Red Bull non può stanziare un extra bugdet per la RB20

Rosario Giuliana
01/08/2024

La prima metà di campionato è stata messa in archivio. Pur occupando la prima posizione, sia in classifica piloti che in quella costruttori, Verstappen e la Red Bull hanno tutt’altro che la tranquillità del 2023. La F1 è divenuta assai combattuta al vertice, mai come nell’ultimo triennio. Quattro scuderie nell’arco di 3 decimi, e tre nell’arco di 1 decimo e mezzo, rendono le gare assai imprevedibili. Non c’è più una Red Bull dominante, questo è il verdetto che chiude la F1 per la pausa estiva. Quasi inaspettatamente vedendo come la RB20 aveva portato avanti il mondiale fino a Suzuka, con tre doppiette in quattro gare. Messa in archivio la gara di Spa sono quattro gare consecutive che Red Bull e Verstappen non tagliano il traguardo in prima posizione. In Belgio gli uomini di Horner hanno giocato la carta del cambio endotermico per Verstappen, pagando la penalità di dieci posizioni in griglia, con l’olandese che ha rimontato “solo” fino al quinto posto (quarto, con la squalifica di Russell). Si riprenderà a Zandvoort, in casa di Max, fra un mese esatto.

Red Bull sottopressione: una gestione non ottimale del week end in Belgio ha limitato la domenica

La RB20 era partita molto forte in Belgio, con Verstappen dominatore al venerdì e al sabato. La domenica di Spa per il “numero uno” è stata invece meno brillante, con una rimonta meno forsennata e con delle scelte nella gestione delle mescole del week end che ha limitato nelle strategie sia Max che Checo. Avere un solo treno di Hard in una domenica più calda e senza pioggia non ha pagato in termini strategici, nonostante un degrado minore del previsto. Aspetto degrado che si è rilevato una nota negativa anche sulla scelta della configurazione aerodinamica.

Sulla RB20 era stata scelta prima del parco chiuso l’ala da più carico a DRS chiuso. Scelta vincente per la qualifica, rivelatasi sbagliata in gara come aiuto all’allungare la vita delle gomme. Scelta che ha anche penalizzato Perez, con il messicano più vulnerabile sul rettilineo del Kemmel. La scelta di aver smarcato la quarta Power Unit in Belgio può aver avuto il suo perché per le prossime tappe, ma in Red Bull si aspettavano di poter risalire più efficacemente con Verstappen, vedendo soprattutto come era iniziato il week end belga. Stare invece nell’aria sporca ha limitato molto la prestazione dell’olandese.

Il punto tecnico: in Olanda dovrebbe tornare la carrozzeria senza i cannoni. La soglia del Budget cap è vicina, un limite gli sviluppi per dopo la pausa estiva?

La RB20 figlia di Pierre Waché sta faticando quest’anno a trovare una coperta larga e a fare step decisi con gli sviluppi. In Belgio si sono rivisti “i cannoni” sull’auto di Verstappen, con nessuna sorpresa a riguardo. L’olandese ha infatti corso solo con una parte delle novità portate in Ungheria, montando l’ala anteriore e muso nuovi. Checo Perez invece ha nuovamente gareggiato con la RB20 vergine degli ultimi aggiornamenti, anche per una mancanza di pezzi di ricambio. Per quanto riguarda la carrozzeria senza cannoni, è vista come una sorta di “adattamento” della RB20 per le gare calde e lente per Pierre Waché: “Su ogni pista potremmo usare la soluzione che pensiamo possa essere più efficiente”. Zandvoort è una pista da alto carico ma il caldo non è mai stato un fattore rilevante in terra olandese. In Red Bull sembrano stagnare in una situazione tecnica nella quale non pare ci sia una direzione chiara da seguire, anche se in Olanda è molto probabile che tornerà la RB20 in versione ‘Snello’ vista in Ungheria. Poi, la conferma di Perez per l’altro sedile della RB20 mantiene stabilità, ma il messicano non ha cavato un ragno dal buco nemmeno in Belgio, dove partendo in prima fila giungeva solamente ottavo (settimo con la squalifica di Russell). Il messicano dopo i primi correttivi in primavera alla RB20 ha allontanato le sue performance in negativo da quelle di Verstappen.

Il nervosismo di Max in Ungheria è stato placato dopo le dovute riunioni prima del Belgio, ma la RB20 fatica perché non ha saputo reagire alla progressione di McLaren e anche di Mercedes. Il team di Milton Keynes non sarebbe nemmeno cosi lontano anche dalla soglia relativa al budget cap di 140 milioni di dollari – con la FIA, inoltre, che ha in fase di definizione le analisi finanziare sulla stagione 2023, quindi non ha margine per stanziare un extra bugdet per risollevare una situazione tecnica pouttosto difficile. Questo anche a causa degli incidenti del confermato Perez. Il tutto abbinato ai run in galleria più limitati per via del BoP non rende facile la situazione tecnica che Waché e la sua equipe si trovano a gestire. Il lavoro dei tecnici di Milton Keynes è incentrato sul pacchetto di sviluppo, che da quel che sappiamo potrebbe essere spalmato fra Baku, Singapore e Austin.

Red Bull non vince più e si aggrappa al talento di Verstappen. Nella seconda parte di stagione può non bastare contro questa McLaren per il Costruttori

Le gerarchie fra i team vedono una McLaren divenuta il riferimento tecnico. Red Bull è invece “Verstappen dipendente” e si affida all’olandese per colmare il gap tecnico formatosi nei confronti della vettura di Woking. La RB20 ha i suoi picchi di performance, ma non è la più veloce in ogni condizione e pare dipendere molto di più dal layout pista rispetto a McLaren. Un altro problema per Red Bull si chiama anche Mercedes W15. Da un lato questo crea meno scontato l’esito anche per McLaren, che non deve badare esclusivamente a Max e alla RB20 per vincere le gare. La scuderia di Brackley massimizza e concretizza, riuscendo a piazzare ben tre successi nell’ultimo mese contro l’unico di McLaren e di Red Bull.

La conferma di Perez per l’altro sedile della RB20 mantiene stabilità, ma il messicano non ha cavato un ragno dal buco nemmeno in Belgio, dove partendo in prima fila giungeva solamente ottavo (settimo con la squalifica di Russell). Il messicano dopo i primi correttivi in primavera alla RB20 ha allontanato le sue performance in negativo da quelle di Verstappen. Lo stesso Waché ha provato a dare spiegazioni sul tracollo costante di Sergio: “Sembra che la macchina non risponda alle sue esigenze di guida, stiamo provando ad aiutarlo in ogni modo”. Checo ci sarà in Olanda ma in Red Bull ogni scenario, sul fronte piloti non è da escludere. Per i costruttori la situazione Red Bull è difatti complessa, e con un’altra metà di stagione ancora da disputare il mondiale è aperto a diversi scenari. Per i piloti l’inserimento di più contendenti alla vittoria agevola invece il compito di gestione del vantaggio di Max Verstappen.

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