L’inizio di stagione non è stato positivo per la Mercedes, se consideriamo i migliori piazzamenti nei primi sei appuntamenti stagionali, con un quinto posto (Russell) in Bahrain, un sesto (Russell) in Arabia, un doppio ritiro in Australia, un sesto posto (Russell) in Cina e un’altrettanta sesta posizione di Hamilton a Miami. Ne esce una quarta posizione nel Costruttori, con 123 punti in meno di Ferrari che, a detta di James Allison, avrebbe dovuto essere la principale antagonista in questa prima parte di stagione.
Tanti problemi di correlazione per la W15, partendo dalla innovativa ala anteriore
E’ stato un inizio di mondiale molto simile ai precedenti, con una vettura anglo tedesca che ha mostrato importanti difficoltà nel bilanciamento aero-meccanico, accoppiate ad una finestra piccolissima di funzionamento, nonché in termini di correlazione dati. Proprio quest’ultima è stata un’importante problema nelle primissime gare, seppur proprio il DT James Allison avesse affermato durante i test del Bahrain di come fosse “migliorata molto”, così come quella fastidiosa instabilità al retrotreno sempre presente e di cui il team di Brackley non se n’è liberato nelle prima gare stagionali del progetto 2024. Il punto più basso a Jeddah, dove Mercedes ha addirittura sofferto di saltellamento nelle parti veloci della pista.
Un qualcosa che Toto Wolff ha sin da subito voluto spiegare non tanto come un errore di assetto, quanto ad un problema legato alla progettazione della monoposto: “Qui in Arabia abbiamo un problema importante, un qualcosa che non possiamo risolvere solo con il setup” aveva fatto sapere il TP austriaco. La Mercedes è così tornata alla vecchia specifica di fondo dalla gara successiva, che garantiva maggiore stabilità della W15 nel veloce ma soprattutto ha scoperto che, come Formu1a.uno può rivelare, l’innovativa ala anteriore produceva, in determinate situazioni, addirittura più carico aerodinamico di quanto la galleria e il CFD indicavano, con ovvie e importanti ripercussioni in termini di bilanciamento e con il posteriore che diveniva così fortemente instabile.
Tutti i top team con importanti aggiornamenti entro Imola mentre Mercedes è in ritardo
A Suzuka ha fatto il suo esordio un’ala anteriore rivista nell’ultimo flap. Per quanto svelato in precedente, non è casuale che la Mercedes abbia utilizzato un’ala anteriore più scarica, in una pista da medio/medio-alto carico aerodinamico, rispetto a quanto visto sulla velocissima pista dell’Arabia Saudita. E proprio in Giappone sono arrivati i primi commenti maggiormente positivi da parte di Toto Wolff, che ha parlato di “importanti progressi”, non tanto nella performance in pista, quanto nella comprensione di alcuni dei problemi della W15 e sul fatto che è stata introdotta una nuova strada in termini di setup. A Miami è arrivato un ulteriore step in termini di riduzione del carico anteriore, come ben mostrato nell’illustrazione del nostro Rosario Giuliana, pur mantenendo un’ala posteriore piuttosto importante e necessaria per curare i mali della W15 nel retrotreno, che verrà aggiornata a Imola.
Avere corso questa prima parte di stagione con l’obiettivo di capire da dove nascevano i problemi emersi in pista, ha rallentato lo sviluppo della W15. Non deve sorprendere che il ‘pacchetto Imola’, poi diviso tra Miami e il primo appuntamento italiano, non sia un pacchetto cosi importante o comunque all’altezza di quanto portato in pista dalla Mclaren a Miami, di quello che verrà montato dalla Ferrari a Imola o dal pacchetto Giappone, più ciò che si vedrà a Imola, per Red Bull e soprattutto Aston Martin. Mentre gli altri potevano spingere sugli sviluppi delle loro auto, Mercedes stava capendo cosa non funzionava sulla W15 e quindi è rimasta molto indietro in quella sempre fondamentale corsa agli aggiornamenti. “È stata una curva di apprendimento faticosa e non ancora totalmente soddisfacente, ma ora la situazione è più incoraggiante” ha sottolineato Toto Wolff dopo Miami, che poi ha spiegato come i punti di forza e di debolezza della W15 siano ormai ben conosciuti a Brackley. La vettura di Hamilton e Russell risulta ora essere più guidabile rispetto all’inizio di stagione, con un migliore bilanciamento anche grazie ad un diverso compromesso aeromeccanico introdotto sopratutto dal GP di Suzuka, tuttavia, non c’è ancora da attendersi una cura miracolosa a tutti i mali della W15 nell’immediato.