Nuova costruzione sulle Pirelli 2025 per abbattere il surriscaldamento

Piergiuseppe Donadoni
29/03/2024

In ogni inizio di stagione, per le squadre non c’è solo quell’importante lavoro di comprensione di tutte le nuove aree della vettura bensì anche di come quest’ultima lavori con la nuova specifica di pneumatici Pirelli. Un qualcosa che nel 2024 non è presente visto che le gomme sono rimaste della stessa specifica introdotta lo scorso anno a Silverstone. E non sembrerebbe esserci, dopo che Pirelli ha analizzato i dati in uscita dai primi due fine settimana stagionale, la volontà di anticiparne la specifica 2025 in questa stagione. Tuttavia, il GP D’Australia, insieme a quello di Cina e il fine settimana di Miami, saranno tre gare piuttosto importanti, per verificare che lo sviluppo cronometrico delle varie vetture non si impenni, come fatto proprio lo scorso anno in Australia. Fu proprio ciò a far propendere il costruttore italo-cinese per l’introduzione anticipata nel GP di Silverstone degli pneumatici pensati per questa stagione. Tuttavia, se verranno mantenute le promesse delle simulazioni inviate dai vari team a Pirelli, non ci sarà alcuna necessità di introdurre una nuova specifica, visto che la precedente potrà sopportare i nuovi carichi. Tuttavia, già in Australia, Pirelli ha sentito la necessità di alzare di 1 PSI la pressione delle anteriori tra il venerdì e il sabato.

Una nuova struttura sulle Pirelli 2025 per abbattere il surriscaldamento

La F1 è solita lavorare per obiettivi, così anche per quanto riguarda gli pneumatici. Una volta decaduta la forte volontà di portare in pista pneumatici da asciutto senza l’ausilio di termocoperte, la F1 Commission ha chiesto alla Pirelli di concentrarsi sul risolvere il problema del surriscaldamento, per migliorare la guidabilità delle vetture soprattutto in aria sporca. Quest’ultima sta diventando nuovamente un importante problema anche in questa nuova generazione di vetture, con una maggiore difficoltà nell’effettuare sorpassi rispetto soprattutto alla prima stagione di nuovi regolamenti. Questo perché, per la vettura che segue, il carico aerodinamico diminuisce, con la diretta conseguenza di un deleterio scivolamento. La temperatura degli pneumatici esce velocemente dalla finestra di buon funzionamento, a sua volta il grip diminuisce, la vettura scivola ancora di più e il surriscaldamento aumenta. Un cane che si morde la coda. La soluzione per i piloti è far prendere un pò fiato alle gomme, riportandole in finestra, per poi riprovare ad attaccare, sempre sperando che la ‘scaldata’ datagli agli pneumatici non abbia rovinato permanentemente la gomma.

La Pirelli sta così studiando una gamma di pneumatici completamente rivista per la prossima stagione. “Dobbiamo migliorare il surriscaldamento attraverso il lavoro sia sulle mescole che sulla struttura degli pneumatici” ha fatto sapere lo Chief Engineer di Pirelli, Simone Berra, che ha indicato nella struttura “completamente nuova” uno dei cambiamenti più importanti su cui sta lavorando il costruttore italo cinese. Questo permetterebbe di abbassare le pressioni, un parametro tecnico strettamente legato al surriscaldamento. “Il nostro obiettivo è quello di abbassare le pressioni, per ridurre la temperatura della carcassa e l’effetto di surriscaldamento”, ha infatti spiegato l’ingegnere italiano. Per far ciò, lo pneumatico dovrà avere una stabilità strutturale molto importante, ed è per questo che la Pirelli si sta concentrando molto sulla struttura delle nuove gomme.

A Suzuka un test importante con Racing Bulls e Sauber

C’è comunque del lavoro anche per quanto riguarda le mescole, per trovare un compromesso tra cambiamenti in termini di struttura e proprio di mescole che permetta di raggiungere l’obiettivo richiesto dalla F1 Commission. La parola compromesso è buona anche per spiegare come stia lavorando il costruttore di pneumatici con l’headquarter a Milano. Abbandonata la necessità di costruire un prodotto dal buon warm-up, a causa di una possibile mancanza delle termocoperte, Pirelli può così lavorare in un certo senso al contrario, ossia cercando di sacrificare proprio quella fase, che possiamo comunque vedere in ogni fine settimana come sia molto delicata se si vuole allungare la vita della gomma, per poter avere meno temperatura quando la vettura inizia a scivolare, che sia in un duello o verso la parte finale dello stint ossia mentre la gomma sta per perdere grip.

Alle prime uscite di Barcellona e Jerez, dove Ferrari, Mercedes e Aston Martin hanno potuto saggiare i primi prototipi per il prossimo anno, che presentavano novità principalmente al battistrada, dopo il fine settimana di Suzuka ci sarà un altro test dove verranno usati dei prototipi dalla nuova costruzione. “Sarà più robusta e costruita con nuovi materiali. Li stiamo testando anche per evitare di aumentare il peso di ogni singola gomma, perché l’obiettivo è avere lo stesso peso delle attuali.” ha fatto sapere Mario Isola. Sulla pista giapponese, il martedì e il mercoledì della settimana successiva al GP, scenderanno in pista Sauber e Racing Bulls, che testeranno le mescole più dure, su una pista molto probante per gli pneumatici, sia in termini di carico che soprattutto di asfalto. Il lavoro di sviluppo di Pirelli prosegue quindi spedito, con piste selezionate più accuratamente rispetto agli anni precedenti, per evolvere in modo importante un prodotto cruciale per una vettura di F1, pur con pochissimi giorni da dedicare allo sviluppo a causa dei limiti imposti dalla Federazione.

Autore