La situazione intorno al mondo Red Bull rimane molto chiacchierata, nonostante la pace armata – come l’abbiamo definita anche nell’ultima live twtich – che si respira e si osserva nel box. Christian Horner ed Helmut Marko restano sempre distanti e Max Verstappen si trova sempre nel mezzo – oggetto del desiderio di Toto Wolff in Mercedes, ma anche di Aston Martin – con il padre Jos Verstappen che ha fatto un po’ da profeta in patria. “Se Christian rimarrà al comando, ci saranno problemi” aveva detto alle prime battute di questa lotta di potere resa pubblica. Ed il primo pezzo ad abbandonare la nave è Adrian Newey, a causa di queste diatribe interne ma anche perché la situazione tecnica negli ultimi mesi era cambiata, con il progettista sempre meno protagonista, in favore di un gruppo di lavoro affidato ora a Pierre Waché e Enrico Balbo. Lo stesso progettista nel suo messaggio di addio accenna come “sia giunto il momento di passare il testimone e cercare nuove sfide per me”.
Red Bull concederà a Newey un gardening ‘breve’
Le voci sull’addio dell’ingegnere inglese si sono susseguite da diversi giorni, ne abbiamo parlato, e sono culminate con l’annuncio ufficiale odierno. Il rapporto tra Adrian Newey e Red Bull si concluderà ufficialmente nel primo trimestre del 2025. Fino ad allora Newey si dedicherà a tempo pieno alla RB17, il progetto Hypercar di Milton Keynes. Questi 12 mesi sono insomma una sorta di gardening mascherato che riguarda la F1, tant’è che il progettista sarà a Miami ma solamente per seguire proprio un evento legato alla RB17 e non per quanto riguarda il lavoro tecnico che accompagnerà il GP. Ultimamente Red Bull ha trattato con la Ferrari per ‘lo stato di fermo’ di Laurent Mekies e dall’altra parte di alcuni ingegneri in arrivo a Maranello – una trattativa che ha anche disteso i rapporti dopo un inizio di scontri e che non ha messo Red Bull troppo di traverso in questo scenario Newey-Ferrari – così come Vasseur ha dovuto discutere a lungo con Toto Wolff per il gardening di Loic Serra. In questo caso è stato lo tesso Adrian Newey a voler trattare un periodo di gardening più breve, per poter essere al lavoro il prima possibile su altri progetti, confermando così che il ritiro non sembra ancora essere la prima opzione per lui.
Adrian Newey: Ferrari sembra essere l’unica e vera opzione.
Il periodo di fermo che Adrian Newey sarebbe stato costretto a rispettare, era un fattore molto importante anche per le sue opzioni future. Due top team come Mercedes e Ferrari non avrebbero potuto attendere un suo arrivo effettivo tra 3 anni o più; era necessario aver garantito dal super progettista inglese un periodo molto inferiore. Alla fine Newey ha ottenuto la possibilità di essere operativo in un team rivale quasi nell’immediato, un qualcosa che non sembrava impossibile vista la sua lunga permanenza nel team campione del mondo. Il suo apporto potrà essere così fondamentale già per le vetture 2026, le prime con il nuovo regolamento, ma anche essere operativo a stagione in corso nel 2025. Uscito da Red Bull, nonostante le offerte di Aston Martin – soprattutto con un supporto di Aramco – e l’interesse Mercedes che avrebbe potuto reclutarlo anche per una questione strategica di arrivare a Max Verstappen, nel suo futuro sembra esserci solo una squadra: la Ferrari.
L’offerta è già sul tavolo da tempo, Frederic Vasseur e John Elkann hanno avvicinato prima Pierre Waché poi proprio Adrian Newey negli ultimi anni/mesi. Il Direttore Tecnico francese è stato confermato e rinnovato da Red Bull, mentre l’esplosione di lotta interna ha cambiato drasticamente la posizione di Adrian Newey, creando un occasione che a Maranello non si sono voluti far sfuggire, come successo con Lewis Hamilton. L’attesa in Italia era tutta per conoscere il periodo di gardening concesso a Newey e l’offerta di Ferrari è quindi più valida che mai ed è, al momento, l’unica seriamente presa in considerazione dal progettista inglese che farebbe così il suo approdo a Maranello, dopo un lunghissimo corteggiamento, sfociato in diversi rifiuti, andando a formare quello che sarebbe – sulla carta – un vero e proprio dream team. Un contratto che lo vedrebbe legato al team italiano da super consulente, una sorta di Rory Byrne ma molto più presente.