Problemi di adattamento per Alonso: il servosterzo Alpine è troppo morbido

Piergiuseppe Donadoni
21/05/2021

Problemi di adattamento per Alonso: il servosterzo Alpine è troppo morbido.

L’Alpine A521 è una monoposto che si presenta alla tappa di Monaco con un trend in crescita, avendo confermato le buone prestazioni di Portimao anche al Montmelo.

La scuderia transalpina, capitanata dal Team Principal italiano Davide Brivio, ex Suzuki (Moto GP), risultava essere fra le più deludenti assieme ad Aston Martin ad inizio stagione.

Sin dalla presentazione, la A521 è stata avvolta da un velo di scetticismo.

Una monoposto la quale, a livello visivo, sembrava quasi essere un passo indietro rispetto alla precedente Renault RS20, presentando forme aerodinamiche poco aggressive, messe in evidenza dal grande rigonfiamento del cofano motore. La Power Unit Renault 2021 è stata rivista nella disposizione delle masse radianti, sia nella zona delle fiancate, che nella parte superiore della vettura.

Le scelte aerodinamiche invece sono state apparentemente conservative, senza stravolgimenti particolari. Questo in virtù anche dell’impossibilità di attuare cambiamenti significativi, visti i congelamenti alle macro-componenti omologate.

I due gettoni sono stati spesi per modificare la sospensione posteriore, abbastanza diversa nella disposizione dei triangoli.

I test in Bahrain avevano dato conferma di una A521 poco convincente, anche se si sono cominciate a intravedere le prime novità più interessanti, come un engine cover più sagomato e aderente, con sfoghi più bassi e chiusi, e diverse configurazioni di fondo.

Proprio quest’ultima componente è stata quella più soggetta a test comparativi nel corso delle prove prestagionali, con Alpine che sulla propria A521 ha provato ben tre versioni diverse prima di arrivare alla prima gara. Il fondo ha presentato sin dai primi chilometri di test il taglio a Z, e soprattutto le specifiche 2 e 3 differenziavano essenzialmente per una diversa generazione e gestione dei vortici nella parte mediana e posteriore della vettura.

Problemi di adattamento per Alonso

La doppia guida tecnica del team Alpine, Pat Fry – Rémì Taffin, ha sempre mantenuto un profilo basso sulla monoposto che avremmo visto nel 2021, senza mai candidarsi al ruolo di terza forza. Questo per via di importanti problemi di correlazione tra i dati uscenti dalla galleria e al CFD rispetto a quelli raccolti in pista.

“Abbiamo avuto dei problemi con le nuove regole aerodinamiche applicate alla monoposto, avendo riscontrato una mancanza di correlazione fra i dati di galleria e i test in pista” ha affermato il Direttore Esecutivo del team francese. “Per questo abbiamo dovuto fermare lo sviluppo della vettura durante l’inverno per alcune settimane, mentre gli altri stavano lavorando sodo. Cosi il tempo perduto in galleria si è trasformato in decimi di secondo che ci mancano”.

Alpine è risultata cosi essere fra le squadre che hanno mostrato un gap più ampio rispetto ai tempi fatti registrare la passata stagione.

Il bilancio della prima gara, nonostante un Alonso capace di entrare in Q3, aveva confermato le perplessità emerse sin dallo shakedown di questa A521.

Un pilota spagnolo che, fin dai test del Bahrain, non è riuscito ad apprezzare ed adattarsi al servosterzo Alpine. Problema avuto, seppur in maniera minore, anche da Vettel con Aston Martin.

“Questa macchina ha un approccio diverso per il servosterzo e per la sensazione che si ha con il volante.”, ha detto Alonso alla stampa pochi giorni fa. “Sono abituato a un diverso tipo servosterzo e questo è qualcosa che finalmente metteremo in macchina a breve”, ha poi continuato.

A quanto capito da Formu1a.uno, il servosterzo Alpine era troppo dolce a metà curva, un po’ come ai tempi Lotus, su richiesta di Raikkonen, creando problemi al due volte campione del mondo nel prevedere il comportamento e capire il bilanciamento della macchina.

Il pilota spagnolo predilige invece uno sterzo più duro man mano che l’angolo di sterzo aumenta. Fin dall’inizio della stagione ha chiesto novità, per quanto possibile visti i problemi di congelamento a varie parti interessate.

