Il risultato della Qualifica recita Charles Leclerc in P4 e Carlos Sainz in P5, il che renderebbe la Ferrari la terza forza in pista. Tutto sembra far pensare quindi ad un recap di quanto visto a Miami, con una McLaren ancora una volta molto forte ed un Max Verstappen in pole (anche) grazie ad una scia, con il compagno di squadra disperso. A far discutere sono gli aggiornamenti portati dalla Ferrari in quel di Imola, che hanno migliorato la prestazione della SF-24 ma che non sono serviti a lottare per la pole. Ancora una volta il problema principale è stato quello del primo settore, dove i due ferraristi hanno pagato rispetto ai rivali diretti un paio di decimi, che poi non è stato possibile recuperare nell’arco del giro.
Le caratteristiche della Ferrari SF-24 penalizzano la vettura in Qualifica
A fine giornata c’è stato un po’ di rammarico per non essere riusciti a lottare fino alla fine del Q3. La Ferrari si è mostrata competitiva lungo tutto l’arco del weekend, ma alla fine il gap parla di più di due decimi accusati da Charles Leclerc e quasi mezzo secondo di ritardo dalla pole position per Carlos Sainz. Non certo i risultati che si attendevano “Forse è andata un po’ peggio del previsto, ma non c’era più potenziale in macchina” ha commentato francamente il monegasco. Nessuno a Maranello punta il dito contro gli sviluppi, che hanno funzionato come da previsione ed hanno aumentato il carico complessivo della SF-24 e Frederic Vasseur ha anche confermato come “la correlazione sia stata buona. Gli aggiornamenti fanno ciò che ci aspettavamo”. Quello che ha privato i due ferraristi di lottare per la pole position è stato il primo settore. Nel secondo settore la SF-24 infatti si è ben comportata, mostrandosi ancora una volta la più competitiva nelle curve di media velocità ed in particolare nel terzo settore, alla Rivazza 1 e 2, la Ferrari ha ottime velocità di percorrenza. Questa è una conferma anche di come la SF-24 riesca a gestire bene le coperture, completamente il giro in buono stato, a differenza anche di alcuni rivali – Red Bull – non particolarmente in forma quest’oggi in quella sezione.
La sofferenze nel primo settore a detta del Team Principal Ferrari sono dovute alle caratteristiche della monoposto “Noi fatichiamo lì, ma poi da curva 4 in poi circa siamo competitivi. Con la scia Max era davanti 2 decimi e mezzo in quel punto ed alla fine abbiamo recuperato, vuol dire che per il resto del giro siamo stati anche più veloci” ha detto dopo le Qualifiche. Una spiegazione più tecnica l’hanno poi fornita i due piloti, con Charles Leclerc che ha parlato dell’abilità con il quale Red Bull riesce ad aggredire i cordoli delle prime curve e che con la SF-24 non è possibile replicare. “La gestione delle temperature è sempre una cosa importante e ci stiamo lavorando, ma non capiamo cosa ci manca nelle prime curve” ha detto il monegasco. Carlos Sainz indica invece nel vento la problematica principale “Ieri c’era vento frontale ed eravamo forti anche nelle prime curve e curva 7, oggi c’era vento di coda e la nostra macchina soffre un po’ quando il vento ci spinge da dietro. Quello, più la temperature delle gomme non ottimale ed ottieni subito una perdita di quattro decimi” ha spiegato lo spagnolo.
Carlos Sainz ha però poi menzionato anche un problema che già in passato era uscito e che è stato un live motiv di questa stagione: l’estrazione del potenziale in Qualifica con gomma Soft. “Dobbiamo lavorare per migliorare la macchina con la gomma morbida”. La Ferrari soffre ancora un po’ di scarsa reattività in Qualifica, con gomma morbida e poca benzina a bordo, e la SF-24 che tanto è maneggevole in gara diventa più scorbutica da spremere al momento del giro veloce, pagando un po’ nei confronti di McLaren e Red Bull. Tante piccole cose che messe insieme creano il distacco che ha pagato Charles Leclerc dal tempo di riferimento di Max Verstappen.
Se il ritardo patito da Leclerc si ferma intorno ai 2 decimi, quello di Carlos Sainz è stato più del doppio. Analizzando i due giri, le difficoltà maggiori lo spagnolo le ha incontrate nei tratti lenti perdendo 1 decimo alla Tosa e alla Variante Alta e circa mezzo decimo alle Acque Minerali; queste differenza hanno creato il gap che si è visto poi alla fine del giro tra i due ferraristi. “In gara possiamo essere vicini, ma qui la track position è importante. Io e Carlos siamo stati abbastanza vicini, non c’era molto di più da estrarre dalla macchina” ha commentato il monegasco, non felice del risultato ma comunque soddisfatto del proprio giro, con tutti i limiti detti in precedenza. Carlos Sainz ha detto che oggi la Ferrari non ne aveva, in Qualifica, per sfidare Red Bull e McLanre “Già a Miami erano più veloci e questo è per me un circuito McLaren, l’ho detto da prima del weekend”