Le qualifiche a Las Vegas hanno esaltato diverse monoposto come Mercedes e Alpine, ma anche accentuato le difficoltà di alcuni team come soprattutto McLaren. Il team di Woking aveva in realtà mostrato un ottimo passo in Q1 e Q2, ma dopo la mezz’ora di attesa – a causa del botto di Colapinto – le temperature dell’asfalto sono crollate ancor di più e ciò ha messo in crisi la MCL38, uscita fuori dal range ideale di temperatura degli pneumatici, rendendo inutile il metodo di warm-up adottato precedentemente con condizioni diverse di temperatura, in particolare per Oscar Piastri.
Piastri: “Inspiegabile la mancanza di passo in Q3”
Piastri è rimasto stupito dall’improvviso calo che lui stesso e il compagno Lando Norris hanno mostrato in Q3, dopo un inizio di qualifica sempre tra le prime posizioni. In particolare l’australiano non ha migliorato, per nove millesimi, neanche il tempo ottenuto in Q2. Piastri è stato protagonista anche di un ultimo giro pulito, ma che risulta distante ben sette decimi dalla pole position di George Russell, un distacco abissale: “In Q1 e Q2 eravamo abbastanza competitivi, ma in Q3 le nostre prestazioni sono crollate. Sentivo che il mio giro in Q3 era davvero buono, ma alla fine siamo distanti ben sette decimi dalla pole. Il primo tentativo è stato effettuato su un set di pneumatici usati e abbiamo segnato un tempo alto, ma avevamo fatto la stessa cosa in Q2 e il deficit non era così enorme. La realtà è che abbiamo davvero faticato alla fine. Con il nuovo set alla fine non ho neanche raggiunto il tempo del Q2. Tutti gli altri invece hanno migliorato. Sono molto sorpreso in negativo per il risultato di oggi perché pensavo che la top 3 fosse raggiungibile.”
Una particolarità potrebbe derivare anche dal metodo di warm-up della gomma, differente dal resto della griglia. Nelle prime due parti di sessione ciò ha pagato, mentre in Q3 improvvisamente non ha restituito i risultati sperati, a causa probabilmente di un raffreddamento aggiuntivo della pista: “Le prime due parti delle qualifiche, stavamo facendo qualcosa di un po’ diverso da tutti gli altri nell’out-lap, ma ciò stava funzionando per noi. Poi, in Q3, più o meno abbiamo continuato ad adottare la metodologia, ma non abbiamo trovato alcun ritmo extra”.
In vista della gara: “Attenzione al graining, ma la Hard potrebbe aiutarci”
Il pilota classe 2001 solleva un campanello d’allarme anche per ciò che riguarda il graining in vista della gara, un pericolo per tutta la griglia ma che potrebbe essere mitigato grazie alla mescola dura, non provata però da nessuno: “Domani sarà una gara interessante, abbiamo delle vetture veloci davanti a noi e la chiave sarà gestire il graining. Penso che ci abbiano faticato tutti, noi forse un po’ di più ma sul passo puro siamo veloci. Sicuramente non è un vantaggio avere del graining. Buona parte della corsa si farà su gomma dura, il che potrebbe aiutare, ma che nessuno ha usato in prova. Quindi vedremo come andrà domani. Il mio mini long run di ieri è stato buono, ma tutti hanno effettuato solo sei o sette giri. Domani probabilmente dovremo girare molto più a lungo, il che sarà difficile.”
Stella: “Le difficoltà in Q3 sono dovute a caratteristiche della MCL38 non adatte a questo tipo di condizioni”
Anche il team principal Andrea Stella riconosce la mancanza di passo nell’ultima parte del Q3, attribuendo la causa alle caratteristiche intrinseche della MCL38, uscita fuori finestra di utilizzo della gomma, piuttosto che ai piloti: “È stata una sessione complicata per noi qui a Las Vegas. Le condizioni sono insolite in termini di bassa temperatura, aderenza molto bassa e in una certa misura anche in termini di livello di drag richiesto per i lunghi rettilinei. Non siamo stati la squadra che ha affrontato meglio la qualifica e probabilmente non abbiamo mai messo insieme un giro perfetto. Questo è dovuto al comportamento dell’auto, piuttosto che ai piloti. Sicuramente, c’è molto su cui dobbiamo rivedere e imparare.”