Red Bull ci vuole nascondere la vera causa dei ritiri di Verstappen e Perez?

Piergiuseppe Donadoni
22/03/2022

Red Bull ci vuole nascondere la vera causa dei ritiri di Verstappen e Perez?

Gran Premio ‘sfortunato’ quello del Bahrain per Red Bull, che in pochissimi minuti ha visto andare in fumo un comunque ottimo bottino di 30 punti all’esordio di questa nuova era della Formula 1. Non a caso, Max Verstappen ha parlato di una gara “molto deludente”, spiegando che “non importa se arrivi primo o secondo nella prima gara, l’importante è raccogliere punti”.

Tuttavia, all’interno del team anglo austriaco si respira un’aria comunque positiva. “Se guardiamo il lato negativo, abbiamo zero punti, certo. Ma lasciamo il Bahrain con impressioni positive poiché abbiamo una grande macchina“, un qualcosa di non così scontato considerando quanto tempo e risorse il mondiale 2021 ha chiesto agli uomini di Christian Horner.

Il sistema di alimentazione del carburante è composto da ben tre pompe

“Quanto accaduto è un qualcosa di completamente nuovo” ha fatto sapere Helmut Marko alla TV austriaca ORF. “Questo non ha nulla a che fare con i macro componenti della power unit”, ha subito chiarito, volendo fin da subito scongiurare una prematura sostituzione di qualche componente del motore soggetto a limitazioni regolamentari. “È qualcosa legato al sistema di alimentazione del carburante”. Un problema che, secondo Red Bull, ha colpito ugualmente le RB18.  

A differenza di un’auto stradale, dai serbatoi di una vettura di Formula 1, la benzina non viene prelevata da una sola pompa, bensì da tre. Inizialmente c’è una pompa di sollevamento (a bassa pressione) che invia il carburante ad un collettore. Successivamente interviene la pompa di adescamento che ne aumenta la pressione e manda il carburante alla pompa ad alta pressione, la quale ha la funzione di alimentare gli iniettori del motore endotermico V6 1.6L. Due di queste tre pompe sono classificate dalla FIA come SSC, ossia componenti di fornitura standard. Stiamo parlando della pompa di adescamento, fornita da Magneti Marelli, e quella di alta pressione, fornita da Bosch. La pompa di sollevamento è invece classificata come componente OSC (open source), ossia una parte che le squadre possono progettarsi indipendentemente ma in cui il progetto deve essere mostrato agli altri team, tramite un server dedicato Fia. Le altre squadre possono cosi scaricarlo ed analizzarlo, anche copiarlo se necessario.  

Entrambe le RB18 sono rimaste senza benzina?

Nel pre stagione alcuni team, compresa Ferrari, hanno riscontrato problemi alle pompe di adescamento. Nel weekend del Bahrain, la Fia ha concesso del tempo in più ai team all’interno del Parco Chiuso per verificare proprio queste pompe, proponendo anche la loro sostituzione nel caso le squadre avessero notato dei problemi. Horner ha confermato ciò, aggiungendo che “era più un problema generale e non specifico della nostra vettura. Ci è stato concesso un extra time, abbiamo quindi voluto verificarle per sicurezza. A quanto capito da Formula.uno, Red Bull è stata tra i pochi team a non sostituirle. 

Dopo la gara, i vertici del team anglo austriaco hanno subito ipotizzato che il problema potesse proprio riguardare la pompa di adescamento, fornita a tutti i team da Magneti Marelli. Tuttavia, nelle scorse ore, la Fia ha ufficiosamente smentito che il problema riguardasse direttamente questo componente. Si è allora iniziato a parlare di sovratemperatura alla pompa di sollevamento causati dalla “cavitazione” del carburante. Una pompa lavora liquidi, non gas, per quello servirebbe un compressore. Possiamo quindi capire che se la benzina dovesse evaporare, andrebbe a creare non pochi problemi sia alla pompa che agli accessori che la compongono, come potrebbero essere le sue guarnizioni. Se una guarnizione dovesse surriscaldarsi, andando a perdere le sue caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche, andrebbe a generare una perdita di pressione del sistema di alimentazione del motore endotermico e quindi un mancato invio del carburante ai successivi stadi dell’alimentazione.

