Leclerc e la Ferrari si sono presi la pole alla penultima curva!
L’ultima pole position Ferrari nel Gp d’Australia risaliva a ben 15 anni fa, il lontano 2007. Charles Leclerc, con un crono di 1:17.868, partirà in prima posizione nella gara che inizierà domattina alle ore 7. Alle sue spalle il principale rivale per il mondiale piloti, Max Verstappen, attardato di 0.286 secondi. Terza la seconda Red Bull, quella di Checo Perez (Red Bull), distanziata di 0,372 secondi. Solo nono Carlos Sainz. QUI per leggere l’intero riepilogo delle qualifiche.
Dove si è preso la pole position Charles Leclerc?
Una pole position molto più sudata di quello che la tabella dei tempi ci mostra e quasi sorprendente per come si stavano mettendo le cose, su una delle piste meno preferite da Leclerc. “Ho avuto sempre problemi qui in passato, perchè la pista credo non si addica molto al mio stile di guida. – ha detto il campione monegasco – “Ma questo fine settimana ci ho lavorato tanto nelle prove libere e quando siamo arrivati al Q3, il tutto ha funzionato”.
Leclerc ha trovato il giro perfetto, quando contava, se consideriamo che il crono della sua pole position è identico al tempo fatto segnare dai suoi tre miglior settori (ideal lap). In confronto, Max Verstappen ha pagato 1 decimo circa dal suo ideal lap, che comunque non lo avrebbe portato in pole position. Perez quasi 2 decimi.
Rispetto alle prove libere di ieri (qui l’analisi), c’è stata una maggior convergenza tra Red Bull e Ferrari. La squadra italiano ha accorciato il gap che c’era in rettilineo, Red Bull quello in curva. Ne è uscito un secondo settore più equilibrato, nell’ultimo tentativo praticamente uguale tra Leclerc (17.786) e Verstappen (17.782), cosi anche il terzo dove Red Bull (Verstappen 33.497, Leclerc 33.342) si è difesa rispetto ai molti decimi che si prendeva nella giornata di ieri.
Per contrastare il ritorno di Red Bull, molto aspettato (ecco perchè), Ferrari è salita leggermente di potenza rispetto ai primi due appuntamenti. Un guadagno non significativo poichè è ancora in corso il programma di verifica dell’affidabilità sul primo motore.
Un ritorno però che non è bastato al team anglo austriaco. Ferrari ha lavorato molto per migliorare nel medio e veloce, in parte sacrificando le parti più lente della pista. Tuttavia, le importanti doti della F1-75 nella penultima, di conseguenza anche l’ultima curva per come viene impostata, hanno fatto la differenza in questa qualifica. Penultima curva, fatale al primo tentativo del Q3 per Verstappen, con il pilota olandese che ha commesso un errore, ma anche nel successivo. Semplicemente in quel punto Ferrari era più forte, percorrendo meno metri e preparando poi l’ultima curva in modo migliore. Nel loro ultimo giro veloce, i due rivali sono arrivati praticamente appaiati all’attacco di curva 13 mentre nei successivi 700 metri, Leclerc è riuscito a rifilare quasi 3 decimi di secondo alla RB18 di Verstappen.
Verstappen aveva le potenzialità per prendersi la pole?
“Nel suo primo tentativo, Max ha avuto problemi alla penultima curva, facendogli perdere quattro decimi”, ha detto Helmut Marko. Tuttavia, anche senza quell’errore, l’olandese non sarebbe riuscito a strappare la pole position a Charles Leclerc. Dopo le prime due ottime parti di qualifica, il team Red Bull si aspettava certamente di più, anche Verstappen stesso. La RB18 è migliorata rispetto alla giornata di ieri, tuttavia, soffre ancora di un importante sottosterzo in curva, soprattutto nel terzo settore. Sarà importante verificare domani se sulle vetture anglo austriache potrà generarsi del graining anteriore, soprattuto sulla Medium, proprio per via di questo sottosterzo.
“Non mi sono sentito a mio agio in macchina per tutto il fine settimana” – ha affermato un piuttosto deluso Max Verstappen – “Checo sta guidando meglio di me, ha trovato un miglior equilibrio, soprattutto in qualifica, con i compound più morbidi.” ha continuato l’olandese. Il campione del mondo continua a non capire il perchè la sua vettura si comporti in maniera piuttosto diversa in base al set dello stesso compound utilizzato. Un qualcosa già notato nel weekend di Jeddah.
Secondo Helmut Marko, questo porterebbe Max a andare oltre il limite. “Dopo aver vinto il mondiale lo scorso anno pensavamo che potesse tornare una certa calma, ma a quanto pare ci serve un altro titolo per far si che non si qualifichi con tanta pressione” ha affermato, piuttosto duramente, il consulente austriaco del team di Milton Keynes.
La zona DRS tolta aiuterà Ferrari in gara?
Poco prima dell’inizio della terza sessione di prove libere, il direttore di gara Fia, Niels Wittich, ha annunciato che una delle quattro zone DRS, quella tra le curve 8 e 9, era stata eliminata.
Questo ha sollevato delle perplessità in molte squadre, anche se molti, come Mattia Binotto, non hanno voluto essere troppo polemici, almeno pubblicamente. “Quando entra in gioco la sicurezza, dobbiamo fidarci della Fia”, ha infatti affermato il TP Ferrari. Questo ha comportanto un aumento del rimbalzo aerodinamico in quella parte di pista, poichè l’attivazone dell’ala mobile andava a diminuire il carico aerodinamico e quindi alleviare il porpoising.
