Shovlin: “Dobbiamo capire i problemi di base per sfruttare gli aggiornamenti”

Loris Preziosa
12/05/2024

In quel di Miami la Mercedes è stata protagonista di un fine settimana dalla doppia faccia, segnato in ogni caso dal denominatore comune di tutti i weekend precedenti. All’inizio nero delle qualifiche sprint e della gara dei 100 km, si è contrapposto un GP in cui la Mercedes è tornata a respirare, permettendo soprattutto a Lewis Hamilton di lottare per posizioni più consistenti. Il Performance Director Andrew Shovlin ha offerto un’immagine di quelli che sono stati i punti focali dello scorso fine settimana di gara, anche in previsione dell’apertura della frazione europea del calendario.

I problemi della Mercedes in qualifica

Il momento più complicato da digerire nello scorso fine settimana a Miami è stata senz’altro la doppia esclusione dal Q3 delle qualifiche sprint del venerdì. Un deficit legato al giro secco che si è poi ripetuto anche nella qualifica per il GP, seppur in maniera minore, dal momento che quantomeno era arrivata la qualificazione per l’ultima frazione: “Siamo rimasti piuttosto soddisfatti del tempo sul giro che ha fatto in Q2 e speravamo in una ripetizione in Q3.” Cosi Andrew Shovlin, che ha poi proseguito: “Lewis è stato sfortunato perché, quando è arrivato alla curva 11, ha subito una folata di vento che proveniva da dietro e ciò gli ha diminuito la quantità di carico aerodinamico sulla vettura in modo abbastanza significativo. Ha avuto un bel sovrasterzo e questo gli ha fatto surriscaldare le gomme, poi una volta arrivati in una sezione tortuosa e molto stretta, non c’era possibilità di raffreddarle e questo è ciò che causa la perdita di aderenza.” Un problema, quello legato alle prestazioni in qualifica, descritto così dal Performance Director della Mercedes: “C’è molto su cui dobbiamo lavorare con il bilanciamento della vettura e il motivo per cui non possiamo fare quei giri ogni volta che usciamo con gomme nuove è che i piloti devono sempre combattere per cercare di trovare il giusto bilanciamento nelle varie tipologie di curve. Fino a quando non risolveremo il problema sarà sicuramente difficile per loro affrontare in modo affidabile dei giri perfetti nei momenti che contano.”

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Le difficoltà sul fronte gara, fra velocità in rettilineo e utilizzo gomme

Un’ulteriore problematica che ha coinvolto la Mercedes nel fine settimana di Miami è legato alla velocità in rettilineo che, sia nella Sprint che durante il GP, ha messo in difficoltà i piloti nel momento in cui andavano a cercare l’attacco su un avversario. Parlando di quanto accaduto nella gara dei 100 km, Shovlin ha commentato: “Abbiamo affrontato la gara sprint con un livello di carico dell’ala maggiore, ciò perché avrebbe dovuto aiutarci in qualifica. Ci sono tre zone DRS a Miami, quindi tendi ad essere più veloce con un’ala a maggior carico quando ci sono molte zone DRS. Quindi ottieni il vantaggio del grip in curva e poi puoi perdere la resistenza quando entri nei rettilinei.” Un piano che però non ha funzionato a causa della partenza dalle retrovie, che ha messo le frecce d’argento nel traffico: “Sarebbe stato fantastico se ci fossimo qualificati bene, ma sfortunatamente non è stato così. Per la gara principale e le qualifiche principali, siamo poi scesi con il livello di carico dell’ala e ciò significava che i sorpassi sarebbero stati più facili.” Una problematica che in gara si è però ripetuta con Lewis Hamilton nei confronti di Sergio Perez sul finale. In questo caso però Andrew Shovlin ha relegato il problema ad una questione legata all’utilizzo degli pneumatici: “Lewis ha dovuto spingere molto forte sulle gomme per rimanere con Perez, ma la Red Bull aveva un’ala posteriore meno carica della nostra. Loro possono permetterselo pur avendo comunque un buon ritmo in curva e ciò ha reso molto complicato avere la velocità necessaria per effettuare il sorpasso. È stato incoraggiante il fatto che siamo riusciti a mettergli pressione ma non siamo abbastanza veloci per superarli quando si utilizzano gomme della stessa mescola e della stessa durata. Non ne abbiamo ancora abbastanza da questo punto di vista.”

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Shovlin: “Difficile capire la funzionalità degli aggiornamenti se non risolviamo prima i problemi di base”

A Miami la Mercedes ha portato la prima parte del pacchetto di sviluppi che si completerà poi nel prossimo weekend in Emilia Romagna. Andrew Shovlin ha spiegato però come i limiti della W15 rendano più complicato capire il grado di miglioramento offerto dalle novità: “Il problema al momento è che tutti gli altri stanno sviluppando le loro auto, come si è visto, la McLaren con un grande pacchetto sembra che abbia fatto passi in avanti. Ciò che tendiamo a scoprire è che la vettura può comportarsi in modo abbastanza diverso da una sessione all’altra e finché non riusciremo a risolvere questo problema, ridurremo sempre il vantaggio che possiamo ottenere da questo tipo di aggiornamenti. Ma dopo le ultime gare, ora abbiamo un’idea molto chiara di cosa dobbiamo fare sulla vettura per renderla più guidabile.” Le tappe che seguiranno quella di Imola, saranno un ulteriore banco di prova per la Mercedes, anche sul fronte della comprensione della monoposto, un fattore importante per affrontare la seconda parte di stagione con una chiara linea guida: “Tra poco avremo Monaco, Montreal e poi Barcellona. Ci sono due circuiti che sono prevalentemente curve a bassa velocità e poi c’è Barcellona, ​​che con il suo nuovo layout, dove hanno eliminato la chicane, è un circuito estremamente veloce. Una bella gamma da affrontare. Fondamentalmente dobbiamo trovare una via d’uscita da questo problema trovando miglioramenti alle prestazioni della vettura. Questo è ciò su cui stiamo lavorando. E poi in pista cercheremo di ottimizzare al meglio ciò che abbiamo ottenuto, raccogliendo nel frattempo più punti possibili. Stiamo lavorando contemporaneamente su queste due aree.”

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