Sainz analizza la stagione Ferrari, la scelta Williams e sui dubbi Red Bull

Mattia Barzaghi
19/11/2024

Questi saranno gli ultimi tre Gran Premi di Carlos Sainz in Scuderia Ferrari, con il suo approdo nel 2021 che era stata una scelta dell’ex Team Principal, Mattia Binotto. Al momento del cambio al vertice, Frederic Vasseur era ben contento di ritrovarsi lo spagnolo in squadra, avendolo inseguito lui stesso in passato. Quest’inverno però si è palesata la possibilità di formare il connubio Lewis Hamilton – Ferrari, con in più la conferma e il rinnovo di Charles Leclerc, un qualcosa che Ferrari, in particolare John Elkann, non si è fatto sfuggire. Recentemente Carlos Sainz ha parlato un po’ della sua storia in Rosso, di questa stagione ed anche un accenno di futuro.

Sainz: “Fino ad Austin non eravamo certi dei progressi. Monza 2024 un rimpianto”

Carlos Sainz ha analizzato diversi punti chiave della stagione attuale con Ferrari, per poi spostare l’attenzione anche sul suo futuro, che lo vedrà in Williams. Lo spagnolo, entrando subito nel dettaglio della stagione in corso, ha analizzato ciò che non ha funzionato con il pacchetto di aggiornamenti introdotto a Barcellona: “Nessuno era felice in quel momento. Dopo l’ottimo inizio di stagione, lo sviluppo è andato bene, abbiamo disputato buone gare, tutto stava andando nella giusta direzione. Poi abbiamo portato l’aggiornamento in Spagna che non ha funzionato. Non mi piaceva come il bilanciamento fosse cambiato e come il bouncing fosse ricomparso. L’ho reso chiaro alla squadra. Ma a Maranello hanno reagito bene, prendendosi la responsabilità. Siamo tornati in galleria del vento, dove il problema è stato individuato. Ci sono volute alcune gare, il che è normale, ma hanno trovato una buona soluzione per la fine dell’annoha dichiarato in una intervista rilasciata ai colleghi tedeschi di Auto Motor und Sport. La Rossa, successivamente, ha portato un ultimo grande pacchetto a Monza, pensato per risolvere i problemi, migliorare il bilanciamento della SF-24 e aggiungere più carico: “In Spagna ho subito sentito che qualcosa non funzionava. A Monza e Singapore ero più cauto perché non riuscivo a sentire alcun cambiamento. Ho sempre avvertito che il miglioramento potrebbe essere dovuto alle caratteristiche specifiche dei circuiti e che avremmo dovuto aspettare fino ad Austin. Le differenze sono così piccole che difficilmente le noti. Fino ad Austin non eravamo ancora sicuri a pieno, ma da lì ci siamo resi conto che eravamo sulla strada giusta.”

Passando all’aspetto sportivo, Carlos ha analizzato le diverse opportunità che, a suo avviso, sono state motivo di rimpianto, come ad esempio la qualifica di Monza, risultato per pochi millesimi più lento del compagno di squadra: “Ci sono stati alcuni fine settimana in cui Charles era leggermente più veloce. A Monza era 0.006s davanti a me nelle qualifiche. Lì pensi: se non avessi fatto un piccolo errore qua e là, saresti stato avanti con la strategia one-stop e poi avresti vinto con la Ferrari davanti ai tifosi di casa? Non so, ma posso dire che ho sempre dato del mio meglio. E anche nei fine settimana, quando Charles ne ha ottenuto di più, non ero mai molto indietro. Ci completiamo bene insieme.” Ripensando ai suoi quattro anni trascorsi a Maranello, Carlos Sainz ha collezionato quattro vittorie, ognuna con un valore speciale: “Si tratta più della circostanza in cui sono avvenute. La prima vittoria a Silverstone è ovviamente sempre la più emozionante. Ma Singapore significava anche molto per me a causa del fatto che la Formula 1 stava attraversando un periodo di totale dominio con Max. C’era solo una possibilità di vincere una gara quell’anno. Successivamente, l’Australia era importante a causa dell’appendicite poco prima e della notizia di Hamilton, solo un mese prima. Volevo mandare un messaggio. Poi la vittoria in Messico. Tutta la mia famiglia era lì. É stata forse l’ultima possibilità di vincere una gara per la Ferrari. Quindi tutte le vittorie hanno un significato speciale, sono orgoglioso di tutte e quattro”.

Sainz: “Non avrei problemi con Max, siamo maturati e la Toro Rosso era un team diverso. Arrivo in Williams in una situazione simile a quando ho lasciato McLaren”

Lo spagnolo approderà in Williams dal 2025 in avanti, seppur farà il suo esordio già nella giornata di test post Abu Dhabi a dicembre, portandosi sulle spalle qualcun rimpianto per non essere stato oggetto di attenzioni da parte di Red Bull, probabilmente a causa di potenziali attriti che sarebbero scaturiti con Max Verstappen. Carlos, però, avrebbe garantito al team austriaco una convivenza solida così come è accaduto in tutti i team passati, inclusa Ferrari con Leclerc: “Penso che andrei d’accordo con Verstappen nonostante la piccola parentesi in Toro Rosso. All’epoca avevamo solo 16 e 19 anni. Da allora siamo maturati molto. Alla Toro Rosso, ti mettono in una squadra e dicono: combattete l’uno contro l’altro, poi vedremo chi è il migliore per guadagnarsi un posto in Red Bull! Questo è il motivo per cui la Toro Rosso esiste. Non si guida insieme per il campionato di squadra, altrimenti il comportamento dei due piloti cambierebbe completamente. Puoi vederlo con Charles e Lando, i miei ultimi due compagni di squadra. Con loro non ci sono mai stati problemi. Quindi, se il mio rapporto con Max è il motivo per cui non sono finito lì, allora dico che non ci sarebbero stati problemi. Se la decisione dipendesse solo da questo, allora sarebbe semplicemente sbagliato. Ma gliel’ho già detto.”

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