Red Bull si appresta a iniziare la nuova stagione da terza forza in pista, ma consapevole di aver a disposizione il miglior pilota attuale sulla griglia. Da metà stagione in avanti della passata stagione la RB20 ha cominciato ad arrancare rispetto a McLaren e Ferrari, dimostrandosi inoltre molto difficile da settare per il team e da guidare per entrambi i piloti, soprattutto per Sergio Perez. A causa di ciò, a detta di Helmut Marko la RB21 avrà l’obiettivo di migliorare la guidabilità ampliando la finestra operativa, una caratteristica che ha distinto proprio il team di Milton Keynes nel 2023 con la dominante RB19.
Il consulente austriaco: “Fiducioso per il 2025, sarà lotta con Ferrari e McLaren”
Per ciò che riguarda il 2025, Helmut Marko si aspetta che Red Bull possa essere della partita con McLaren e Ferrari, in quanto il regolamento attuale non é privo di insidie, come si è visto anche nel corso della stagione appena conclusa. In un’intervista rilasciata a Kleinezeitung.at l’81enne austriaco ritiene che Max Verstappen potrà lottare per il quinto titolo solo se disporrà di una vettura più semplice da guidare e da mettere a punto: “Il regolamento resterà invariato per il prossimo anno, quindi non ci saranno grandi novità. Tuttavia, le vetture di questa era hanno le loro insidie, soprattutto per quanto riguarda la finestra operativa degli pneumatici, che continua a creare problemi a molti team. A volte basta una piccola variazione di temperatura per far crollare le prestazioni. Se guardiamo agli ultimi sei mesi, Ferrari e McLaren sono stati chiaramente i team più forti.” Se la RB21 si rivelerà al livello degli avversari allora non sarà proibitivo ambire ad entrambi i mondiali, anche se c’è ancora l’incognita Lawson: “Dobbiamo quindi progettare una macchina che abbia una finestra operativa ampia e che non reagisca in modo eccessivo ai cambiamenti. Se ci riusciremo almeno in parte, grazie al “fattore Max” potremo lottare di nuovo per il titolo, anche perché penso che Leclerc e Hamilton si daranno fastidio, mentre in McLaren Piastri non accetterà sicuramente di fare il secondo pilota. Per poter ambire al mondiale costruttori é importante, oltre a disporre di una vettura competitiva, che Liam stia entro i tre decimi di secondo da Max per poi migliorare gradualmente nel corso della stagione.”
Il consulente austriaco: “La RB21 sarà più semplice da guidare”
Helmut Marko ha parlato anche della vettura della prossima stagione, spiegando come il progetto sia ormai vicino alla fase conclusiva: “Direi che il concetto di base è pronto. L’auto è sostanzialmente completa e ora sta entrando nella fase di produzione finale. A quel punto si potrà verificare quanto peso sarà possibile risparmiare.” L’obiettivo principale sarà quello di rendere la RB21 una vettura più semplice da guidare in ogni condizione, in particolare su manti stradali sconnessi come quelli di Monaco e Singapore: “Il compito degli ingegneri è stato progettare un’auto con una finestra operativa più ampia, meno critica al limite e più facile da controllare per i piloti. Questo significa una maggiore prevedibilità e, idealmente, prestazioni costanti su tutti i circuiti, come ha dimostrato la McLaren, anziché eccellere solo su tracciati specifici.” Un altro punto cruciale sarà migliorare il comportamento della vettura sui cordoli, una debolezza che ha penalizzato la RB20 per tutto il 2024: “Una delle nostre grandi difficoltà era l’incapacità di affrontare i cordoli con sicurezza. Max diceva sempre che la macchina ‘saltava come un canguro’, e su certi circuiti questo ci è costato molto tempo. Credo che queste problematiche siano state risolte, ma avremo la conferma soltanto nei test in Bahrain.”
Marko non é preoccupato degli addii di Newey e Wheatley
La squadra di Milton Keynes non ha affrontato solo difficoltà tecniche, ma anche sfide di natura gestionale. Intorno a metà stagione, dopo molti anni di collaborazione, hanno lasciato il team Adrian Newey, passato in Aston Martin come consulente tecnico, e Jonathan Wheatley, approdato in Audi come team principal. Tuttavia, Helmut Marko non si è detto preoccupato per queste perdite, confidando che saranno colmate con successo attraverso promozioni interne: “Nel nostro gruppo lavorano più di 1000 persone nelle varie strutture, e ci sono molti giovani talenti che ora vedono un’opportunità per mettersi in mostra e dimostrare le loro capacità. Quando vinci quattro titoli mondiali di fila, è normale che gli altri team cerchino di rafforzarsi attingendo ai tuoi talenti. È del tutto logico. Certo, queste partenze fanno parte del gioco, ma abbiamo una struttura organizzativa che è in grado di reggere.”