“Mi aspettavo un distacco un po’ più ampio” ha dichiarato Oscar Piastri dopo le Qualifiche, nel quale ha ottenuto la pole position con quasi due decimi di vantaggio su George Russell. Questo dovrebbe bastare a dare l’idea della sicurezza che in McLaren hanno del proprio mezzo, nonostante i tentativi di tenere basse le aspettative. Ai microfoni di Sky Sport F1, Matteo Bobbi ha riportato anche alcune parole di Andrea Stella, off the records, nel quale l’italiano temeva la Qualifica – citando anche la possibile sorpresa Pierre Gasly che ha poi effettivamente rappresentato una minaccia per i team di vertice – ma è convinto che in gara la MCL39 possa far vedere tutte le sue qualità. Lando Norris si è complicato il compito con una brutta Qualifica e le due Mercedes saranno rivali ostici, mentre Max Verstappen è apparso più in difficoltà con una Red Bull RB21 in sofferenza, che ha provato il tutto per tutto.
McLaren: bilanciamento e gomme, la MCL39 si può permettere ciò che altri non possono fare
Sembrerà un ripetere le stesse cose, ma in questo inizio di stagione il team di Woking sta mostrando una superiorità tecnica disarmante e per certi versi inattesa. Si attendeva una convergenza delle prestazioni, seppur McLaren era indicata come la favorita, ma invece sta facendo la differenza su più aspetti e sta rendendo la vita difficile per gli avversari, che seppur migliorati non sono ancora all’altezza. Quella che era un sospetto è sempre più una certezza: la MCL39 primeggia nell’uso degli pneumatici, è dotata di tantissimo grip capace di innescare le coperture e gestirle poi ottimamente lungo l’arco del giro e durante la gara. Situazioni come quelle viste in FP3, con pochissimo grip della pista e temperature elevate aumentano la forbice tra i Papaya e il resto della griglia, con distacchi quasi imbarazzanti. Le condizioni più fresche hanno assottigliato questo margine, che rimane però tutto a favore della McLaren. Quello che si evidenzia è che rispetto alle altre vetture, gli ingegneri di Woking non devono trovare alcun compromesso di setup o di prestazione e possono esprimere il loro massimo potenziale ovunque. La scelta costante è quella di sacrificare un po’ di velocità massima a vantaggio del carico, ma appare evidente sia ora una caratteristica intrinseca della vettura, che genera tanto carico ma anche del drag in eccesso, che può penalizzare solamente se ci sarà un confronto testa a testa, come si è visto a Suzuka per esempio o nella Sprint di Cina con le due papaya imbottigliate nel traffico. Nelle aspettative c’è però quello di sfruttare la superiorità in Qualifica, fare la prima fila e prendere il largo in gara. Questo sarà certamente il piano gara di Oscar Piastri.
Appaiono evidenti alcuni tratti della pista in cui McLaren semplicemente fa una differenza impareggiabile per gli altri. Curva 11 e curva 13 in particolare esprimono questa grossa differenza. Lì è importante avere una monoposto con ottimo bilanciamento, con un posteriore solido che non scivoli ed avere le gomme ancora nella giusta finestra di utilizzo: tutto ciò permette di portare molta più veloce in percorrenza curva e mostrare così tutto il carico a disposizione. La MCL39 gode inoltre di un ottima trazione, che attenua le perdite in rettilineo, almeno nella parte iniziale. Si esalta poi nelle curve medio-veloci, risultando impareggiabili per i rivali, che invece con delle scelte di assetto diverse rispetto a Suzuka (a causa delle caratteristiche di pista) si sono focalizzati sul migliorare le perfomance nel lento ed in trazione, assottigliando le differenze da McLaren, perdendo però poi nelle curve medio-veloci.
Antonelli e Norris: una curva è costata cara ad entrambi. Kimi perde il confronto con George e Lando la prima fila!
