McLaren, Andrea Stella spiega perché la MCL39 è un progetto ‘ambizioso’

Loris Preziosa
13/02/2025

Con l’uscita in pista della prima monoposto del mondiale 2025, il winter break possiamo dichiararlo ufficialmente concluso. Nella giornata di oggi la McLaren è scesa infatti in pista a Silverstone per un filming day con la MCL39. La vettura di Woking, oggi in colorazione camouflage in attesa dell’unveiling di Londra, ha assaggiato l’asfalto per la prima volta. Un momento atteso e non poco dal team principal Andrea Stella che, a valle della prima giornata di lavoro in chiave nuova stagione, ha offerto una finestra sul progetto della nuova nata e dell’approccio con cui il team cercherà di difendere il titolo conquistato nel 2024.

Stella sul progetto MCL39: “abbiamo avuto un approccio ambizioso”

Modificare una monoposto vincente è sempre un lavoro non semplice a cui sono chiamati i tecnici, perché se da un lato c’è la presenza di una buona base, dall’altro il rischio di commettere passi falsi non manca. Un concetto ben riassunto dal team principal della McLaren Andrea Stella a valle del filming day di Silverstone. “Siamo stati molto attenti nel farlo [lo sviluppo] perché la MCL38 era già un’auto competitiva. Quindi abbiamo dovuto considerare attentamente quanto lontano volevamo arrivare con l’innovazione. Ma alla fine abbiamo deciso di adottare un approccio relativamente ambizioso per fare progressi significativi.” Addentrandosi sui particolari tecnici sul quale si è focalizzato il progetto della MCL39, l’ingegnere italiano ha affermato: “l’attenzione principale era rivolta all’efficienza aerodinamica. Il nostro obiettivo era dare agli ingegneri del team aerodinamico la massima libertà possibile per ottimizzare le loro geometrie. Allo stesso tempo, volevamo anche migliorare l’interazione con gli pneumatici, soprattutto per quanto riguarda la consistenza su stint più lunghi.”

L’aspetto aerodinamico non è l’unico su cui si è focalizzato il lavoro del team campione del mondo costruttori. “Ci sono stati anche alcuni aggiustamenti alle sospensioni per ottimizzare l’aderenza meccanica, ma oggigiorno le modifiche al telaio servono principalmente alle prestazioni aerodinamiche. Quasi ogni elemento fondamentale del layout del veicolo è stato ottimizzato per creare potenziale di sviluppo tecnico, a volte solo attraverso aggiustamenti marginali, altre con cambiamenti molto più profondi.” Una vettura che, sebbene partisse da una base solida, è stata riesaminata in ogni suo aspetto. “Quasi ogni componente,” ha spiegato Stella, “dalla struttura dell’ala anteriore alla scatola del cambio, è stato ottimizzato. In alcune aree in modo incrementale, in altre in modo sostanziale.”

McLaren MCL39

Sul piano di aggiornamenti: “i primi sviluppi arriveranno già nelle prime gare della stagione”

Il team principal della McLaren ha poi precisato che la MCL39 scesa in pista a Silverstone è sostanzialmente la vettura definitiva che si presenterà ai test, intavolando anche un’idea di quello che sarà il piano evolutivo previsto dal team. “La vettura è sostanzialmente la stessa che vedremo nei test in Bahrein. Non abbiamo cambiato la nostra strategia di sviluppo nel senso che stiamo ponendo particolare enfasi sugli aggiornamenti nelle prime fasi della stagione. Piuttosto, stiamo semplicemente cercando di far progredire lo sviluppo della vettura il più rapidamente possibile.” Un piano che quindi si pone come obiettivo cruciale quello di estrarre il massimo potenziale dalla vettura in maniera efficiente anche sul fronte temporale, anche in vista dei cambi regolamentari del prossimo anno. Ciò però non toglie nulla al fatto che la concentrazione dei tecnici resterà alta anche nelle fasi più avanzate della stagione. “Ci saranno alcuni aggiornamenti nelle prime gare della stagione, ma questo sarebbe stato il caso anche senza le imminenti modifiche delle regole per il 2026,” ha dichiarato Stella. “Perché, sebbene la nostra ultima stagione sia stata un successo, i divari nelle prestazioni erano così piccoli che abbiamo dovuto essere aggressivi per estrarre il massimo possibile dalla vettura. Era molto facile scendere dal quarto all’ottavo posto in griglia. Per questo abbiamo spinto al massimo con gli sviluppi.”

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