A Ferrari spesso è mancata un po’ di fortuna in momento critici, ma come si suol dire, serve anche cercarsela. Nella qualifiche del GP del Belgio, la squadra di Maranello ha fatto proprio questo, osando su alcune scelte che alla fine della sessione hanno pagato ed hanno permesso un risultato importante e disatteso. La SF-24 era classificabile come terza forza in ingresso al sabato del 14esimo appuntamento stagionale, con Red Bull e McLaren troppo superiori in condizioni normali e una Mercedes alle prese con i problemi nati dal nuovo aggiornamento, accantonato dopo i risultati deludenti del venerdì. Le condizioni hanno un po’ livellato i valori tra McLaren-Ferrari-Mercedes, con solamente Max Verstappene e la sua RB20 capace di fare una netta differenza. Ha rischiato ma ha fatto bene Sergio Perez, che al termine della qualifica è stato ‘beffato’ da Charles Leclerc e la Ferrari, che partiranno quindi in pole.
La gestione del muretto Ferrari è stata perfetta, scegliendo sempre il giusto timing
A seguire le qualifiche, è sembrato che gli uomini di Frederic Vasseur si siano presi più di un rischio tra Q1, Q2 e Q3 ma la realtà dei fatti è che i tecnici della Rossa questa volta hanno svolto perfettamente il loro ruolo. Con la pioggia l’importante è dare ai piloti una macchina che dia fiducia e permettergli di girare il più possibile, aumentando la confidenza col tracciato. I lavori sull’asfalto non hanno aiutato in questo senso, con diversi livelli di grip tra varie zone di pista e sensazioni completamente diverse rispetto al passato. Visto l’aumentare e il diminuire d’intensità della pioggia, il timing nel quale svolgere il tempo diventa un fattore ancor più determinate della prestazione in se, così come la gestione delle gomme. In questo senso Ferrari ha azzardato una scelta più aggressiva in Q3, fidandosi dei pochi dati e delle proprie sensazioni, raccogliendo così una pole impensabile ed insperata.
Sergio Perez ha utilizzato tutti i set di Intermedia ancor prima del Q3, complici alcuni giri complicati che non lo hanno messo al sicuro in precedenza; questo lo ha messo quasi del tutto fuori dai giochi per la parte finale delle Qualifiche. Complice una RB20 molto forte e nettamente prima forza nel sabato di Spa, il messicano stava comunque avendo la meglio su tutti gli altri piloti. La Mercedes e McLaren hanno invece seguito il planning ideale, arrivando con un set di Intermedie in Q3. Solamente Max Verstappen, alieno ormai da anni in quel di Spa, è riuscito ad utilizzare solamente 3 set per tutta la qualifica. Chi però ha fatto la differenza è stata la Ferrari, che ha preso in contropiede tutte le altre squadre. Passando il turno in Q1 senza intoppi, nel secondo spezzone di qualifica la Rossa ha poi azzeccato il giusto timing con Charles Leclerc e Carlos Sainz, facendo segnare un tempo valido per ultimi. I due erano finiti a rischio eliminazione, ma questo perché al muretto hanno voluto dare ai loro piloti l’ultimo colpo, con la pista nelle migliori condizioni possibili, per essere sicuri di passare il taglio. Un rischio, appunto, poiché il giro andava poi concluso, ma che ha pagato.
Il vero colpo è stato poi fatto in Q3, quando tutti hanno scelto di usare il set di intermedia nuovo nel primo run, temendo l’arrivo della pioggia (attesa) mentre gli uomini di Frederic Vasseur si sono tenuti il colpo in canna per il secondo run, scegliendo anche perfettamente il timing con cui far fare il giro buono ad entrambi i piloti. Max Verstappen non ha avuto problemi di scelta ed ha dato il massimo in Q3, facendo una differenza abissale sugli altri, ma nemmeno lui ha migliorato nell’ultimo run con un set nuovo visto il leggero intensificarsi della pioggia in alcune parti del tracciato. Carlos Sainz – in modo marginale a causa di un giro imperfetto per via dallo scarso grip dato dall’ultimo set di Intermedie – e Charles Leclerc hanno così migliorato il proprio tempo grazie ad un giro effettuato qualche decina di secondi prima rispetto agli altri, quando la pista era ancora in ottime condizioni. Solo Lewis Hamilton (rimanendo in quarta posizione) e Lando Norris (salendo in quinta) hanno migliorato di poco il loro tempo all’ultimo passaggio. Il vantaggio di gomma nuova e timing ha permesso a Charles Leclerc di prendersi la seconda posizione, diventata pole position grazie all’arretramento di 10 posizioni di Max Verstappen.
McLaren e Mercedes hanno eseguito un run più lungo con la gomma nuova, imbarcando più benzina ad inizio Q1 e questo ha penalizzato la prestazione nel momento in cui la gomma garantiva il picco di grip. Sergio Perez ha fatto bene solamente il primo tentativo, fallendo di far segnare un tempo migliore nel secondo, sempre con Intermedie usate, a causa di una pista peggiore. Ha fatto tutto perfetto invece Charles Leclerc, che ha costruito la propria fiducia, estraendo il massimo che gli concedeva la sua SF-24. “In verità non ho mai perso il tocco magico in qualifica, ma ci sono stati problemi e sappiamo anche quali. Se cambio l’assetto e vado da un estremo all’altro, mi penalizza, perché non conosco il limite della macchina. Qui invece le condizioni sono state diverse e difficili per tutti e non c’è stato questo problema per me” ha spiegato il monegasco. Particolarmente ‘magico’ è stato poi il secondo settore, il più tortuoso, dove il monegasco è riuscito a fare la differenza e costruirsi il ‘giro pole’ nei confronti dei diretti concorrenti. Da sottolineare anche l’ottima comunicazione Leclerc – Bozzi e box Ferrari in generale, sulle condizioni di pista e sull’esecuzione della Qualifica, con una gestione ottimale delle gomme frutto di giri di preparazione idonei alla condizione della pista, che durante la Qualifica è andata a variare. La F1 è cosi: quando la combinazione pilota – macchina – muretto funziona e più facile far segnare ottimi risultati. Oggi per la Ferrari ha fatto la differenza e Leclerc ha conquistato un’insperata pole position.