Il fine settimana di Imola era molto atteso perchè ci mostrava i valori in campo del trio di testa dopo la prima importante tornata di aggiornamenti, che ha coinvolto il GP di Suzuka e Imola in casa Red Bull, Miami per Mclaren e il primo appuntamento italiano per la Ferrari. Ne è uscito un grande fine settimana con gli appassionati della massima serie del Motorsport che non potevano desiderare di meglio visto che, sia in qualifica che soprattutto in gara, le tre migliori macchine sono state distanziate di solo un decimo di secondo. Mentre in casa Ferrari ci sono dei rimpianti, all’interno della Mclaren c’era grande euforia alla fine di una gara terminata da Lando Norris a meno di un secondo dal vincitore Max Verstappen. “E’ stata una gara importante perché abbiamo ottenuto una conferma di quanto visto a Miami, su una pista molto diversa da quella americana.” ha fatto sapere Andrea Stella a fine gara.
Una nuova F1: a fare la differenza l’esecuzione del fine settimana
Dopo la prima vittoria stagionale e in carriera per Lando Norris sul circuito americano, la Mclaren era attesa ad una importante conferma per dimostrare che l’importante pacchetto di novità introdotto nella scorsa gara aveva davvero permesso alla MCL38 di fare un passo in avanti notevole, come lo aveva definito Andrea Stella. “Era per noi poi molto importante dimostrare che possiamo lottare per una vittoria in un fine settimana in cui, ad un certo punto, sembrava che la Ferrari avesse la macchina più veloce e dove Max ha fatto segnare la pole position.” ha affermato Andrea Stella, team principal del team di Woking.
Quando la differenza tra vetture è così contenuta, a fare la differenza sono i dettagli all’interno dell’esecuzione del fine settimana, non solo durante la qualifica del sabato, molto importante, praticamente cruciale a Imola, ma anche in gara. “Penso che sia stata una domenica interessante perché le gomme hanno funzionato in una finestra ristretta.” – ha fatto sapere Stella, che poi ha continuato – “Penso che la combinazione del pilota, delle caratteristiche della vettura e del modo in cui venivano utilizzate le gomme abbia creato scenari diversi dal punto di vista della competitività”. E’ stato molto evidente che la McLaren ha avuto anche quest’oggi una macchina in totale competizione con una Red Bull apparsa in difficoltà sin dalle libere del venerdì.
Una questione di gestione gomme: Mclaren in overheating con la Media, Red Bull con l’anteriore freddo sulla Hard
In gara molto è dipeso dal modo in cui le varie macchine gestivano le gomme. Da questo punto di vista, c’è stata una enorme differenza tra i tre top team. Durante il primo stint, Verstappen sembrava avere il pieno controllo della gara con un gap medio di 2-3 decimi al giro rispetto a Norris e Leclerc. “La macchina si stava comportando molto bene sulla media e in particolare in alcune delle aree in cui eravamo stati deboli venerdì, come il secondo settore.” ha fatto sapere Christian Horner al termine della gara. Sulla MCL38 è tornato invece ad apparire invece quel fastidioso surriscaldamento al posteriore che ne ha limitato il potenziale all’inizio di questo mondiale e anche proprio nella parte finale del primo stint odierno. “Penso che il fattore limitante fosse la temperatura alla quale potevi far funzionare gli pneumatici perché la finestra era ristretta.” – ha fatto sapere Stella – “Oggi sembrava che se surrriscaldavi le gomme, il calo di prestazione era piuttosto significativo”.
Tuttavia, Lando Norris è un pilota cresciuto enormemente nella visione e gestione di gara, come più volte sottolineato dal suo team principal, e nella gara del GP di Imola l’ha messo ulteriormente in mostra gestendo in maniera perfetta l’introduzione e la prima parte dello stint su Hard, aiutato anche da una strategia piuttosto criticabile da parte della Ferrari, che gli ha concesso di non dover spingere proprio nelle prime frasi del secondo stint di gara, ossia quando gli pneumatici sono più propensi a surriscaldarsi rispetto ad una volta usurati. In quella fase, le gomme, infatti, non perdono solamente spessore ma anche e soprattutto temperatura. “Lando è stato bravo a non cuocere le gomme ad inizio stint, questa strategia ha pagato alla fine della gara” ha affermato Stella. Nella seconda parte dello stint, infatti, la Red Bull di Verstappen ha iniziato a perdere temperatura soprattutto alle anteriori, con un fastidioso sottosterzo, mentre Norris ha potuto iniziare a spingere serenamente senza incorrere in quel fastidioso surriscaldamento sperimentato ad inizio gara. E senza la pressione di Leclerc che, per via dell’errore alla variante Gresini, ha fatto perdere temperatura agli pneumatici senza più riprenderla. C’è però da sottolineare come la SF-24 2.0 sia stata la più costante sugli pneumatici, lo ha confermato anche Leclerc a fine gara, senza surriscaldare o sottoscaldare gli pneumatici. Tuttavia, la posizione di partenza, accoppiata ad una strategia non ottimale e all’errore di Leclerc, non gli hanno permesso di poter arrivare al traguardo molto più vicino a Max Verstappen e Lando Norris.