Quella andata in scena in Brasile è una gara che raramente dimenticheremo, dopo un lungo pomeriggio italiano caratterizzato da pioggia, incidenti e tante neutralizzazioni. Nel caos di Interlagos ad emergere è Max Verstappen, che inscena una delle migliori gare della sua carriera, mettendo un mattone importante sulla corsa al titolo mondiale. Il tre volte iridato di casa Red Bull rimonta dalla diciassettesima casella e trionfa da fenomeno davanti alle due Alpine di Ocon e Gasly, che completano la miglior gara della stagione sul bagnato. Quinto Leclerc, dietro a Russell. Sconfitto invece Norris, che conclude con il sesto posto, che gli costa ben 14 punti in classifica con quello che oggi è stato il Re di Interlagos.
Situazione caotica prima del via del GP: Norris sotto investigazione
Sulla griglia di partenza ad Interlagos l’atmosfera è quella di una gara all’insegna delle insidie che potrebbero farla da padrona, con il bagnato al via e l’incombente rischio pioggia. In pole scatta Lando Norris, seguito da George Russell. Puntano ad un gran colpo le due Racing Bulls di Yuki Tsunoda e Liam Lawson, con l’Alpine di Esteban Ocon a sandwich. In quest’occasione più che mai lo sguardo è puntato sulle retrovie, con Max Verstappen che scatta dalla casella numero 17. Parte dalla pit lane invece Carlos Sainz, dopo che a causa dell’incidente della mattinata, la Ferrari ha deciso di smarcare una nuova Power Unit. Dopo gli incidenti delle qualifiche, sono riuscite ad unirsi alla griglia le due Aston Martin e la Williams di Franco Colapinto. Il compagno Alex Albon non riesce a prendere parte al via dopo il botto degli sgoccioli finali delle qualifiche.
La situazione è surreale ancor prima del via, con Lance Stroll che prima perde la monoposto nel giro di formazione e dopo essere ripartito finisce in ghiaia. Successivamente si crea un’incomprensione fra la direzione gara e i piloti in pista, Lando Norris su tutti dalla prima casella. A causa dell’incidente di Stroll, la Federazione manda il messaggio di partenza abortita, a seguito del quale il pilota della McLaren inizia un nuovo giro di formazione. Una mossa che va contro il regolamento, dal momento che con l’aborted start, la procedura di partenza deve essere rinviata di ulteriori 10 minuti. In seguito, i commissari avviano l’investigazione, il cui esito non viene però comunicato prima dell’effettivo via del GP. Nel corso della gara verrà poi comunicata l’investigazione dopo la bandiera a scacchi. Oltre a Norris, anche Russell, Tsunoda e Lawson verranno messi sotto la lente d’ingrandimento per la stessa ragione.
Rimonta furiosa di Verstappen: dopo il primo giro è già in top ten
Dopo quasi venti minuti dall’originario orario di partenza, la corsa in Brasile prende il via con Russell subito aggressivo, che si prende la leadership su Norris al primo giro. Guadagna una posizione anche Charles Leclerc, che sopravanza Lawson in curva 1. Ma la copertina del primo giro se la prende Max Verstappen, che esce dal primo giro già in decima posizione. Finisce invece in testacoda invece Sergio Perez, però senza conseguenze sulla corsa. È una rimonta furiosa quella dell’olandese della Red Bull, che al decimo giro affonda una super staccata sulla McLaren di Piastri, mettendosi in settima posizione. Nel giro seguente arriva anche il sorpasso su Lawson, entrando in modalità caccia della Ferrari di Leclerc.
Dopo il primo terzo di gara, una menzione particolare va a Tsunoda e Lawson, che mantengono rispettivamente la terza e quarta posizione da cui erano scattati sulla griglia. Alle loro spalle si accende invece il duello fra Leclerc e Verstappen per la quinta posizione. A fronte di un aumento dell’intensità della pioggia, il monegasco rientra ai box per montare una nuova gomma intermedia. Una scelta che dopo pochi istanti appare subito come una sbavatura strategica, visto che il ferrarista rientra in pista nel traffico di Bearman ed Hamilton. A complicare lo scenario, un errore di Hulkenberg che provoca una Virtual Safety Car, che spariglia ulteriormente le carte. Così come gran parte della griglia, il duo di testa Russell-Norris rientra per una nuova gomma intermedia, proprio quando la corsa torna a regime. Chi non si ferma è Verstappen, che si piazza in seconda posizione alle spalle di Ocon e davanti all’altra Alpine di Gasly, in terza posizione.
