La nuova Mercedes è stata svelata stamane a Silverstone mostrando da subito una nuova piattaforma aerodinamica fin dall’asse anteriore. A differenze delle due auto precedenti, il muso della W15 è ora totalmente nuovo e accorciato, poggiando sul secondo elemento dell’ala. Così come l’ala anteriore che nasconde una importante sorpresa che sta già facendo discutere.
La nuova ala anteriore della Mercedes con l’idea furba di ridurre al minimo la corda dell’ultimo flap
Le nuove regole 2022 avevano fortemente limitato gli interventi degli aerodinamici nella ricerca di generare continuamente downforce ad ogni costo sopra il pavimento. Come è noto l’intento ben chiaro di Fia e F1 fu quello di eliminare una massiccia percentuale di turbolenze nocive ai danni delle vetture inseguitrici per favorire di conseguenza i sorpassi. Abbiamo visto che ha funzionato, considerando che con le vecchie generazioni di auto – nonostante il DRS – una vettura doveva essere almeno 1.5 sec più veloce per superare, mentre oggi è sufficiente avere 2-3 decimi per tentare l’attacco. In più, abbiamo assistito a piloti sorpassati ma non del tutto battuti. Quest’anno potrebbe diventare meno semplice mantenere questo buon trend se alcuni team cercheranno scappatoie per trovare molto carico in zone nevralgiche.
L’ala anteriore mostrata sulla W15 reale, non in quella renderizzata, appare sfruttare un intelligente disegno del quarto elemento (flap), con lo scopo di riprodurre in qualche misura il vortice Y250. Un effetto che era tra i più acerrimi nemici di questo regolamento, qualcosa che gli ingegneri utilizzano sulle vecchie specifiche di ali per generare molto carico verso l’ingresso del fondo, ripulendo i flussi nocivi in entrata.
Sulle auto fino al 2021, dove era consentito o non limitato, i vortici generati dai turning vanes e dai mantelli riuscivano a controllare il flusso diretto verso il bordo anteriore del fondo, con il chiaro obiettivo di aumentarne l’estrazione. Come accennato in precedenza, aerodinamicamente parlando, rendere questo vortice “più forte” risulta solitamente vantaggioso. Quanto? Non troppo poiché ci può essere il rischio che vada a spostare dei vortici generati dai turning vanes troppo esternamente.
I tecnici di Brackley sembrano aver lavorato in maniera importante a questa idea, ossia ricreare in parte quel tipo di effetto, d’altra parte sarà interessante capire le reazioni della concorrenza.
Una rivisitazione totale della piattaforma frontale della vettura, con anche l’accorciamento del muso, rivisto completamente sia nel fairing aerodinamico sia nella struttura di crash. Il muso poggia adesso nel penultimo elemento, lasciando libero il soffiaggio fra il main plane e il secondo flap. Un check-up completo della zona anteriore della vettura di Brackley, iniziato già in parte l’anno scorso con il ridisegno dell’ala anteriore introdotto a Silverstone.
Autori: Giuliano Duchessa, Piergiuseppe Donadoni & Rosario Giuliana