Sebbene non rappresenti più una grossa novità nell’economia della stagione 2024, Sergio Perez è uscito dalla tappa in Brasile con le ossa rotte. Mentre il compagno, con la sua prestazione da fenomeno assoluto, si è preso la copertina della corsa e (quasi) del mondiale, il messicano ha affrontato una gara in salita sin dal via, chiudendo fuori dalla zona punti, in undicesima posizione. Dopo la bandiera a scacchi, Perez ha affermato come nulla gli sia andato incontro dal punto di vista degli episodi della gara. Al tempo stesso ha però sostenuto come abbia intravisto un progresso sul fronte prestazionale.
Perez: “Non ha funzionato nulla sin dalla partenza, ma sento che il team ha fatto progressi”
“Oggi non ha funzionato nulla,” ha dichiarato Sergio Perez al termine della gara in Brasile, riferendosi agli scenari che si sono presentati durante il GP. “Abbiamo iniziato la gara con delle gomme davvero fredde perché non abbiamo avuto il tempo di cambiarle,” ha affermato parlando della partenza abortita. “Quando ho rilasciato la frizione ho avuto un grande pattinamento e poi sono andato in testacoda a curva 10.” Una gara cominciata in salita sin dal primo giro, che ha continuato ad esserlo anche nel proseguo della storia della corsa. “Era già stato un disastro e poi ci siamo anche fermati prima della bandiera rossa, quindi nulla è andato nel verso giusto. Nel finale abbiamo avuto due buone ripartenze, poi ho lottato con Lawson e ho perso anche la posizione su Lewis andando dritto in curva 4.” Un duello, quest’ultimo, che valeva l’ultima posizione della zona punti e che ha ‘premiato’, si fa per dire, il pilota della Mercedes. L’unica nota incoraggiante raccolta da Perez nell’ultimo weekend è quella di una RB20 di più semplice interpretazione, sebbene il ritenersi soddisfatto rimanga un lontano miraggio. “Sento che abbiamo fatto dei buoni progressi,” ha commentato il pilota della Red Bull numero 11. “Penso che il nostro weekend sia stato molto più forte del risultato finale e questa è la cosa positiva.”
Sulla battaglia con Lawson: “più corretta rispetto a quella in Messico”
Entrando nei meriti della prima parte di gara, Perez ha fatto intendere come la confusione creatasi con la partenza abortita, abbia influito sulla decisione di non montare un nuovo set di gomme. “Dopo la partenza ritardata, fino all’ultimo momento non sapevamo che potessimo cambiare le gomme, quindi poi non c’era più tempo. Per questo avevo le gomme molto fredde e al via ho attraversato subito una pozza d’acqua, visto che davanti a me non c’era nessuno.” Il messicano si è poi soffermato sulla sfida con Liam Lawson, andata in scena senza esclusione di colpi, dal momento che i due hanno anche avuto un leggero contatto. “Ci siamo toccati leggermente alla prima curva,” ha commentato Perez, che aveva già lottato con Lawson nel round di casa in Messico. “Ho avuto un bloccaggio all’improvviso ma penso che sia stata una battaglia più corretta. Eravamo ruota a ruota, ma finché viene fatto nei limiti va bene.” Nonostante l’undicesima posizione al traguardo, Perez ha ribadito lo step in avanti della scuderia di Milton Keynes. “La vittoria di Max è importante per il team e per lo slancio. Penso sia stato un weekend molto forte in termini di ritmo.” L’altra faccia della medaglia continua però a non sorridere a Perez, che in Brasile non ha contribuito al bottino complessivo della squadra. In aggiunta, la classifica finale di Interlagos inquadra il messicano alle spalle delle due Racing Bulls, i cui due torelli scalpitano e sperano in una promozione nel main team.