Pioggia pesante e Colapinto a muro: bandiera rossa
Nel frattempo, Norris riesce a prendersi la posizione su Russell, guadagnando la momentanea quarta posizione. Pochi istanti dopo a causa della scarsa visibilità, gran parte dei piloti in macchina chiama la Safety Car, con la direzione gara che risponde con l’ingresso della vettura di servizio. Nel corso della neutralizzazione della gara però Colapinto commette un errore mettendo in barriera la sua Williams e provocando la bandiera rossa. Un incidente costoso in casa Williams, che in poche ore vede il terzo incidente da parte di un proprio pilota. Lo scenario vede quindi Ocon momentaneamente in testa davanti a Verstappen, Gasly, Norris, Russell, Tsunoda, Leclerc, Piastri, Alonso e Lawson a chiudere la top ten. Da segnalare la bandiera nera, e dunque la squalifica, per Hulkenberg, per essere stato spinto dai commissari in occasione dell’escursione che aveva provocato la VSC. Alla ripartenza arriva quindi l’indicazione della direzione gara che la ripartenza verrà effettuata con gomma intermedia.
Verstappen si prende la leadership, Norris sbaglia alla ripartenza
Nel primo giro dopo il restart, Norris commette un errore e perde la posizione aprendo la strada a Russell, che si riprende quindi la quarta posizione. A prendersi la scena in questa fase è però Ocon, che inanella un ritmo indiavolato, arrivando ad accumulare più di tre secondi sulla Red Bull di Verstappen. Pochi giri dopo la ripartenza è di nuovo la volta della Safety Car, dopo che Carlos Sainz perde la sua Ferrari finendo in barriera, mettendo fine alla sua gara. Alla ripartenza Verstappen con una staccata brillante si prende la leadership sull’Alpine di Ocon, completando momentaneamente la sua rimonta. Sul fronte opposto Norris commette invece un’altra sbavatura, andando lungo in curva 1 e perdendo la posizione su Russell e Leclerc, che si rende protagonista di una staccata impeccabile, che porta la sua Ferrari in quarta posizione, completando quindi un doppio sorpasso. In casa McLaren nelle tornate seguenti arriva anche lo swap di posizioni, con Piastri che cede la sesta piazza a Norris. Da segnalare anche come sulla testa dell’australiano penda una penalità di 10 secondi accumulata in precedenza. Dopo l’ottimo avvio, Leclerc commette poi una sbavatura in uscita di curva 4, finendo fuori pista e perdendo la quarta posizione sulla Mercedes numero 63.
Verstappen trionfa in Brasile davanti alle Alpine di Ocon e Gasly
L’ultimo capitolo del GP del Brasile si disputa nel segno di un solo dominatore: Max Verstappen. Il tre volte iridato, dopo essersi preso la leadership, intavola un ritmo inarrivabile per il resto del gruppo, continuando a migliorare costantemente i suoi tempi, giro dopo giro. Con un ritmo indiavolato, con una di quelle gare da campione del mondo, Verstappen si avvia così verso la conquista della vittoria della corsa, tornando al successo dopo più di quatto mesi, dopo aver completato una gara impeccabile che lo vedeva scattare dalla diciassettesima casella in griglia. In copertina ad Interlagos si aggiunge anche l’Alpine, che porta entrambe le due vetture sul podio, dopo una gara impeccabile da parte di Ocon e Gasly, che regalano così un risultato da incorniciare alla scuderia transalpina. Quarto posto per la Mercedes di Russell, seguita dalla Ferrari di Leclerc. Lo sconfitto del weekend non può che essere Norris, che chiude sesto e perde ben 14 lunghezze nella corsa mondiale, dopo la vittoria con giro veloce del diretto rivale. Doppi punti per la Racing Bulls, che chiude in settima e nona piazza con Tsunoda e Lawson. A sandwich fra i due, la McLaren di Piastri, che aveva chiuso alle spalle del compagno, salvo poi la penalità di 10 secondi. Lewis Hamilton completa la top ten, dopo aver duellato fino agli sgoccioli di gara con la Red Bull di Perez.