Non è il più semplice dei periodi per il team Racing Bulls, dopo che anche in quel di Silverstone ha visto i diretti avversari compiere importanti step in avanti a discapito della propria posizione in classifica. La scuderia con sede a Faenza ha concluso una tripletta di gare il cui denominatore comune è stato la difficoltà di interpretazione del fine settimana. La causa della frenata è da relegare sia alla crescita di una squadra come la Haas, autrice di due weekend consistenti, ma anche per via di un pacchetto di sviluppi che non ha portato finora all’ottenimento dei risultati auspicati qualche settimana fa. Una situazione riassunta da Daniel Ricciardo, che al termine dell’ultimo GP ha spiegato cosa serve alla squadra per ritrovare quella competitività mancata nell’ultimo periodo.
Ricciardo: “Siamo ad una sorta di plateau, momento determinante per il resto della stagione”
Daniel Ricciardo al termine del GP di Gran Bretagna ha commentato proprio il fattore legato agli sviluppi tecnici, che stanno ostacolando il percorso stagionale del team. “Negli ultimi tre fine settimana, penso che abbiamo perso un po’ nella battaglia sugli ultimi aggiornamenti rispetto ad alcuni dei nostri concorrenti a centro gruppo, quindi abbiamo del lavoro da fare in vista delle prossime gare.” Così l’australiano al termine della gara a Silverstone, riferendosi in primis al salto di qualità compiuto dalla Haas nell’ultima back to back di gare. “Negli ultimi due fine settimana la Haas è la squadra che ha sorpreso di più. All’improvviso il divario dal nostro sesto posto nella classifica costruttori non c’è più. Ricciardo ha spiegato però come gli step importanti compiuti dal team a stelle e strisce possano essere una motivazione in più per compiere passi in avanti nel breve termine, un qualcosa di necessario anche alla luce della posizione tecnica in cui si trova il team attualmente. “Ora è il momento in cui vieni messo alla prova: quando la stagione sembrava davvero buona, ora siamo a una sorta di plateau. Dobbiamo fare i passi giusti.”
La tripletta Barcellona-Spielberg-Silverstone non è stata certamente una serie di gare andata nel verso auspicato e gli step back compiuti dalla squadra due settimane fa in Austria ne sono la dimostrazione. In quell’occasione il team era stato propenso a svolgere un lavoro di comparazione fra le due monoposto, utilizzando la specifica nuova su una vettura, nonché quella vecchia sull’altra. Ricciardo ha affermato come questo momento della stagione, giunta al giro di boa, sia fondamentale per tracciare la strada da qui fino all’ultima bandiera a scacchi. “Siamo in quel momento in cui bisogna fare le scelte migliori. Ogni momento della F1 è importante, ma questo aggiornamento e la nostra correlazione possono dettare cosa faremo con il prossimo. Ciò che apprendiamo ora determinerà sostanzialmente dove si troverà la nostra macchina a ottobre e novembre, quindi è un periodo davvero importante per noi.” L’australiano, che si trova in una situazione incerta anche in termini contrattuali per il futuro, ha dato misura della responsabilità del pilota in uno scenario di questo tipo, offrendo una visione del lavoro del pilota nei momenti più complicati. “Non sono un ingegnere o un esperto di aerodinamica ma in questi momenti, sento che il nostro dovere da pilota sia quello di dare il massimo. Sensazioni, feedback, aspetti positivi e negativi, confronti con altre auto, tutto. Io metto tante cose sul tavolo e dico semplicemente: ‘ragazzi, occupatevi della cosa’. Dobbiamo semplicemente estrarre tutto.”
Mekies: “è una corsa agli sviluppi, le gerarchie possono cambiare di gara in gara”
Al termine della tappa di Silverstone l’unico che ha potuto manifestare uno spiraglio di soddisfazione è stato Yuki Tsunoda, che è tornato a chiudere una gara in top ten, dopo l’ultima apparizione in zona punti a Montreal. Per il giapponese un punto di consolazione, che non nasconde però gli attuali limiti della VCARB01, riconosciuti anche da lui stesso nel post gara in Gran Bretagna. “Basandoci sul ritmo che avevamo nelle prove libere sapevamo che sarebbe stato difficile ottenere punti in condizioni di asciutto, quindi penso che le condizioni di bagnato ci abbiano aiutato a mantenere piccolo il divario con le vetture davanti. Normalmente nelle gare precedenti non avevo apprezzato la pioggia, ma penso che in questo caso ci abbia aiutato.” Il meteo non può però essere l’appiglio di una squadra che ha la necessità di progredire, per evitare di essere risucchiata in classifica da squadre come la Haas, ormai in scia a sole quattro lunghezze di distacco. Sarà determinante ritrovare la strada sul fronte tecnico, il comune denominatore che nelle ultime gare ha impedito alla Racing Bulls di poter competere stabilmente per le posizioni di rincalzo della zona punti. Una necessità sottolineata anche dallo stesso team principal Laurent Mekies. “Abbiamo visto quanto velocemente le gerarchie possono cambiare di gara in gara, dalla prima all’ultima posizione della griglia. Più che mai è una corsa agli sviluppi e tutti, a Faenza e a Bicester, sono alla ricerca di un ulteriore step di performance davvero necessario per la nostra vettura.”