S-Duct Ferrari SF-23: alla Fia è arrivata la prima richiesta di chiarimenti 

Piergiuseppe Donadoni
21/02/2023

La Ferrari ha presentato la SF-23 senza nascondere troppo alcune soluzioni aerodinamiche. Principalmente i condotti di soffiaggio nelle vasche laterali – riprendendo il concetto degli S-Duct ben conosciuto sulla vecchia generazione – sembrano una soluzione molto più che interessante, pensata per ottimizzare il flusso diretto verso il posteriore della vettura, sia quello che raggiunge il diffusore nella parte bassa della vettura, sia quello che viene inviato verso l’ala posteriore e la beam wing.

Certamente in numeri in uscita dalla galleria sono stati molto positivi, considerando che la SF-23 era allo studio aerodinamico da prima dell’estate. Una soluzione piuttosto complessa da replicare per gli avversari poiché, non solo riguarda il disegno del telaio e degli ingombri interni, ma anche il concept stesso della monoposto. C’è meno bisogno per le altre squadre di energizzare il flusso in quella zona poichè, se non nelle gare più calde dell’anno, non hanno bisogno di aprire feritoie nella zona centrale della monoposto, per via di un apertura posteriore nettamente maggiore. A inizio 2021 i tecnici di Maranello hanno messo a terra tutte le idee, scartando il concetto zeropods poichè ritenuto meno efficace o comunque più complesso in termini di comprensione e sviluppo. Gli aerodinamici hanno continuato a spingere in quella che si è rivelata una direzione unica, ripresa per ovvie ragione da Haas, ma non da Alfa Romeo/Sauber.

Una soluzione, che può considerarsi inedita per questa generazione di auto, è che era allo studio già nella passata stagione quando in pista c’era una F1-75 abbandonata nello sviluppo dopo il GP di Francia, quindi molto presto e su cui molti sviluppi pensati non sono stati prodotti e utilizzati. “Avremo due o tre soluzioni molto interessanti sulla SF-23, un paio più nascoste”, ci aveva lasciato intendere un tecnico in una conversazione avuta qualche settimana fa.

S-Duct Ferrari: è arrivata alla Fia la prima richiesta di chiarimenti 

A quanto appreso da Formu1a.uno, la Ferrari sarebbe stata informata dalla Federazione della prima richiesta di chiarimenti arrivata all’organo di governo della massima serie a quattro ruote con sede a Parigi. Ovviamente, in una stagione sono moltissime le richieste di chiarimenti da parte delle squadre, una sorta di routine per la parte tecnica della Fia. La soluzione integrata della Ferrari non è passata inosservata chiaramente solo alla stampa.

S-Duct Ferrari

S-Duct Ferraru SF-23 – Illustrazione Rosario Giuliana

I team sono molto interessati alle risposte della Fia, non solo per gli aspetti legati sul perimetro di legalità, ma anche per conoscere qualche dettaglio in più (per quel che la Federazione può dire) che li aiuti a studiare la particolare soluzione. Nei test della passata stagione, per esempio, si era parlato di come dover restare nello spirito del nuovo regolamento e tuttavia sono apparse soluzioni contraddittorie, all’interno di quel perimetro appunto, che fecero storcere il naso ad alcuni tecnici – come il cono carenato con le appendici montate sulla Mercedes W13 fu al centro di discussioni – ma poi mai contestato ufficialmente. In Ferrari sono certi che le soluzioni adottate siano pienamente all’interno delle regole.

La SF-23 è scesa in pista a Fiorano per i suoi 100 km con una sorprendente ala da medio carico

La squadra italiana ha avuto il primo vero assaggio di pista sul circuito di casa (Fiorano), mostrando una prima sorprendente configurazione aerodinamica. Potrebbe infatti essere un fatto marginale, ciononostante incuriosisce che la nuova nata di Maranello sia stata messa a terra utilizzando un’ala da medio carico e di specifica 2022, apparsa per la prima volta in Canada con Leclerc, e poi molto utilizzata sulla F1-75 su tipologie di circuiti che avrebbero poco a che vedere con quello di Fiorano e soprattutto quello del Bahrain, più da medio alto carico. Per quanto riguarda uno shakedown, solitamente si prevede l’utilizzo di elementi molto carichi.

S-Duct Ferrari

I casi sono due: o la Ferrari ha un’ala da alto carico per Sakhir che non ha voluto mostrare, ma avrebbe comunque potuto montare la vecchia specifica del Bahrain, o sulla SF-23 si potrà pensare di utilizzare ali meno cariche. Già i test, ma soprattutto il primo Gran Premio chiarirà se di base la SF-23 potrà viaggiare meno carica avendo indubbiamente incrementato la portata d’aria verso il retro treno. Sarebbe molto positivo, tuttavia va chiarito che parrebbe molto sorprendente vedere quella specifica come definitiva per il Bahrain. Un tracciato limitato posteriormente dalle tante ripartenze, dove è richiesta massima solidità al posteriore. Più intelligente sarebbe il suo utilizzo a Jeddah dove l’anno scorso la F1-75 utilizzò un’ala più carica e pagò la minore efficienza del suo sistema DRS rispetto alla Red Bull.

Intanto, il team è sbarcato tra domenica e ieri in Bahrain dove, nella tre giorni di test in programma da questo giovedì, si cercheranno la tante attese conferme riguardanti soprattutto la sempre tanto temuta correlazione, da verificare ogni volta che si scende in pista. Per quanto riguarda la line up Ferrari, non ci sono sorprese: Leclerc e Sainz certamente si alterneranno alla guida ogni giorno, cosi come Haas, al contrario di Red Bull (e Williams) che ha deciso di dedicare una giornata a testa ad ogni pilota, la prima per Max, l’ultima per Perez, con quella centrale divisa.

Autore: Giuliano Duchessa

Co Autore: Piergiuseppe Donadoni

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