Il posto di Direttore di gara in F1 continua ad essere decisamente il più scomodo dell’intero Circus, roba che al confronto il sedile Red Bull accanto a quello di Max Verstappen è una morbida poltrona da salotto. Tutto è iniziato con l’improvvisa scomparsa di Charlie Whiting, storica figura che ha occupato per oltre 20 anni questo ruolo, avvenuta alla vigilia del GP Australia 2019: da allora si sono succeduti Michael Masi, Carlos Freitas, Niels Wittich e ora, perlomeno per questa parte finale di 2024, è il turno del portoghese Rui Marques.
Errori, polemiche e licenziamenti
Il Direttore di gara in F1 si muove sempre su un filo sottilissimo e ogni sua decisione finisce quasi sempre per scontentare qualcuno. Era così già ai tempi di Whiting, più volte al centro delle polemiche: in molti di voi ricorderanno l’episodio mediaticamente più clamoroso, il “fanc**o” che Sebastian Vettel gli rivolse nel GP Messico 2016 per il mancato intervento nei confronti di Max Verstappen che stava difendendo la posizione sul tedesco con manovre decisamente oltre il limite, compreso un taglio di curva 1. Il cinque volte iridato si scusò poi pubblicamente. Whiting, ex capomeccanico della Brabham iridata nel 1981 e 1983 con Nelson Piquet, forte dell’amicizia con Bernie Ecclestone e del potere accumulato in anni di militanza nel ruolo non vide mai veramente messo a rischio il suo posto.
Non si può dire lo stesso per chi è arrivato dopo di lui e la continua alternanza di nomi nel ruolo a cui stiamo assistendo lo conferma. Michael Masi è durato tre stagioni e ha avuto la sfortuna di ritrovarsi tra le mani il Mondiale 2021, ossia la più infuocata lotta iridata che la F1 anni 2000 ricordi. L’australiano fu suo malgrado fondamentale per l’esito finale, con la decisione di ignorare le consuete regole relative alla Safety Car nel finale del GP Abu Dhabi, permettendo così a Verstappen di avere a disposizione il giro conclusivo per attaccare e superare Lewis Hamilton, conquistando il suo primo titolo iridato. Le polemiche proseguirono per tutto l’inverno e solo dopo diversi mesi la Mercedes vide soddisfatta la sua richiesta di cacciarlo.
Per sostituirlo, a inizio 2022 la FIA decise di affidarsi addirittura a una coppia, quella formata da Carlos Freitas e Niels Wittich. Il primo, connazionale di Marques, durò appena un anno: decisivo per la sua cacciata fu l’ingresso di una gru per rimuovere la Ferrari di Carlos Sainz durante il piovoso GP Giappone, mentre le altre monoposto transitavano in pista non ancora tutte accodate dietro alla Safety Car, in un terrificante déjà vu di quanto avvenne la domenica dell’incidente del povero Jules Bianchi. Wittich ha resistito invece fino alla scorsa settimana, prima di pagare la gestione di un altro fine settimana bagnato, quello del GP Brasile. A pesare sul suo destino, oltre alle proteste della Red Bull, anche i pessimi rapporti con il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem.
Rui Marques: chi è il nuovo Direttore di gara F1
In questo delicatissimo ruolo la FIA ha ora nominato Rui Marques, operativo già a partire da questo weekend in cui la F1 corre a Las Vegas. Portoghese, 51 anni, è entrato in Federazione nel 2012, ricoprendo il ruolo di Direttore di gara in diverse categorie. Dopo le gare di kart in Portogallo e il World Touring Car Championship (WTCC), Marques è stato impegnato nelle serie a ruote scoperte e in particolare nelle categorie propedeutiche alla F1, ossia F3 e F2. Lo scorso fine settimana era impegnato in un altro grande evento internazionale, il Grand Prix di Macao. Sicuramente un bel banco di prova, dato che sulle tortuose e pericolose strade asiatiche ha dovuto gestire una sessione di qualifica interrotta da ben 12 bandiere rosse, roba che al confronto quanto abbiamo visto a Interlagos poche settimane fa è una passeggiata di salute.
Proprio a Macao, Marques ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo la nomina a Direttore di gara della F1: “Le cose evolvono e l’esperienza che acquisiamo apre a queste opportunità. Credo che tutti noi cresciamo nelle categorie in cui entriamo grazie alla storia e all’esperienza che accumuliamo. Macao è un’altra di queste esperienze. Portiamo l’esperienza di Macao nelle gare cittadine, nei circuiti di questo tipo“. Marques non si è sbilanciato sulle possibilità di mantenere il nuovo ruolo anche nel 2025: “Al momento, eserciterò il ruolo fino alla fine dell’anno. Poi vedremo il futuro“.
Il Direttore di gara della F1, molto più di un semplice arbitro
Quali responsabilità attendono Marques in un Mondiale che, lo ricordiamo, è ancora aperto sia per il titolo Piloti sia per il titolo Costruttori? Ricoprire il ruolo di Direttore di gara in F1 comporta delle enormi responsabilità, sia dal punto di vista sportivo sia da quello relativo la sicurezza. Le decisioni devono essere prese nel minor lasso di tempo possibile, sapendo che possono avere conseguenze enormi.
Tra i compiti direttamente riconducibili al Direttore di gara, ci sono: far entrare in pista la Safety Car, gestire i commissari di pista lungo il circuito, determinare quali bandiere mostrare ai piloti in determinati momenti, monitorare le violazioni dei limiti della pista, premere il pulsante che fa spegnere le luci sulla griglia di partenza per segnalare il via dei gran premi. Le decisioni relative agli incidenti in pista e alle sanzioni da infliggere ai piloti spettano invece agli steward. A Las Vegas in questo ruolo saranno impegnati Nish Shetty, Matthew Selley, Dennis Dean e il nostro Vitantonio Liuzzi, ex pilota in F1 con Red Bull, Toro Rosso, Force India e HRT.