Mercedes non ha impattato la stagione come avrebbe voluto. I tecnici speravano che la W15 fosse il risultato di un apprendimento efficace dopo due progetti sbagliati. Le prime gare hanno confermato che piloti e ingegneri hanno a che fare con una vettura ancora difficile e lunatica. Che sostanzialmente funziona a intermittenza e quando lo fa non è del tutto chiaro il perché.
Formu1a.uno ha appreso che la più importante preoccupazione è il non avere risolto la scarsa rigidità, ed è esattamente uno dei principali deficit delle auto precedenti. L’auto genera il carico utile solo a determinate condizioni, troppo ristrette. Il che abbatte le opzioni di set-up in pista. La W15 aveva presentato anche una nuova interessante sospensione posteriore che era un passo verso una soluzione per aprire maggiori compromessi di assetto. Tuttavia dai test, passando per i chiaroscuri delle prime cinque gare, la piattaforma che hanno gli ingegneri si muove ancora molto. A Jeddah sono state acquisite alcune conoscenze, una su tutti ha rivelato una vettura ancora soggetta al saltellamento. I tecnici hanno dovuto correre con un carico aerodinamico troppo basso, nelle gare successive hanno fatto un passo indietro in termini di specifiche di fondo.
James Allison ha annunciato aggiornamenti a Miami sulla Mercedes W15
Quindi un nuovo pavimento a Miami andrebbe in quella direzione, paradossalmente non dovrebbe essere più complesso nelle forme quanto un tentativo di dare più stabilità nei curvoni per aumentare le possibilità nel lento. “Abbiamo sofferto terribilmente di sottosterzo finora con un anteriore limitato soprattutto nel lento. Quando è così sono le gomme anteriori a dire “no grazie, non voglio girare” sei costretto a recuperare in uscita con l’acceleratore e questo uccide le gomme. In Cina è stato qualcosa di amplificato.” rivela il DT inglese.
Ciononostante a Brackley non hanno perso l’ambizione di poter fare un salto di qualità ne il senso di trasparenza nel raccontare i loro guai: “Sai, è divertente, ho fatto questi resoconti post-gara al mondo per molti, molti anni ed è ovviamente un piacere parlare di queste cose dopo aver fatto una grande gara. È un po’ meno piacevole quando le cose non sono così divertenti, quando la macchina non è così buona, ma penso che una delle cose di cui sono orgoglioso di questa squadra è che siamo costantemente usciti allo scoperto e abbiamo parlato di come sono andate le cose. Onestamente, sia nel bene che nel male…” Il team di Toto Wolff è al terzo anno difficile, non è un compito semplice quello di riprendere una curva positiva con questo genere di auto, non estreme nell’aerodinamica superiore ma estremamente sensibili in basso. Tuttavia la McLaren potrebbe essere un buon esempio per Mercedes sulle correzioni da fare e invertire la rotta.
“Questa è ovviamente la sfida che affronteremo nelle prossime gare, provare a modificare sia l’assetto della vettura che i pezzi che portiamo sulla vettura in modo che possano essere migliorati. Abbiamo pacchetti di aggiornamento in arrivo per la macchina, ma anche componenti che speriamo possano correggere l’equilibrio di fondo che ci sta causando difficoltà”.
Miami è naturalmente un layout molto differente che limita di più il posteriore, con in programma di nuovo una sola libera, due qualifiche e la Sprint race. Allison traccia un punto interessante sull’approccio da seguire dopo il primo tentativo esplorativo in Cina e offre una speranza per Mercedes: “abbiamo sicuramente imparato durante questo fine settimana che se vuoi essere ambizioso, sii ambizioso nella gara sprint e poi regolalo per la gara principale piuttosto che il contrario e speriamo di avere una macchina in un posto migliore, che gli aggiornamenti che porteremo a Miami ci premino in in qualifica, che è molto serrata, in cui qualche centesimo può fare la differenza mentre un paio di decimi farebbero la tutta la differenza del mondo”.