isack Hadjar con la Racing Bulls.

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