Piccole novità introdotte in questo weekend di Monaco (altre entro il GP di Francia) e già provate in un filming day il giovedì successivo al Gp di Spagna.

Tornando all’inizio di stagione del team francese, a Imola è difficile dire se sia andata o peggio del Bahrain. La gara è stata chiusa al nono e decimo posto, ma in virtù anche delle condizioni difficili, o altri fattori esterni (penalizzazione di Raikkonen, incidente fra Russell e Bottas).

La A521 vista nel Gp del Made in Italy, in ogni caso, è risultata essere meno performante sia Aston Martin che di Alpha Tauri, senza mai offrire un acuto condizioni di asciutto o bagnato.

Tuttavia, le novità tecniche portate in terra imolese non sono state banali.

Oggetto di rivisitazioni è stato nuovamente il fondo, mentre le vere e proprie novità si sono viste nella zona anteriore della vettura, fra cui una nuova ala anteriore.

Problemi di adattamento per AlonsoLe modifiche più evidenti si sono viste sia nella deriva endplate, ma soprattutto in tutta la zona addetta alla gestione del flusso d’aria ai lati del muso. Il profilo principale e gli spoiler sono stati dotati di un design più arricciato, per gestire il vortice Y250 in maniera differente.

Non a caso, il pacchetto di aggiornamenti includeva la rivisitazione del “cape” posizionato sotto al musetto.

Problemi di adattamento per Alonso

Altri interventi aerodinamici sono stati introdotti poi nella zona posteriore della vettura, con modifiche alle derive interne dell’estrattore e aggiustamenti nella zona della presa dei freni.

In un circuito più “anomalo” come quello di Portimao, anche grazie ad un importante incremento di performance della power unit secondo i competitor (come fatto anche da Mercedes e Ferrari in questo inizio di stagione), la macchina del costruttore francese ha performato nettamente meglio, con un miglioramento deciso, tanto da andare a disturbare da vicino Ferrari e Mclaren (soprattutto in qualifica).

L’accoppiata rettilinei-curve lente è molto buona per la A521 che è generalmente più adatta alle curve a bassa velocità.

Le modifiche viste a Imola sembravano aver ripotato la quadra in casa Alpine. Il vero nodo da sciogliere era quello della successiva gara di Barcellona, in una pista molto completa e rappresentativa dei valori in campo. Con entrambi i piloti a punti nel Gp del Portogallo, in Spagna l’Alpine ha grossomodo confermato le buone prestazioni viste nel GP precedente.

Seppur le prestazioni non sono state alte come quelle di Portimao, in Spagna la A521 è parsa molto più vicina di quanto non fosse nelle prime due gare a Ferrari e Mclaren.

Con una importante certezza, almeno secondo le parole di Budwkoski: “Abbiamo risolto i nostri problemi di correlazione, continuando a investire e a sviluppare la nostra galleria del vento. Ora non dovremmo più avere guai per il prossimo anno, anche se spetta a noi migliorare le nostre capacità di sviluppo aerodinamiche”.

La macchina sembra essere più vicina alle rivali in qualifica, mentre sul fronte passo gara il gap da Mclaren e Ferrari tende a venire fuori maggiormente.

In Spagna non sono poi mancati interventi nella zona interna del diffusore, dove a Enstone si sta cercando di minimizzare l’impatto negativo sulla downforce dovute alle limitazioni di quest’anno.

A Monaco è stata introdotta una ulteriore novità nella parte centrale della vettura, precisamente nella zona dei bargeboard.

“Dobbiamo ancora lavorare molto perché gli avversari sembrano piuttosto forti, anche se al momento non sembriamo aver molto margine di manovra.”, ha detto Ocon nelle scorse ore.

Alonso e Ocon hanno chiuso al 13° e 16° posto nelle PL1, mentre nella seconda sessione al 12° e 14° con un divario dalla SF21 di Leclerc di un secondo e mezzo.

Il francese alla fine della prima giornata di libere: “L’obiettivo è comunque la top 10 in qualifica”.

Ma non la Ferrari. “Qui la Ferrari è troppo forte per noi. Penso però che il centrocampo sarà molto stretto e dobbiamo ottenere il massimo dal nostro pacchetto.”, ha continuato.

Testo: Rosario Giuliana e Piergiuseppe Donadoni

Illustrazioni: Rosario Giuliana

 

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