Le difficoltà di Sergio Perez in questa stagione non hanno bisogno di introduzioni: il messicano ha accumulato un totale di 152 punti rispetto ai 403 del compagno di squadra che a Las Vegas si è laureato campione del mondo piloti. Nella classica conferenza stampa del giovedì del GP del Qatar, Perez ha spiegato i problemi dietro alle sue prestazioni, e di come secondo lui il potenziale della vettura non sia rilevante una volta che non si riesce a estrarre il potenziale della vettura, come invece fa ogni fine settimana Max Verstappen. Persino un appuntamento cittadino come Las Vegas non ha aiutato Perez a tirarsi fuori dal baratro; il fine settimana in Qatar dovrebbe essere migliore per le prestazioni della RB20, ma l’ex pilota Racing Point ha spesso sofferto su questo tipo di tracciati rispetto al compagno.
Perez: “Stiamo lavorando per risolvere il problema, il team sa”
Spesso le difficoltà di Perez nascono dalla posizione di partenza perché in Qualifica diventa ancora più difficile domare la vettura e avvicinarsi alle prestazioni di Verstappen: “A Las Vegas il problema principale è stato la qualifica: siamo usciti in Q1, quindi eravamo in svantaggio per la gara”, spiega Perez a proposito dello scorso weekend. “Abbiamo avuto graining sulle dure e abbiamo dovuto passare gran parte della gara sulle medie, compromettendo la nostra gara”, ha aggiunto. “Ci sono segnali promettenti, credo che questa sia una buona pista per noi”, ha affermato – perché le curve ad alta velocità del circuito di Losail compongono un tracciato più favorevole alla monoposto di Milton Keynes, che fa ancora delle curve veloci e ampie il proprio terreno di caccia.
Come sempre, i distacchi abissali da Max Verstappen fanno sorgere domande sui motivi dietro le difficoltà nel box numero 11: “Quando non si riesce a tirare fuori il 100% dalla macchina, è irrilevante quanto la macchina sia veloce. Stiamo lavorando duramente per risolvere il problema”, ha affermato Perez facendo intendere che in casa Red Bull si ha idea del motivo dietro queste enormi difficoltà. “Alla fine il team ha tutte le informazioni e c’è un motivo per cui abbiamo prolungato il mio contratto all’inizio dell’anno”. Non sono mancati gli elogi, già sentiti dopo la gara di Las Vegas, per il compagno di squadra che a detta del messicano è cresciuto molto fuori dalla pista in questi anni: “Credo che Max abbia completato la sua migliore stagione degli ultimi quattro anni. Il suo talento e la sua velocità sono stati presenti fin dal primo giorno, ma fuori dalla macchina, il modo in cui lavora, il modo in cui spinge la squadra è migliorato”.
Le prestazioni delle prime gare sono ormai un lontano ricordo per Perez, che era stato anche lui protagonista dell’ottimo inizio di Red Bull conquistando quattro podi (di cui tre secondi posti) nelle prime cinque gare: “È stato uno dei miei migliori inizi d’anno, le cose andavano benissimo. Ma non appena siamo tornati in Europa, le cose hanno subito un’inversione di tendenza. Ci siamo un po’ persi con la macchina, molti weekend sono stati troppo difficili. Alla fine abbiamo perso molti punti e la stagione è stata molto difficile. Ma è così, a volte le cose non vanno come si vuole”, ha concluso Sergio Perez.