“Se qualcosa può andare storto, lo farà.” Si potrebbe riassumere così la domenica di Shanghai per Daniel Ricciardo, che si trova a lasciare un tracciato di gara nuovamente a testa bassa, ma questa volta dopo un fine settimana dalle prospettive più incoraggianti. Un feeling piuttosto simile per il team stesso, dal momento che la Racing Bulls lascia la Cina con zero punti e due vetture danneggiate in gara. Anche Yuki Tsunoda infatti è stato vittima di un contatto, con la Haas di Magnussen, che gli ha precluso ogni possibilità di risalita dopo una qualifica che lo aveva relegato alle retrovie.
Continua il periodo buio per Daniel Ricciardo
“Avere la gara rovinata da qualcun altro mi rende frustrato ed è qui che arriva la delusione, perché oggi avevamo un’opportunità e l’abbiamo persa. Quando sono tornato al box, ho visto i meccanici che osservavano i danni e si sentivano affranti quanto me.” Daniel Ricciardo riassume così la sua gara in Cina, dopo una domenica che avrebbe potuto essere dal sapore più dolce rispetto alle precedenti. Lance Stroll in fase di ripartenza da safety car ha messo fine alle speranze dell’australiano, tamponandolo e danneggiando irrimediabilmente fondo della sua VCARB01. “Abbiamo deciso di ritirarci perché non mi sembrava nemmeno di guidare una macchina di F1. È molto frustrante. Osservavo l’onboard di Stroll e sembrava che non mi stesse nemmeno guardando, sembrava che il suo casco fosse rivolto al punto di corda.” L’ennesimo fine settimana negativo per un Ricciardo che approcciava la corsa in Cina dopo aver sostituito il telaio, una mossa che solitamente si compie in extremis quando si fa fatica a trovare una soluzione alla mancanza di ritmo. L’australiano aveva dato segnali incoraggianti in qualifica riuscendo a performare per la prima volta meglio del compagno, che non era invece riuscito a passare il taglio del Q1. Quando si trovava in lotta per la zona punti è arrivato il tamponamento di Stroll, ma la doccia fredda non si è conclusa qui. Nel post gara è arrivata infatti una penalità di tre posizioni in griglia nella prossima gara a Miami, per un sorpasso in regime di safety car sulla Haas di Hulkenberg. Come si suol dire, piove sul bagnato…
Yuki Tsunoda: “Peccato non essere riusciti ad esprimere la vera performance”
A rendere ancor più indigesto il fine settimana della Racing Bulls è l’esito negativo della gara di Yuki Tsunoda, che come il compagno non è arrivato alla bandiera a scacchi. In questo caso a mettere fine alla sua gara è stato il contatto con la Haas di Kevin Magnussen: “Ero contento di come sono progredito in gara fino al mio contatto con Magnussen,” ha dichiarato il pilota giapponese. “Dopo la Safety Car, la partenza è stata buona e ho guadagnato cinque posizioni, quindi sento di aver massimizzato ciò che potevo fare, ma il ritmo in sé non era migliorato quanto avremmo voluto.” Tsunoda si è quindi detto deluso ma al tempo stesso consapevole del fatto che mancasse comunque qualcosa complessivamente in termini di ritmo: “Abbiamo scivolato più delle altre vetture, il team ha spinto forte e mi ha aiutato a migliorare la situazione, ma nel complesso questa settimana non siamo stati in grado di mostrare la nostra vera performance, ed è un peccato.”
A livello strategico il team aveva optato per una strategia diversificata, facendo partire Ricciardo con le medie e Tsunoda con le soft, come ha spiegato il Chief Engineer Claudio Balestri: “Alla fine del primo giro, Daniel era 15° e Yuki 16° e, considerando che eravamo lontani dalla zona punti, abbiamo deciso di far rientrare Yuki per un pit-stop anticipato, con l’obiettivo di superare gli altri e montare un treno di gomme medie nuove. Invece con Daniel, abbiamo deciso di restare fuori e fare un primo stint più lungo, fermandolo al 14esimo giro.” L’entrata in pista della safety car ha vanificato il piano del pilota giapponese, costringendolo ad una sosta non pianificata ma obbligata, dal momento che tutti gli avversari avrebbero avuto una gomma più fresca. Il lavoro compiuto dalla squadra per provare a migliorare resta quindi l’unica nota positiva, come ha sottolineato anche il team principal della Racing Bulls, Laurent Mekies: “Anche se il fine settimana era iniziato in sordina, tutti hanno lavorato molto duramente per recuperare abbastanza ritmo per essere nuovamente in lotta per la decima posizione. Daniel ha guidato molto forte per tutto il fine settimana, soprattutto in gara, lottando con Lewis poco prima dell’entrata in pista della safety car.”