Wolff: “Mercedes appena sufficiente fino a luglio, perso troppo tempo”

Chiara Scaccabarozzi
23/01/2025

Dopo la vittoria del titolo Costruttori nel 2021, Mercedes non è stata più in lotta per nessun campionato. Dal Gran Premio di Abu Dhabi dove Verstappen ha conquistato il suo primo mondiale a discapito di Lewis Hamilton, sono arrivate soltanto cinque vittorie per la scuderia di Brackley: una doppietta nel 2022 in Brasile e quattro nella stagione appena conclusa. Nonostante i successi ottenuti nel 2024, due per entrambi i piloti, il team ha concluso il campionato in quarta posizione nella classifica costruttori, perdendo ben due posizioni rispetto all’anno precedente nonostante un numero maggior di punti messi a segno.

Tuttavia, non è stata una stagione completamente da dimenticare. Hamilton è tornato alla vittoria dopo due anni e mezzo di digiuno e nelle FP1 a Monza ha esordito in F1 il rookie Kimi Antonelli, che dall’anno prossimo prenderà il posto proprio del sette volte campione del mondo al volante della W16. Di tutte queste tematiche ha parlato il team principal della Mercedes Toto Wolff, in un’intervista alla testata tedesca Auto, Motor und Sport.

“Voto al 2024? Appena sufficiente fino a luglio, poi buono”

Un voto al 2024? Io a scuola non prendevo mai più di sufficiente e al nostro 2024 darei appena sufficiente fino a luglio, da lì in poi il voto sale a buono”. Non lasciano spazio ad interpretazione le parole di Toto Wolff ad Auto Motor und Sport, dove analizza la stagione della Mercedes: “Alla fine conta il risultato in campionato e siamo arrivati quarti, che non è abbastanza”. Nonostante le quattro vittorie, infatti, il team di Brackley non è riuscito a replicare il risultato del 2023, quando aveva chiuso il mondiale in seconda posizione dietro ad una dominante Red Bull vincitrice di ventuno gare su ventidue. Nella stagione appena conclusa, Mercedes non è mai stata in lizza per la vittoria del titolo Costruttori, vinto da McLaren con il motore delle Frecce d’Argento.

“Ci abbiamo messo troppo per capire quale strada prendere”

La W15 si è rivelata sin dalle prime battute del campionato una vettura di difficile gestione, sia in qualifica che in gara, e di difficile comprensione. “Ci abbiamo messo troppo tempo all’inizio a capire quale strada intraprendere”, Toto Wolff analizza l’andamento della Mercedes durante la stagione, “La soluzione è arrivata soltanto a giugno grazia ad una nuova ala anteriore che, combinata ad un nuovo fondo, ci ha reso competitivi per qualche gara. Poi, come è accaduto anche agli altri top team come Ferrari e Red Bull, i nuovi pezzi che avrebbero dovuto garantire ancora più prestazione hanno invece reso di nuovo scorbutica la vettura e abbiamo dovuto nuovamente cercare di capire quale fosse l’equilibrio ideale per riportare la macchina nella corretta finestra di esercizio”.

E a fine stagione non tutti i problemi legati alla vettura sono stati risolti, complice un budget non sufficiente a causa di alcuni incidenti che hanno caratterizzato l’ultima parte dell’anno. “Alla fine dell’anno abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni aggiornamenti aerodinamici e meccanici perché semplicemente non avevamo più soldi a disposizione per produrre le parti necessarie”, rivela Toto Wolff, “Gli incidenti di fine stagione sono stati davvero fastidiosi. Quelli di Antonelli a Monza e Russell ad Austin e in Messico ad un certo punto ci hanno fatto restare con un solo set di un certo tipo di ala. In Messico non potevamo tornare alle vecchie specifiche aerodinamiche perché non avevamo pezzi di ricambio”. Nonostante ciò, il team principal della Mercedes non mette in discussione il budget cap: Lo sostengo, perché ha reso ricche le squadre e lo sport sostenibile”.

Hamilton (Mercedes)

“Ad Hamilton non piace questa generazione di monoposto”

Per Lewis Hamilton sta per iniziare una nuova avventura in Ferrari. Dopo 12 anni, sei campionati piloti e otto Costruttori vinti insieme, le strade del britannico, della Mercedes e di Toto Wolff si separano. Nella sua ultima stagione con le Frecce d’Argento, il sette volte iridato è tornato alla vittoria dopo due anni e mezzo, prima nel Gran Premio di casa a Silverstone e poi in Belgio. In campionato ha però chiuso in settima posizione, la più bassa dall’esordio in Formula 1 con McLaren nel 2007, complice una W15 difficile da guidare, soprattutto in qualifica. “A Lewis semplicemente non piace questa generazione di monoposto”, spiega l’austriaco, “Lui frena tardi ed entra in modo aggressivo in curva e la macchina e le gomme a volte non perdonano. E questo si nota maggiormente in qualifica che in gara. Non credo avesse già la testa alla Ferrari, è troppo professionale per questo”.

A 40 anni, Hamilton sarà il secondo più anziano in griglia dopo Fernando Alonso, 43 anni. In molti hanno avanzato dubbi su quanto possa incidere l’età per un pilota, ma il team principal austriaco non ha dubbi: “Credo che un atleta di punta come Lewis, completamente focalizzato su ciò che fa, possa rimandare a lungo il declino. Si può vedere bene in Alonso, con tutta la sua esperienza è ancora veloce. Ed è simile a quanto accade con Lewis”.

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