Dal 2026, la griglia di Formula 1 vedrà l’ingresso di due nuovi team: Cadillac Andretti e Audi, quest’ultima già presente ‘mascherata’ sotto il nome di Kick Sauber. La casa automobilistica tedesca affronterà questa nuova avventura nella massima serie del motorsport con un approccio autarchico, producendo internamente sia il telaio che la Power Unit. Tuttavia, la comprensione dei complessi regolamenti tecnici del 2026 risulta una sfida significativa, soprattutto per un team senza esperienza diretta in F1. Per questo motivo, in un’intervista rilasciata alla testata AMuS, Mattia Binotto (CTO & COO), ha fissato il 2030 come obiettivo realistico per la lotta al titolo.
Binotto: “Obiettivo mondiale fissato per il 2030. Necessità di ampliare le sedi”
Secondo l’ex team principal della Ferrari, il processo di integrazione di Audi nel mondo della Formula 1 inizierà già dalla prossima stagione. Da mesi, la squadra sta formando il proprio staff, offrendo contratti di alto livello anche a figure di spicco provenienti da altri top team, come Enrico Gualtieri (responsabile del reparto Power Unit di Ferrari), che però aveva già declinato l’offerta qualche mese fa. Tuttavia, secondo Binotto, il team non è ancora completamente pronto, ma ha già delineato un programma e fissato gli obiettivi per i prossimi anni, con uno sguardo puntato al 2030: “Siamo all’inizio del percorso per trasformare Sauber nel team Audi di Formula 1 e, in ultima analisi, in un top team. Il nostro obiettivo è competere per il campionato del mondo nel 2030. Fino ad allora, abbiamo cinque stagioni davanti a noi. Di questi cinque anni, i primi tre saranno utilizzati per costruire la squadra e i successivi due per consolidare e mettere a punto in modo da poter raggiungere i nostri obiettivi. Ora siamo all’inizio dei primi tre anni. Non siamo ancora dove vogliamo essere. Né in termini di manodopera né in termini di strumenti. Ma vediamo la crescita necessaria.
Il centro operativo principale rimarrà Hinwil, sede dell’attuale Sauber, a cui sarà affiancato il centro a Neuberg, sede di produzione delle nuove Power Unit. É da segnalare, inoltre, che la squadra tedesca sta valutando di insediarsi anche nei pressi di Silverstone, Milton Keynes e Bicester, nella cosiddetta ‘Motorsport Valley’, per poter avere anche più potere d’acquisto per i nuovi ingegneri. Infatti, secondo Binotto le attuali sedi non bastano e devono essere potenziate: “Abbiamo bisogno di più spazio per più persone, per aumentare la produzione interna e per un nuovo simulatore. Al momento, gli edifici esistenti sono già abbastanza affollati, soprattutto nell’ufficio tecnico e nell’ambito della produzione. Dobbiamo ampliare le nostri sedi.”
Il piano per la stagione 2025: upgrades nell’immediato e full immersion per il 2026
La stagione 2024 per la Sauber si è rivelata pressoché fallimentare. Il team svizzero ha concluso in ultima posizione con soli quattro punti all’attivo in ben ventiquattro Gran Premi. In vista di quest’anno, é stata annunciata, tra l’altro, la nuova coppia di piloti con un mix di esperienza e entusiasmo: Nico Hulkenberg, arrivato dalla Haas, e il rookie Gabriel Bortoleto, fresco vincitore della scorsa Formula 2. Nel tentativo di migliorare il risultato dello scorso campionato, l’ingegnere svizzero illustra il programma della stagione imminente tenendo conto soprattutto della stagione 2026 che è sempre più vicina e che costringerà i team, con il passare del tempo, a focalizzarci sempre di più su quest’ultima: “Siamo in una situazione diversa. Dobbiamo migliorare come squadra. Il nostro progetto deve essere credibile e attraente. Sarà più facile per noi attrarre persone e sponsor e motivare il team esistente. Per me il 2025 è una stagione importante. Se riusciremo a mostrare un miglioramento evidente rispetto alle ultime gare dell’anno precedente, sarebbe una prima ricompensa per il nostro team. Sarebbe la prova che questa squadra può farcela. Non possiamo aspettare fino al 2026 per questa prova, il progresso è un processo di apprendimento continuo. Bisogna capire cosa è necessario per il successo. Solo allora si potrà stabilire una direzione per lo sviluppo della vettura. L’unica misura è il cronometro, già da questa stagione.”
Oltre a Hulkenberg, la scelta alla guida è ricaduta anche su Gabriel Bortoleto soprattutto per le conquiste ottenute nell’ultimo campionato di Formula 2 nel 2024 e Formula 3 nel 2023. Inizialmente, Binotto era titubante sul brasiliano, ma vedendo le prestazioni di Oliver Bearman con Ferrari e Haas, e di Franco Colapinto con la Williams, é stato ritenuto che l’adattamento non sarà particolarmente un intoppo: “Non c’è nessun dubbio sul suo talento. I suoi risultati in Formula 3 e Formula 2 lo dimostrano, ha un grande potenziale. La prima cosa che mi ha colpito é stato il suo atteggiamento. È molto maturo e molto determinato per la sua età. Non cercava di ottenere un posto qualsiasi in Formula 1, ci ha dato la sensazione che volesse far parte del progetto e alla fine vincere con Audi. È ancora molto giovane e questo rientra nella nostra filosofia di costruire il futuro con i giovani e investire su di loro.”
Considerando la poca competitività del team della scorsa stagione, é quindi lecito chiedersi se la Sauber sarà la prima squadra a spostare il focus totalmente per il 26. Mattia Binotto si è espresso così in merito: “Noi della Sauber speriamo in un buon inizio di stagione, che dimostri anche che abbiamo imparato dall’anno scorso. Ciò ci consentirebbe di concentrarci sul 2026 il prima possibile. Potrebbe trattarsi che porteremo anche di più di un aggiornamento, ma non molti.”
Binotto: “Ecco come mi divido i compiti con Wheatley. Alleanze politiche tema fondamentale.”
In questa nuova stagione figurerà, nelle vesti di Team Principal, Jonathan Wheatley. L’ingegnere britannico é arrivato dalla Red Bull in cui aveva ricoperto, fino all’anno scorso, il ruolo di Direttore Sportivo. Wheatley e Binotto avranno compiti ben distinti e fondamentali: “Le aree di responsabilità sono chiaramente divise. Wheatley sarà responsabile di tutte le operazioni in pista, della gestione dei piloti, della comunicazione, del marketing e degli sponsor. Personalmente mi occupo di più di ciò che accade in fabbrica. Quindi la costruzione del team e lo sviluppo del veicolo.” Afferma Binotto.
Oltre alla performance in pista, in Formula 1 è cruciale costruire alleanze politiche per ottenere vantaggi strategici o ostacolare i rivali. Su questo aspetto, Binotto ha riconosciuto di non essersi mosso in anticipo, ma ha già individuato i possibili alleati futuri, sottolineando come i team motorizzati Mercedes e quelli motorizzati Ferrari siano già due blocchi di alleanze separati: “É un ottimo aspetto, da non sottovalutare. I team Mercedes sono un’unità, i team Ferrari un’altra. Ci sono alcuni team che non sono in nessuna alleanza. Sarebbe bello se queste squadre, con noi, ne formassero una sola.” Conclude Binotto.