Ad ogni modo, un’altra squadra non crede a queste motivazioni tecniche, aggiungendo che è molto probabile che entrambe le RB18 si siano fermate in pista per mancanza di benzina. La nuova vettura di Adrian Newey soffre di un sovrappeso molto fastidioso, tant’è che nelle scorse settimane è stato il maggior sostenitore di un incremento del peso minimo di almeno 10 kg, poi concordato di soli 3 kg. La squadra anglo austriaca, per compensare questa differenza di peso che, secondo una fonte qualificata, si avvicina ai 10 kg nei confronti di Ferrari, avrebbe imbarcato meno benzina. Questo, accoppiato ad una gara molto dura dal punto di vista competitivo per i primi quattro piloti e a dei surriscaldamenti che hanno alterato il livello della benzina (la nuova E10 evapora ad una temperatura inferiore), ha contribuito a portare oltre il limite, la vettura di Max Verstapppen soprattutto. A nostra specifica domanda, la squadra ha smentito categoricamente, aggiungendo che le verifiche stanno per essere ultimate e un comunicato stampa potrebbe essere rilasciato nelle prossime ore.

Red Bull crede che la vittoria di Leclerc è dipesa molto dalla qualifica e dalla partenza

I problemi più importanti sono quelli che hanno costretto entrambe le RB18 al ritiro ma non sono stati i soli, poiché la numero 1 di Max Verstappen ha sofferto di un problema piuttosto anomalo ossia al piegamento del tirante destro dello sterzo, in fase di abbassamento della vettura nell’ultimo pit stop. Ecco perché il problema interveniva in maniera diversa nelle curve a sinistra e a destra. “Non avevo più la giusta sensazione, lo sterzo era diventato troppo pesante, soprattutto nelle curve a destra” ha fatto sapere a fine gara il campione del mondo. 

La sospensione pull rod anteriore della RB18 di Max Verstappen ha subito un danneggiamento nel corso dell’ultimo pit stop. Illustrazione Rosario Giuliana

La nuova generazione di vetture ha dato già delle buone impressioni per quanto riguarda la possibilità di stare in scia senza perdere eccessivo carico aerodinamico, in base a quanto riferito dai vari piloti. Tuttavia, il Bahrain rimane comunque una pista molto complicata per pneumatici e freni su cui poco ci si poteva aspettare, tant’è che entrambi sono stati fattori piuttosto limitanti. La posizione migliore in assoluto per garantirsi un buon raffreddamento dei freni, ma anche della power unit, è sempre la prima. La pole di Leclerc e la sua buona partenza gli hanno assicurato questo importante vantaggio. Ancor maggiore quest’anno, considerando la presenza dei copricerchi e una fluidodinamica interna al corner ruota tutta nuova e completamente da scoprire anche per i team stessi. Una maggior temperatura dei freni va ad incidere infatti in modo importante sulle temperature degli pneumatici.

Anche dopo la performance del Bahrain, il team anglo austriaco crede che la RB18 abbia un vantaggio di 1-2 decimi sul passo gara rispetto alla F1-75, scomparso nella gara della scorsa domenica proprio per via di queste problematiche che intervengono correndo in aria sporca. “Siamo rimasti sorpresi dalla velocità della Ferrari. Ma continuo a pensare che se fossimo stati davanti, la vita sarebbe stata più facile” ha fatto sapere Helmut Marko. Temperature elevate dei corner ruote che non solo hanno creato problemi agli pneumatici ma anche al pedale del freno della RB18 di Max. Il pilota olandese infatti, quando le temperature si alzavano eccessivamente (soprattutto negli ultimi metri di frenata), notava un allungamento del pedale che gli causava importanti difficoltà nel fermare la macchina.

Ad incidere sulla performance della sua RB18, anche le modifiche di setup apportate dal team tra venerdì e sabato. “Abbiamo avuto tutta una serie di problemi. Prima di tutto il bilanciamento. Non avevo grip come venerdì”. L’aver scaricato la vettura non ha aiutato nella gestione gomme, oltretutto più problematica del previsto per le varie scuderie, anche per via delle più alte temperature dell’asfalto rispetto alle giornate precedenti. Soprattutto sul compound Medium, con cui Verstappen ha avuto un degrado ‘doppio’ in termini percentuali rispetto a quello riscontrato sulla F1-75 di Charles Leclerc. Un qualcosa che la squadra di Milton Keynes non si aspettava, anzi, in ingresso al weekend e anche dopo le positive prove libere, si sentivano più forti del team di Maranello sul passo gara e in termini di gestione gomme. Tuttavia, dal venerdì al sabato, Ferrari si è cautelata andando a caricare la F1-75 di Charles Leclerc, proprio al contrario di quanto fatto da Red Bull, che ha voluto invece contrastare una F1-75 molto competitiva sul dritto nelle libere di venerdì e andando nella direzione sbagliata. 

Autore: Piergiuseppe Donadoni

 

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