Analizzando il confronto diretto di Lando Norris con Oscar Piastri, che ha accusato un passivo pesante (+0.4) a causa di un giro tutt’altro che perfetto, appaiono subito evidenti le perdite rispetto al compagno di squadra australiano. Piastri ha costruito il suo vantaggio al tornatino, in una curva lenta, dove generalmente vediamo l’australiano essere un po’ più incisivo rispetto all’inglese, ma riuscendo anche a fare meglio di lui a curva 13, che immette sull’ultimo rettilineo prima dell’ultima curva. Metà del distacco è in queste due curve, tutto il resto invece è da imputare ad un errore molto costoso che Norris compie a curva 1, all’inizio del giro. Lì sono almeno 2 i decimi persi rispetto a Piastri. Senza quell’errore significa che Lando comunque non sarebbe stato alla pari di un super Piastri, ma che quanto meno avrebbe lottato per la prima fila, che è il risultato che McLaren si attendeva visto il grosso vantaggio visto tutto il weekend.
Curva 1 è stata fatale anche per Andrea Kimi Antonelli, autore fin qui di un buonissimo weekend. L’italiano continua ad aumentare la propria fiducia in macchina e cercare di rosicchiare decimi preziosi a George Russell, mostrando al mondo della F1 il suo talento e perché Toto Wolff non ha esitato a puntare tutto su di lui. Antonelli ha commesso un errore nell’ultimo tentativo della Q3, proprio a curva 1, pagando lì due decimi che lo avrebbero messo in lotta proprio con George Russell per la prima fila. Entrambi sono stati poi penalizzati dalla FIA per quanto avvenuto in pit lane in Q2, con i due piloti che si sono schierati prima che la direzione gara ufficializzasse un orario di ripresa della sessione in seguito alla bandiera rossa causa da Ocon, assegnando una posizione di penalità ad entrambi.
Mercedes conferma un grande equilibrio e punta su trazione e velocità massima. Red Bull ha provato l’all in senza successo
“La W16 è una pittaforma più stabile e coerente e questo ci permette di focalizzarsi sul migliorare la prestazione” ha dichiarato James Allison nel commentare quelli che sono stati i riscontri della nuova Mercedes in queste prime gare. Fa specie notare come le due vetture migliori in Bahrain siano quelle che solamente 12 mesi fa soffrivano di più, rispetto a Red Bull e Ferrari. Le loro monoposto sono cambiate radicalmente ed hanno acquistato un importante dote nella trazione, che qui è fondamentale, così come spiccate velocità sul dritto. Complice anche l’aeroelasticità di cui a Woking e Brackley ne fanno grande uso, sia sull’anteriore che sul posteriore. La W16 ha confermato le sue ottimi doti in trazione e negli allunghi, ma rispetto agli scorsi appuntamenti qui ha dato priorità ad una migliore maneggevolezza ed agilità della monoposto, con buone prestazioni nel lento, pagando qualcosa nei confronti di McLaren nei tratti medio-veloci. Il distacco che separa George Russell dalla pole position è accusato quasi tutto alla curva 11, che come detto è dove la MCL39 fa vedere tutte le sue doti di carico e stabilità.
La Red Bull ha attuato quella che potremmo definire come un tentativo disperato. “Abbiamo ribaltato la macchina in ogni modo, non funziona niente. Siamo lenti, abbiamo problemi ai freni, le gomme si surriscaldano.” Max Verstappen avrebbe potuto elencare altri 100 problemi di cui ha sofferto fin qui nel weekend del Bahrain. Purtroppo la RB21 semplicemente non ne ha di più. almeno in Qualifica, e qui a Sakhir si sta scontrando con i limiti attuali di questa macchina: paga molto nel lento ed in trazione. Nessuna scelta di setup è stata utile a migliorare la situazione, con i soliti problemi di bilanciamento che non migliorano la situazione, e così si sono affidati ancora una volta al talento dell’olandese. La scelta è stata quella di andare con un carico aerodinamico inferiore, come a Suzuka, e svettando nei rettilinei ma perdendo molto in ogni curva. Il malus è stato anche un eccessivo scivolamento dell’asse posteriore che nella seconda parte di giro ha irrimediabilmente compromesso la competitività di Max. I segnali non sono incoraggianti nemmeno in ottica gara se il degrado si confermerà alto.