“Solo una squadra [Alpine] era favorevole alla cancellazione della quarta zona DRS per questo la considero una decisione molto strana” ha detto Helmut Marko tra le FP3 e le qualifiche. Un commento arrivato dalla squadra che meno sta soffrendo di porpoising. Sembrerebbe strano ed invece c’è una motivazione. Se la cancellazione poteva essere uno svantaggio per Ferrari in qualifica, non potendo togliere nel lungo rettilineo quell’extra resistenza rispetto alle RB18, in gara potrebbe risultare un vantaggio per Leclerc. Almeno cosi pensano in casa Red Bull.
Una zona DRS in più, sopratutto in quella zona, era considerata ottima per la gara dal team anglo austriaco, soprattutto nel caso Verstappen si fosse trovato dietro a Leclerc. Un pò fac simile a Jeddah, le zone DRS permetteva a Red Bull di recuperare il terreno perso in curva e anche di stressare meno gli pneumatici. “L’eliminazione della quarta zona DRS è sicuramente uno svantaggio per noi. Tuttavia, possiamo contare ancora una volta di un certo vantaggio in velocità massima rispetto alla Ferrari. Dobbiamo vedere dove possiamo sorpassare senza essere sorpassati subito”, ha concluso Helmut Marko.
Come mai Sainz si è classificato solo in nona posizione?
E’ stata una qualifica piuttosto sfortunata quella di Carlos Sainz, conclusasi solo al nono posto e che lo chiamerà ad una importante rimonta nella gara di domani, esponendo, nello stesso momento, ad un probabile due contro uno, Charles Leclerc.
Prima una bandiera rossa, quando lo spagnolo era a pochissimi metri dal traguardo in un giro che lo avrebbe portato in una prima posizione provvisoria, seconda poi a fine Q3. Successivamente, un problema di accensione alla macchina, la quale avviene solo dopo aver effettuato determinate procedure tra pilota e squadra, che ha ritardato il suo ingresso in pista e quindi non gli ha permesso di riscaldare nel modo giusto gli pneumatici.
“Non siamo riusciti ad avviare la macchina. Siamo scesi in pista cosi con tre minuti di ritardo” ha fatto sapere il pilota spagnolo nel post gara. “Abbiamo importanti problemi di riscaldamento degli pneumatici, senza un secondo giro di warm up sono rimasti freddi e ne è uscito un giro terribile”, ha concluso Sainz.
In realtà, in quel giro era in linea per poter centrare una seconda o terza posizione, tuttavia, un importante sovrasterzo in curva 10 gli ha fatto perdere mezzo secondo. “In Q3 è andato tutto storto” ha fatto sapere lo spagnolo. Come dargli torto.
Dove perde Mercedes nei confronti di Ferrari e Red Bull?
Da Mercedes non ci si aspettavano miracoli in Autralia, ma almeno il minimo insindacabile, ossia la quarta e quinta posizione in una qualifica sfortunata per Carlos Sainz. Ed invece, tra le Red Bull e le Mercedes, si è interposta a sorpresa la Mclaren di Lando Norris. Non avesse avuto l’incidente, anche Fernando Alonso sarebbe stato davanti alle due frecce d’argento.
Per questo, la quinta e sesta posizione sono addirittura meglio di quanto si aspettavano, a detta di Toto Wolff. “Penso che abbiamo sovraperformato” – ha fatto sapere il capo del team campione del mondo – “Se ci fossero stati Alonso e Sainz avremmo terminato al settimo e ottavo posto”. Quest’oggi l’obiettivo era portare entrambe le vetture in Q3. Già solo questo può mostrare il livello attuale delle W13. Una vettura che, se confrontata con Ferrari e Red Bull, non accelle in nessuna area tecnica. Del secondo preso dalla F1-75 di Leclerc non si può nemmeno parlare di dove è stato preso il maggior distacco, se in rettilineo o in curva. In ogni parte della pista sia Hamilton che Russell hanno perso costantemente del terreno.
“Non abbiamo fatto progressi qui in Australia. Mi sembra evidente”, ha affermato l’ex campione del mondo Lewis Hamilton. “Abbiamo avuto tre weekend di gara e non siamo stati in gradi di progredire in nessuno dei tre. Stiamo solo raccogliendo più dati possibili da poter elaborare in fabbrica” ha concluso.
Come a Jeddah, Hamilton e Russell sono scesi in pista con assetti meccanici piuttosto diversi, proprio anche per raccogliere dati su due diverse configurazioni. Ciò che spaventa è che le modifiche apportate in termini di assetto non portano a signifivativi guadagni, come se la W13 fosse ‘plafonata’.
Questo deve e sta facendo chiaramente spaventare i vertici del team anglo austriaco, tra cui c’è Toto Wolff. “Probabilmente non saremo in grado di competere per il titolo mondiale quest’anno” – ha detto il TP – “Abbiamo una vettura molto in sovrappeso e soprattutto continuiamo a non capirla”. In casa Mercedes continuano a pensare che, in media, sono dietro alle prima due squadre di “almeno 7 decimi”. Per questo, le gare vengono ad oggi prese come “dei test per capire meglio questa macchina, che ci aiuterà a impostare quella del prossimo”, ha detto Toto Wolff, come avevamo anticipato su queste pagine.
Quali le migliori strategie per la gara?
Passando alla gara di domani, Pirelli prevede una strategia ad una sosta come la più probabile. Partenza su Medium, le gialle per i meno esperti, per poi passare alle Hard (bianche). Questa, secondo la casa italo cinese, dovrebbe essere la strategia più veloce, almeno sulla carta.
Ovviamente, Pirelli avverte che in Australia può entrare facilmente la Safety Car e questo andrebbe ad influenzare anche le strategie, ricordando che il limite di velocità in pit lane, quest’anno è passato da 60 km/h a 80 km/h.
Autore: Piergiuseppe Donadoni
Co Autore: Giuliano Duchessa