Risultato sotto le aspettative per la Red Bull nel GP Miami. Max Verstappen ha chiuso al secondo posto dopo essere stato superato da Lando Norris, favorito dall’ingresso della Safety Car, ma senza mostrare un passo sufficiente a impensierire il pilota della McLaren nell’ultima parte di gara. Sergio Perez, dopo aver rischiato di tamponare il compagno di squadra al via, ha chiuso in quinta posizione, scavalcando Carlos Sainz solo grazie alla penalità che la Direzione Gara ha inflitto al pilota della Ferrari per il contatto con Oscar Piastri.
Verstappen: “Ultimo stint incredibilmente difficile”
La mancata vittoria non ha indispettito troppo Max Verstappen, felice per il successo dell’amico Norris. Il tre volte iridato ha spiegato di essersi reso conto in pista del gran ritmo del pilota della McLaren: “Già con le gomme Medie non era fantastico. Stavamo allungando, ma non come dovrebbe essere. Poi, una volta fatto il pit-stop, ho sentito quali tempi sul giro stavano facendo le McLaren e ho pensato: ‘Wow, è piuttosto veloce!’. Anche una volta passati alla gomma dura, hanno semplicemente avuto più ritmo. E soprattutto Lando, volava. Per noi è stato incredibilmente difficile l’ultimo stint“.
Anche durante la gara, Verstappen si è lamentato con il muretto della Red Bull per la scarsa aderenza della RB20: “Sottosterzo, sovrasterzo…. avevamo un’aderenza molto bassa su quattro ruote, ed è qualcosa che dobbiamo capire. Loro (McLaren, ndr) sono arrivati con un aggiornamento e sicuramente sembra che funzioni. Quindi abbiamo un po’ di lavoro da fare. Penso che sicuramente non sia stato il nostro fine settimana migliore in termini di ritmo di gara. Non mi sono mai sentito davvero a mio agio per tutto il weekend. Con le Medie era ancora ok, ma con le Hard è stato un vero disastro: poca aderenza, un equilibrio molto complicato a bassa velocità. Non potevo appoggiarmi molto al posteriore, mentre ad alta velocità sottosterzavo molto. Quando hai questi due problemi, non puoi bilanciarli perché stai inseguendo due cose diverse“.
Secondo Verstappen, queste difficoltà gli sarebbero costate la vittoria anche nel caso in cui la Safety Car non fosse entrata favorendo Norris, rimasto l’ultimo pilota a dover ancora effettuare la sosta: “Anche se non ci fosse stata la SC, una volta che Lando fosse uscito con le gomme nuove avrei dovuto spingere parecchio per riuscire a tenerlo dietro. Poi è arrivata la SC, sono le corse: a volte funziona per te, a volte va contro. Avevamo comunque ancora tutte le opportunità per vincere oggi, ma non eravamo abbastanza veloci“.
Lo scontro sfiorato con Perez e quello avvenuto col cono
Nel corso del GP Miami, Verstappen ha vissuto due momenti che avrebbero potuto avere conseguenze anche disastrose per la sua gara. Al via, il retrotreno della sua Red Bull è stato sfiorato dalla monoposto del compagno di squadra protagonista di un lungo in frenata. Un episodio di cui l’olandese si era accorto, ma solo vedendo il replay nel retropodio ha realizzato il reale rischio corso: “Ho fatto la curva e ho visto lui fare quel bloccaggio. Ho guardato dopo la gara, c’era come un graffio sul mio diffusore, quindi qualcosa deve essere successo. Era molto vicino, poteva finire in un disastro, anche per la squadra“.
Poco dopo il ventesimo giro Verstappen ha invece colpito e divelto il cono piazzato in curva 15 per segnalare la chicane. Su questo episodio il pilota della Red Bull ha scherzato: “Non mi piaceva, quindi ho deciso di toglierlo e testare anche la resistenza dell’ala anteriore. È stato un crash test fatto, non ci sono stati danni” ha detto in conferenza stampa. In realtà, una successiva analisi sulla monoposto del leader del mondiale ha evidenziato un danno al fondo: “Quando abbiamo riportato l’auto al garage, abbiamo anche scoperto che il fondo era danneggiato e aveva un buco forse dovuto all’impatto con il cono” ha successivamente aggiunto Verstappen.
Perez: “Non c’era grip fuori traiettoria”
Tornando sul disastro sfiorato al via, Perez ha dato la sua versione dei fatti: “Avevo fatto una buona partenza, mentre Charles [Leclerc] aveva fatto una partenza davvero brutta. Fuori traiettoria non c’era grip e ho finito per bloccare le gomme. Ho quasi eliminato Max, poi ho dovuto staccare il freno e ho perso la posizione a favore di Oscar [Piastri]“.
Anche il messicano ha confermato le difficoltà della Red Bull in questo weekend, indicando nella McLaren la miglior vettura del weekend: “Oggi faticavamo a trovare il ritmo, è qualcosa su cui dobbiamo lavorare per cercare di capire quale fosse il problema. La McLaren era già molto forte in qualifica, penso che non siano riusciti a far funzionare le Soft. Ma nel fine settimana sono stati i più veloci, probabilmente eravamo un po’ indietro“.