Ocon lascia il dubbio su Alpine: “Io ho fatto la mia parte, la squadra no”

Luca Manacorda
12/06/2024

Ancora un weekend ad alta tensione in casa Alpine, dove le polemiche stanno incredibilmente offuscando i progressi mostrati nelle ultime gare. A Montreal è arrivato un doppio piazzamento a punti piuttosto insperato alla vigilia, che ha permesso di sorpassare la Williams all’ottavo posto della classifica Costruttori. L’inizio disastroso di campionato sembra dunque alle spalle, ma a tenere banco sono ancora una volta le tensioni interne al box. Il protagonista principale è nuovamente Esteban Ocon, ma questa volta è il francese ad accusare il team di scarso rispetto nei suoi confronti.

Ocon: “La chiamata non aveva senso”

Tutto nasce nel finale del GP Canada: a 2 giri dal termine il muretto Alpine ha chiesto a Ocon di lasciar passare Pierre Gasly, nel tentativo di insidiare l’ottava posizione di Daniel Ricciardo. L’ordine di scuderia è stato eseguito, ma l’australiano ha preso troppo margine per venire attaccato. In compenso, alle spalle delle due Alpine si è fatta minacciosa la coppia della Haas e così, per evitare una doppia beffa, Gasly e Ocon hanno tagliato il traguardo rispettivamente nono e decimo, senza un ulteriore scambio di posizioni.

Ocon (Alpine)

Secondo l’ex pilota della Racing Point, la scelta strategica del muretto è stata senza senso: “Sono felice che la squadra sia stata in grado di segnare punti con entrambe le vetture, ma in quell’occasione l’ordine andava invertito. Ho ricevuto istruzioni di lasciare passare Pierre a uno o due giri dalla fine per raggiungere Ricciardo. Daniel era due secondi e mezzo davanti e troppo veloce per noi, quindi la chiamata non aveva senso. Ma ho fatto la mia parte del lavoro, ovvero essere un giocatore di squadra“.

I dubbi di Ocon sulla lealtà della squadra

L’episodio arriva nella gara successiva a quella di Monte Carlo, nella quale Ocon è finito al centro delle critiche per la manovra azzardata ai danni di Gasly, costatagli anche una retrocessione sulla griglia di partenza di Montreal.

Anche per questo motivo, il francese ha tenuto a sottolineare come sia stato leale nei confronti della squadra in Canada: “Ho sempre rispettato le indicazioni che mi sono state date, è sempre stato così e non ho mai fatto nulla di diverso nella mia carriera. Ho fatto la mia parte di lavoro oggi, ma la squadra no, ed è molto triste. Ovviamente ne discuteremo, ma oggi non sono più contento di come sono andate le cose“.

Subito dopo la bandiera a scacchi, Ocon si era lamentato via radio di quanto accaduto: “No comment. Sono troppo, troppo gentile. Ho fatto quello che dovevo fare, è la cosa più importante. Ma voi non avete fatto quello che dovevate fare, questo è tutto“. Ai microfoni di F1 TV, il pilota ha spiegato cosa intendeva: “Essere troppo gentile non è l’atteggiamento giusto da avere in F1, ma ho dimostrato che sono un giocatore di squadra ed è questo che conta“. Quando gli è stato chiesto se l’ordine di scuderia dell’Alpine potesse essere legato all’annunciata separazione tra le parti che avverrà a fine anno, Ocon ha alzato le spalle e chiuso l’intervista con un messaggio velenoso: “Lasceremo il beneficio del dubbio“.

Gasly: “Non voglio che questa diventi una storia”

La gara di Gasly è stata molto emozionante, soprattutto per come è arrivato il suo nono posto. Partito quindicesimo, il francese nel primo giro ha avuto un contatto con Sergio Perez che ha rischiato di metterlo fuori gara. Per recuperare posizioni, l’Alpine ha optato per una strategia molto rischiosa, richiamandolo presto per il passaggio sulle gomme slick, scelta che si è poi rivelata azzeccata.

Gasly ha espresso la sua soddisfazione per la gara di Montreal: “Siamo stati competitivi sull’asfalto umido, siamo riusciti a superare molte vetture e anche verso la fine della gara eravamo competitivi. E’ stata una giornata molto positiva per la squadra, abbiamo preso punti con entrambe le vetture, e nessuna delle nostre simulazioni mostrava che ciò fosse possibile, quindi sono molto felice per i ragazzi“.

Gasly (Alpine)

Sull’episodio contestato da Ocon, Gasly preferisce invece evitare le polemiche: “Penso che alla fine ci sia stato un buon lavoro di squadra. L’obiettivo non appena Daniel ha superato Esteban era lasciarmi passare subito, per poterlo attaccare negli ultimi quattro giri. Ci è voluto un po’ più di tempo, ma onestamente non è un grosso problema. Non voglio che questa sia una storia. Penso che per la squadra sia stata una giornata molto positiva e questa dovrebbe essere la notizia principale, è la prima volta che andiamo a punti con entrambe le vetture“.

La spiegazione del muretto Alpine

Per cercare di smorzare le polemiche, l’Alpine ha spiegato le motivazioni che l’hanno portata al discusso ordine di scuderia. Il team francese ha comunicato: “Verso la fine della gara Esteban ha avuto un problema di gestione dell’energia, che ha influito negativamente sulla sua prestazione. All’inizio del 68esimo giro, ha ricevuto l’ordine di lasciar passare Pierre per dargli la possibilità di attaccare Ricciardo. Il motivo era che Esteban stava perdendo prestazioni a causa del sospetto problema alla PU e la squadra aveva fiducia che Pierre potesse attaccare Ricciardo che era senza DRS“. Il problema sottolineato da Alpine è costato anche 20km/h ad Ocon, similarmente a quanto patito da Leclerc.

In maniera neppure troppo velata, il team ha accusato Ocon di non aver eseguito l’ordine di scuderia con il giusto tempismo: “Esteban ha lasciato passare Pierre a metà del giro 69, alla curva 8. A quel punto era troppo tardi, Ricciardo è scappato troppo avanti perché Pierre potesse fare pressione e con Hulkenberg minaccioso dietro, era troppo rischioso scambiare posizioni. L’importante è che la squadra sia riuscita ad assicurarsi la doppietta di punti“.

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