Nel 2024, la Red Bull Racing ha nobilitato la sua ventesima partecipazione al Mondiale di F1 vincendo il titolo Piloti con Max Verstappen. Per la scuderia austriaca si è trattato dell’ottavo successo nella classifica riservata ai conduttori, ai quali si aggiungono sei trionfi tra i Costruttori. Numeri che mettono subito in chiaro come il team guidato fin dagli albori da Chris Horner abbia saputo ritagliarsi rapidamente un ruolo da protagonista nel Circus, tanto da vincere quasi un terzo dei gran premi a cui ha preso parte (122 su 393, 31%). Statistiche impressionanti che non si spiegano solo con il grande budget messo a disposizione dalla multinazionale delle bevande energetiche, ma anche da un’approccio mentale unico, capace di trasformare le battute d’arresto in lezioni da imparare per ripartire più forti di prima.
Waché: “Ciò che ci spinge è la fame di migliorare e imparare dagli errori”
L’argomento è stato trattato dal direttore tecnico di Red Bull, Pierre Waché, nel corso di un’intervista rilasciata alla testata tedesca Motorsport-Magazin. L’ingegnere francese ha spiegato: “Siamo un team di corse, non un’azienda. Non siamo felici quando vinciamo, ma siamo infelici quando perdiamo. Questa è la differenza. È bello vincere, ma ciò che ci spinge davvero è la fame di migliorare e imparare dagli errori“.
Come esempio riguardo a questa capacità, Waché ha ricordato il periodo iniziale dei motori ibridi, quando la Red Bull è passata da un quadriennio di dominio – caratterizzato dai successi iridati di Sebastian Vettel – a una fase di difficoltà in cui si è trovata a dover recuperare un enorme gap prestazionale con la Mercedes. Una lunga rincorsa iniziata nel 2014 che si è poi conclusa con il successo di Max Verstappen nel 2021 e con il nuovo periodo di dominio in F1 culminato con la stagione quasi perfetta del 2023: “Devi essere resiliente, ognuno dà il massimo. Anche se alla fine non ti aiuta a vincere, ti aiuta a progredire. Ciò che abbiamo avuto in questa fase ci ha aiutato a vincere nel 2022, 2023 e anche nel 2021. Direi: la squadra cresce ancora meglio nei momenti difficili“.
I meriti di Horner e Newey nella creazione di un team vincente
Due figure chiave hanno fatto parte della Red Bull fin dalla stagione d’esordio, nell’ormai lontano 2005: il team principal Chris Horner e il progettista Adrian Newey, che solo quest’anno ha detto addio alla squadra accettando poi la munifica offerta di Lawrence Stroll per rendere l’Aston Martin una scuderia altrettanto vincente. Waché, arrivato in Red Bull dopo la prima ondata di successi iridati, ha sottolineato come la mentalità vincente del team sia stata plasmata proprio da questa coppia: “Questa squadra è stata costruita da Christian e Adrian attorno alla mentalità di una squadra da corsa. Bisogna riconoscere che hanno fatto un lavoro fantastico con questo“.
La Red Bull aveva iniziato il 2024 attraversando una fase davvero turbolenta, con lo scandalo che ha coinvolto proprio Horner che ha rischiato di travolgere il team principal, infine rimasto saldamente al suo posto e scagionato dalle accuse che erano state mosse nei suoi confronti. Waché ha sottolineato come Horner nel suo ruolo sia bravissimo a tenere la squadra lontano dalle polemiche e dalle pressioni: “Persone affini e tanti dettagli formano una squadra vincente. Ciò significa anche che devi accettare la sconfitta. Quando sei in una fase difficile, devi vedere come andare avanti. In questo team la squadra non viene mai incolpata. Il modo in cui Christian protegge la squadra dall’esterno è molto positivo per la fabbrica e per la squadra in generale. Non sentirai mai da lui dire che la squadra sta facendo un pessimo lavoro perché non ha ottenuto la pole. Non lo dice mai, ci protegge. Anche se a volte facciamo un pessimo lavoro, sappiamo che possiamo fare meglio. Ma ci aiuta avere un ambiente tranquillo e poter risolvere il problema all’interno. Questo ti aiuterà a trattenere le persone e a sviluppare te stesso“.
L’altro fattore chiave: la leadership di Verstappen
La stagione 2024, iniziata sulla falsariga di quella dominata nel 2023, si è presto trasformata in un’annata particolarmente complicata per la Red Bull, con la RB20 che ha visto affiorare dei problemi che in precedenza erano stati ben celati dalla netta superiorità sui rivali. Horner lo ha ricordato in un’intervista rilasciata ad Autosport: “Sembrava quasi che qualcosa fosse cambiato radicalmente. Improvvisamente altri tre team sono diventati competitivi e all’improvviso abbiamo iniziato a riscontrare alcuni problemi che sono diventati molto limitanti“.
Proprio in mezzo a questa tempesta è emersa la terza figura chiave della Red Bull, ossia Max Verstappen. L’olandese, che gareggia con il team austriaco ormai da nove stagioni, sembra aver assorbito appieno la mentalità vincente della squadra e nel 2024 l’ha letteralmente trascinata oltre la crisi, cosa che invece Sergio Perez non è riuscito a fare arrivando addirittura a perdere il sedile per il 2025, nonostante un contratto già firmato non più tardi che a fine primavera.
Horner ha aggiunto: “Max non è mai andato nel panico. Anche nei giorni difficili, ha trascorso lunghe ore con gli ingegneri rimboccandosi le maniche e impegnandosi. Lavorando dietro le quinte sul simulatore, trascorrendo il tempo con gli aerodinamici dicendo semplicemente: ‘OK, è qui che devi concentrarti, è qui che sta il problema chiave con questo’, in base a ciò che stava provando. È qui che Max è stato enormemente impressionante quest’anno: la leadership che ha ispirato dall’interno della vettura per la direzione che dovevamo prendere per affrontare alcuni dei problemi“.