La Haas sta vivendo un inizio di stagione migliore delle aspettative dichiarate prima dei test. La vettura si sta dimostrando competitiva, gli aggiornamenti funzionano, ed è in programma uno sviluppo più aggressivo delle passate stagioni. Il presidente Gene Haas ha promesso maggiori investimenti futuri, qualora il nuovo Team Principal, Ayao Komatsu, dimostrasse di saper usarli in modo efficiente. Fin qui il lavoro è stato positivo, anche grazie al lavoro dei due piloti. La lineup è un tema molto caldo in ottica 2025: Nico Hulkenberg ha già dato l’addio per sposare la causa Audi, mentre Kevin Magnussen è sempre più a rischio. Uno dei nomi più gettonati è senza dubbio quello di Ollie Bearman, giovane pilota della Ferrari.
La Haas conferma i contatti con Ocon, ma non è l’unico nome in lista. Ferrari punta ad un sedile per Ollie Bearman in Formula 1
Non è ancora infatti esclusa la possibilità di un doppio cambio di sedile per il team americano. I risultati positivi e un progetto che sta mostrando una crescita importante, sta infatti attirando il forte interesse di altri piloti. Tra questi c’è senza dubbio Esteban Ocon, attualmente in Alpine, dove però la situazione è complessa a livello ambientale e rovente per i rapporti con Pierre Gasly. Oggi passare in Haas sarebbe anche un passo in avanti dal punto di vista tecnico, anche se il team francese rimane un costruttore ufficiale e non un team cliente. “Esteban è nella nostra lista, ma parliamo anche con altri francesi” ha risposto Komatsu senza troppi giri di parole, ma senza scoprire tutte le sue carte. “Il mercato piloti e negoziare i contratti è qualcosa che sto imparando molto velocemente. Spero di fare il meglio possibile” ha detto l’ingegnere giapponese, essendosi ritrovato quasi improvvisamente nel ruolo di Team Principal, con mansione superiori a quelli a cui era abituato.
Non è però l’unico nome caldo che è stato posto recentemente all’attenzione di Ayao Komatsu. La partnership molto stretta – e redditizia – con la Ferrari fa salire di molto le quotazioni di Ollie Bearman. Come aveva confermato lo stesso Team Principal della Haas “Sarà più importante il suo rendimento nelle FP1 con noi, che il campionato in F2.” e dopo Imola, Komatsu si è dimostrato ancora una volta molto soddisfatto del lavoro di Bearman. “Non possiamo dirgli proprio niente, ha fatto un buonissimo lavoro completando il programma” ha affermato il TP giapponese. Quando gli è stato chiesto che tipo di pilota cercasse, vedendo i nomi accostati alla Haas, Komatsu ha dato un identikit molto preciso “Un pilota veloce, capace di dare feedback chiari e di contribuire allo sviluppo della macchina, ma anche della squadra” ha spiegato, precisando poi qualcosa sul possibile ingaggio di un rookie “Dipende da chi: Kimi Antonelli, Ollie Bearman, Mick Schumacher, Nikita Mazepin… Non possiamo metterli tutti nella stessa categoria, no? Il fatto che Ollie sia un rookie non è un problema”
La lotta con Racing Bulls e i progressi da fare sul ‘Racing Team’.
Intanto, quest’anno, la principale rivale in questo campionato è Racing Bulls, con il quale Haas spesso si confronta. A Monaco l’incidente di inizio gara ha messo subito fuori gioco il team americano, ‘regalando’ punti a Tsunoda, Gasly e Albon, che hanno ridotto il gap dalla Haas. “Siamo in lotta con loro, come si è visto ad Imola. In Qualifica loro erano sicuramente più veloci, ma il loro passo gara non era nulla di speciale. Dobbiamo migliorare però nell’esecuzione della gara, dobbiamo essere perfetti” ha spiegato il Team Principal giapponese. Sotto la lente di ingrandimento di queste dichiarazione è finita l’ultima gara disputata effettivamente dalla sua squadra, ossia Imola. Secondo Komatsu era possibile ottenere un risultato migliore aiutando maggiormente Hulkenberg lato guida, e con una strategia migliore con Kevin Magnussen “Dopo la gara abbiamo visto che con Nico c’erano alcune cose che potevamo fare differentemente, ma non è colpa sua. Stava a noi aiutarlo. Mentre con Kevin se avessimo fatto il pit giusto al momento giusto, potevamo lottare con Tsunoda per i punti” ha detto molto onestamente, sottolineando gli errori, ma volendo anche dare i meriti alla sua squadra.
Secondo Komatsu infatti a Jeddah – con la strategia tanto discussa di usare Magnussen. come ‘scudo’ per Hulkenberg – e con il tedesco a Shanghai, la squadra è stata perfetta. L’ingegnere della Haas respinge anche i dubbi su un team numericamente inferiore ad altri, anche sul lato strategie “E’ vero, qualche persona in più farebbe comodo, ma alla fine decide uno, quindi è anche inutile avere 20 personi, anche perché parlare con tutti sarebbe poi solo un caos.” L’ingegnere giapponese dal suo insediamento come Team Principal ha apportato alcune modifiche, anche a fronte di alcuni importanti lasciti dal lato tecnico. Come confermato da Andrea De Zordo, nuovo Direttore Tecnico, la mano di Komatsu è ben visibile all’interno del team e si respira un’armonia diversa.”La comunicazione tra i vari dipartimenti e le fabbriche che abbiamo è migliorata molto, c’è molto più dialogo e le procedure sono migliorare di conseguenza”